giovedì
21 Agosto 2025

Una mostra dedicata a Giampaolo Masotti a dieci anni dalla scomparsa

Dopo l’inaugurazione del 26 marzo, sarà visitabile fino all’1 maggio al Palazzo Rasponi dalle Teste

Masotti MostraAl Palazzo Rasponi dalle Teste di Ravenna si terrà una mostra dedicata a Giampaolo Masotti, a dieci anni dalla morte del pittore. Inaugurazione sabato 26 marzo alle 18, visitabile fino a domenica 1 maggio.

La mostra Nel segno di Giampaolo Masotti fa parte del percorso artistico Novecento rivelato, promosso dall’assessorato alla Cultura, che dopo sette appuntamenti dedicati ad altrettanti artisti della scena provinciale del secolo scorso si arricchisce di questo nuovo capitolo.

Masotti è un significativo modello di artista contemporaneo. La sua umanità e la sua forte curiosità artistica l’hanno portato a relazionarsi con importanti figure, tra cui: Emilio Vedova, Concetto Pozzati, Tono Zancanaro, Giulio Ruffini, Giuseppe Maestri, Isler Medici e Gian Antonio Bucci. A loro è dedicato l’allestimento di una sala del palazzo. Sono numerose, fin dagli anni settanta, le presenze di Masotti in mostre personali e collettive in Italia e all’estero.

«Questo omaggio – afferma Fabio Sbaraglia, assessore alla Cultura – assume un preciso valore di testimonianza e di memoria, che consente di scoprire o riscoprire i segni lasciati da un artista di alto profilo e con radici profonde nella comunità ravennate, le cui capacità di rappresentare in forme inedite “l’informale” meritano una particolare attenzione».

La mostra, promossa in compartecipazione tra assessorato alla Cultura e Capit Ravenna, è accompagnata da un catalogo di riferimento pubblicato da Capit edizioni, con un intervento del ministro della Cultura Dario Franceschini e testi di Laura Ballanti, Aurora Ceroni e Ivan Zanotti. «Giampaolo Masotti – scrive il ministro Franceschini nella prefazione – fu un artista appartato, ma ricco di felici intuizioni e di profonde sensibilità maturate fin dagli esordi. La mostra consentirà al pubblico di conoscere e di ripercorrere l’evoluzione e le esperienze artistiche profonde di un artista di cui si potrà cogliere anche una preziosa tensione etica».

Tornano anche a Ravenna le Giornate Fai: alla scoperta della Casa Matha e non solo

Sabato 26 e domenica 27 marzo aperture speciali e visite guidate

Parco Pace Restauro
Il Parco della Pace durante i recenti lavori di restauro

Sabato 26 e domenica 27 marzo tornano le giornate Fai di primavera, il più importante evento dedicato al patrimonio culturale e paesaggistico del nostro Paese.

Grazie ai volontari di 350 delegazioni e ai gruppi Fai attivi in tutte le regioni, sarà possibile visitare, a contributo libero, oltre 700 luoghi solitamente inaccessibili o poco conosciuti in 400 città (per l’elenco dei luoghi aperti e le modalità di partecipazione, consultare il sito www.giornatefai.it).

Quest’anno l’evento compie “trenta primavere”: dal 1993 a oggi, 14.090 luoghi di storia, arte e natura aperti in tutta Italia, visitati da oltre 11.600.000 cittadini, grazie a 145.500 volontari e 330.000 studenti “Apprendisti Ciceroni”.

Chi deciderà di partecipare potrà offrire un contributo non obbligatorio, a partire da tre euro, per sostenere la Fondazione. La donazione online (sul sito www.giornatefai.it) consentirà di effettuare anche la prenotazione, consigliata, soprattutto nelle grandi città, per garantirsi l’accesso alla visita.

Le giornate Fai mostrano anche il loro spirito civico ed educativo: rappresentano un’occasione per conoscere la nostra storia e riflettere su quanto può insegnarci per affrontare il presente e il futuro. La missione del Fai è proprio quella di conservare e valorizzare il patrimonio culturale, aprendolo al pubblico e invitando tutti gli italiani a conoscerlo.

A Ravenna, sabato e domenica, sarà possibile visitare il palazzo e la collezione d’arte dell’Autorità Portuale (la mattina dalle 10 alle 13 e il pomeriggio dalle 15 alle 18) e la Casa Matha, sede di un’antica corporazione di pescatori (dalle 14.30 alle 18). Inoltre, domenica, al Parco della Pace, saranno organizzate delle visite guidate in diverse lingue: in russo alle 10, in arabo alle 10.30, in ucraino alle 11 e in italiano alle 11.30.

A Cervia sarà possibile visitare la Pieve di S. Stefano protomartire di Pisignano: sabato dalle 14.30 alle 16.30, domenica dalle 9 alle 11 e dalle 14 alle 17.

A Faenza ci si potrà recare alla Torre di Oriolo dei Fichi: sabato dalle 15 alle 18.30 e domenica dalle 10 alle 14.

A Lugo, invece, l’appuntamento è alla Pieve di Campanile: sabato dalle 14.30 alle 17.30, domenica dalle 9.30 alle 12.30 e dalle 14.30 alle 17.30.

In programma anche la visita guidata alla Palazza di Budrio di Cotignola: sabato e domenica dalle 10.30 alle 12.30 e dalle 15.30 alle 17.30.

Lugo, sostituzione binari e nuovo asfalto al passaggio a livello di via delle Ripe

Circolazione stradale deviata per 5 giorni fino al 25 marzo, non ci saranno modifiche per i treni

Binari FerroviaIl passaggio a livello in via delle Ripe di Bagnara, a Lugo, sarà oggetto di un intervento da parte di Rfi (Rete ferroviaria italiana del gruppo Fs Italiane) per sostituzione del binario, montaggio di nuove pedane di attraversamento e rifacimento dell’asfalto. I lavori, necessari per garantire il mantenimento degli standard di sicurezza della circolazione, si svolgeranno in tre fasi dalle 8 del 21 marzo alle 18 di venerdì 25 marzo e garantiranno anche maggiore comfort nell’attraversamento ad auto, cicli e pedoni.

Inizialmente verrà rimossa l’intera infrastruttura, per consentire la posa del nuovo tratto di binario e della relativa massicciata di sostegno. Sarà poi necessario un intervallo di 72 ore per permetterne l’assestamento. In questo modo si realizzeranno le condizioni ideali per la posa delle nuove pedane e per un’asfaltatura di lunga durata.

Durante l’attività del cantiere, nel quale saranno impegnati fino a 10 tecnici, la circolazione stradale in quel tratto sarà interrotta e il traffico deviato su percorsi alternativi. Nessuna ripercussione invece sulla circolazione dei treni. I lavori della prima e terza fase saranno infatti eseguiti in orario notturno.

Mezza tonnellata di rifiuti raccolta dai calanchi: tv, divano, batterie, un water…

Alla Pideura 12 volontari hanno aderito all’iniziativa lanciata da un’associazione e due pagine Facebook: «Torneremo a finire il lavoro»

277148069 466750524881662 4384676354145336361 NUn gruppo di dodici volontari si è ritrovato ieri mattina, 20 marzo, per raccogliere i rifiuti abbandonati in uno degli affacci più suggestivi sui calanchi della Pideura, tra Faenza e Brisighella. L’iniziativa, autogestita, è stata lanciata online dalle pagine Facebook delle guide ambientali escursionistiche di «Romagna Sentieri» e «Trekking e cammini Rominazione», insieme all’associazione «Il mondo che vorrei», che con il passaparola hanno radunato le forze necessarie al lavoro. Alla fine è stata raccolta mezza tonnellata di spazzatura. Il peso è stato stimato al ribasso, sulla base della capacità dei sacchi utilizzati e sulla quantità degli ingombranti raccolti.

Tra i rifiuti: un televisore, diversi copertoni, due batterie per auto, un triciclo, flaconi di detersivo prezzati in lire, un divano, un water, e poi quintali di bottiglie di vetro, lattine e ferraglia di ogni genere. Una discarica a cielo aperto, concentrata in pochi metri quadrati e che lì giaceva da diversi anni

277117486 466750508214997 6140926019962259559 N«Non si tratta dei soliti rifiuti che i maleducati abbandonano durante la passeggiata o pedalata – spiegano i volontari -, ma di scarichi risalenti a molti anni fa, come dimostrano le etichette ancora leggibili di alcuni prodotti, e il fatto che molto materiale fosse completamente avvolto dalla vegetazione e semi interrato. Purtroppo dava ancora triste spettacolo di sé a chiunque passasse da queste parti, rovinando il panorama». Tutti i rifiuti raccolti sono stati differenziati (quando possibile), accantonati a bordo strada e segnalati al gestore, che provvederà alla loro definitiva rimozione.

«Purtroppo ci sono ancora numerosi rifiuti che non siamo riusciti a eliminare, perché avevamo finito sia il tempo che i sacchi – concludono i volontari -, ma è nostra intenzione tornare per completare il lavoro. Ovviamente, chiunque voglia dare una mano è più che benvenuto. Alla fine è stato anche divertente: un modo per stare insieme e allo stesso tempo fare qualcosa di utile per gli altri e per il nostro prezioso paesaggio. Da cosa nasce cosa, è banale a dirsi, ma i piccoli gesti possono davvero fare la differenza».

A Lugo è nato un boschetto: piantati 460 alberi vicino al cimitero

Alberi Piantati Bosco LugoA Lugo è stato inaugurato “Lucus”, il boschetto periurbano che si trova vicino al cimitero dove, su un’area di circa 3.500 metri quadri, il Comune ha piantato 460 giovani alberi.

Un’inaugurazione che si è tenuta il 21 marzo, primo giorno di primavera e giornata internazionale delle foreste. Il nome scelto, Lucus, in latino significa “bosco sacro” e da questo è derivato il toponimo Lugo.

L’intervento di forestazione urbana si è svolto il 28 febbraio e il 1° marzo, è stato deliberato lo scorso settembre per un investimento da parte del Comune di circa 16 mila euro.

I giovani alberi, che provengono da vivai regionali, appartengono a varie specie: carpino nero (20), carpino bianco (40), frassino maggiore (20), frassino angustifolia (90), frassino orniello (60), quercus robur (20), quercus petraea (60); quercus cerris (20), quercus ilex (50), ontano nero (40), tiglio (10), nocciolo (20), ciliegio selvatico (10).

Il terreno è stato prima ripulito e lavorato, poi concimato con materiale organico e infine sono state realizzate le buche dove mettere a dimora gli alberi con le protezioni che permettono lo sviluppo. A tutela della buona crescita degli alberi è stato realizzato un impianto di irrigazione che prevede il prelievo dell’acqua da un vicino pozzo e non dalla rete dell’acquedotto (obiettivo risparmio idrico).

«Sono particolarmente contenta perché, con questo boschetto, ci stiamo avvicinando al raggiungimento dei 1000 alberi piantumati in questo mandato e questo era uno degli obiettivi che mi ero posta – spiega l’assessora Maria Pia Galletti – . Piantare alberi è fondamentale perché, se ben curati, possono immagazzinare l’anidride carbonica e questo contribuisce ad abbattere le polveri sottili, pm10 e pm2,5 e ad attenuare i picchi di calore. I bambini che hanno partecipato questa mattina all’inaugurazione vedranno crescere questi alberi nei prossimi anni, a loro in questo modo simbolico cediamo il testimone della protezione dell’ambiente».

Ravenna, docenti in pensione insegnano italiano ai profughi ucraini

Il primo corso a Cittattiva, per 13 persone

Publicpreview 1.phpÈ partito oggi (21 marzo) nella sede di CittAttiva il primo corso di italiano per ucraini organizzato a Ravenna.
Si tratta di un corso di prima alfabetizzazione aperto a 13 persone, fondamentale per permettere di imparare la lingua e promuovere integrazione e autonomia.

I posti disponibili per il corso sono stati esauriti in pochissimo tempo, grazie alla collaborazione con l’associazione Malva, che da anni collabora con CittAttiva, alla Casa delle Culture e alla frequentazione di tanti profughi che a CittAttiva si recano per ricevere aiuti: vestiti, cibo, prodotti per l’igiene personale donati da tantissimi cittadine e cittadini.

Il corso è un esempio di cittadinanza attiva: è stato possibile grazie alla disponibilità di 3 insegnanti in pensione che hanno accettato l’invito di CittAttiva e che operano come volontarie, Elisabetta De Notaris, Tiziana Galassi e Germana Azzarello.
L’associazione Malva ha coinvolto, come traduttrice, una giovane socia.

In questi giorni CittAttiva sta organizzando la partenza di altri corsi di prima alfabetizzazione per ucraini, sull’esperienza dei tanti corsi di italiano, di alfabetizzazione digitale e di ricerca del lavoro per immigrati che già realizza nella sua sede.
Prosegue anche la raccolta di materiale di prima necessità, in collaborazione con Ravenna Solidale, e la distribuzione di prodotti di prima necessità alle persone fuggite dall’Ucraina e alle famiglie che li stanno ospitando.

Auto si schianta sulla rotatoria Adriatica-Ravegnana. Morto il conducente

Tremendo urto ieri notte contro il guard rail. L’auto ha attraversato la rotonda senza coinvolgere altri mezzi. FOTO

Incidente Rotonda Ravegnana Adriatica 3Un’auto Ford ha impattato ieri notte, verso le 23, il guard rail della rotatoria fra l’Adriatica e la Ravegnana alle porte di Ravenna. La macchina che percorreva la statale verso nord ha letteralmente attraversato la rotonda ed è finita per schiantarsi contro la massicciata che delimita la strada. Nessun altro mezzo è stato coinvolto. Una volta sopraggiunti i mezzi di soccorso del 118 l’uomo alla guida è stato estratto privo di conoscenza dall’abitacolo distrutto dall’inpatto e trasportato d’urgenza all’ospedale, dove è morto poco dopo. Sul luogo del sinistro, oltre ai Vigili del Fuoco, la Polizia Locale per i rilievi di legge e per ricostruire la dinamica dell’uscita di strada.

Foto di Massimo Argnani

Porto Corsini diventa “homeport”: previsti fino a 140mila turisti nel 2022

Da aprile operativo il terminal con Royal Caribbean. In programma lavori su 12 ettari per la nuova stazione marittima

Una nave attraccata al terminal crociere di Porto Corsini

Inizierà a funzionare già dal prossimo mese di aprile il nuovo Terminal Crociere di Porto Corsini, da quest’anno gestito da Ravenna Civitas Cruise Port, con la partecipazione del prestigioso gruppo Royal Caribbean.
Con il nuovo progetto, quello di Ravenna diventa “homeport”, ovvero punto di inizio e fine crociera e non solo di transito, mentre sono previste riqualificazioni su una superficie complessiva di 12 ettari con spazi a verde pubblico attrezzato e percorsi ciclo-pedonali che si intrecceranno a una serie di servizi e attrezzature a supporto del terminal.

Il progetto prevede che le prime due stagioni siano gestite con una struttura provvisoria di supporto al terminal in grado di accogliere le
operazioni di homeport con standard qualificanti di fruibilità e comfort, mentre lo stesso concessionario inizierà la costruzione della nuova Stazione Marittima per un investimento complessivo del valore di oltre 26 milioni di euro.
In attesa di conoscere il calendario ufficiale della stagione, le toccate previste al momento sono circa 90 per una stima di 130.000/140.000 ospiti, numeri ancora difficile da stimare per via delle restrizioni relative al Covid, ancora in essere.

Spiagge: «L’arrivo delle gare ha bloccato le trattative per i cambi di gestione»

Il presidente dei gestori Rustignoli si augura che i prezzi restino stabili per la fascia di clienti più popolari

Spiaggia Ombrellone

Alla chiusura della stagione balneare 2021, vissuta senza che il Covid ne limitasse le potenzialità visti i cali di contagi per la vita all’aria aperta e la voglia di svago dopo gli inverni in isolamento forzato si era messo in moto il mercato delle compravendite e dei cambi di gestione per i bagni in spiaggia. «Poi a novembre è arrivata la sentenza del Consiglio di Stato che ha anticipato dal 2033 al 2023 la scadenza delle concessioni demaniali – dice Maurizio Rustignoli, bagnino e presidente della coop Spiagge che raduna gli oltre duecento impren- ditori della categoria nel comune di Ravenna – e tutte le trattative si sono arenate. Ci sono stati casi di affari interrotti dopo i versamenti delle caparre. È comprensibile sia andata così».

L’applicazione della Bolkestein in arrivo è quindi il convitato di pietra per chi fa turismo in spiaggia. «La stagione partirà come al solito a ridosso di Pasqua che è il weekend in cui la gente si muove, si sposta nelle seconde case. Qualche bagno è già operativo con i servizi di bar e ristorazione, i parchi giochi e le aree protette dove si può prendere il primo sole».

La macchina dell’accoglienza al mare si mette in moto nel pieno del boom dei prezzi per energia e materie prime. Rialzi che ricadranno nelle tasche dei clienti? «L’intenzione è quella di mantenere i prezzi per i servizi spiaggia entro il limite dell’inflazione senza ritoccare troppo. La nostra è una spiaggia tutto sommato popolare, abbiamo una fascia di popolazione che risente del ritocco dei prezzi. Pur- troppo sarà difficile non modificarli per la ristorazione»

Le passioni di Lord Byron: al Rasi un altro tassello delle Storie di Ravenna

Appuntamento a teatro lunedì 21 marzo, alle 18, con il racconto delle vicende ravennati del romantico poeta inglese. Compresa l’origine della mitica zuppa dolce

Lord George Byron

Volge al termine la terza edizione di “Storie di Ravenna”. E il protagonista di questo ultimo episodio – in programma lunedì 21 marzo, dalle 18, al teatro Rasi – è il geniale e avventuroso poeta inglese Lord George Gordon Byron, la cui vita fu strettamente legata alla città di Ravenna.
Ancora una volta si tratterà di un vero e proprio racconto a più voci, corredato di immagini e letture, che vuole arrivare a un pubblico vasto ed essere anche un momento di incontro e condivisione intorno alle memorie della città.

La storia di Byron a Ravenna sarà raccontata da Giovanni Gardini (iconografo, Museo Diocesano di Faenza-Modigliana), Claudia Giuliani (comitato scientifico Musei di Palazzo Guiccioli), Alessandro Luparini (storico, direttore della Fondazione Casa Oriani), Laura Orlandini (storica, Istituto Storico della Resistenza e dell’Età Contemporanea in Ravenna e Provincia), Veronica Quarti (storica, collaboratrice di Passato e Presente RaiStoria/Rai3) andrà in scena anche la maestra di cucina e gastronoma Angela Schiavina per parlare di quella delizia che è la zuppa inglese.
Le letture sono di Laura Redaelli, le musiche di Matilde e Celeste Pirazzini.

Contagiati nel ravennate oltre quota 350 nel fine settimana, due i morti

In Emilia-Romagna i nuovi positivi poco meno di 4mila. Stabili i ricoveri ospedalieri. A Ravenna restano in 6 in rianimazione

Tamponi Drive ThroughNel ravennate risultano stabili – ma con tendenza ormai da giorni in crescita – i contagi da coronavirus: 346 sono i casi rilevati sabato (su 1.591 tamponi eseguiti), 373 quelli di domenica (su 905 i tamponi). Due i pazienti deceduti in provincia di Ravenna (un uomo e una donna entrambi anziani) segnalati nel fine settimana.

Anche in regione i nuovi casi postivi si sono attestati fra sabato e domenica poco sotto quota 4mila, mentre la percentuale dei nuovi positivi sul numero di tamponi fatti è intorno al 25%.
Secondo i dati divulgati domenica I casi attivi, cioè i malati effettivi, sono 39.347 (+1.707). Di questi, le persone in isolamento a casa, ovvero quelle con sintomi lievi che non richiedono cure ospedaliere o risultano prive di sintomi, sono complessivamente 38.416 (+1.694), il 25,5% del totale dei casi attivi.
Complessivamente, durante il weekend in Emilia-Romagna sono stati rilevate 12 nuove vittime da covid 19.

Resta stabile il numero dei ricoverati nelle rianimazioni degli ospedali del territorio regionale – una cinquantina, con età media di 65 anni (a Ravenna sono 6) – mentre sono in lieve incremento quelli ospitati nei reparti covid (880 pazienti).

Per quanto riguarda la campagna vaccinale anti-covid, alle 14 di domenica 20 erano state somministrate complessivamente 10.250.163 dosi; sul totale sono 3.767.826 le persone over 12 che hanno completato il ciclo vaccinale, il 93,8%. Le terze dosi fatte sono 2.716.298.

Mostre e laboratori per raccontare con immagini la campagna ravennate

Prima esposizione sabato 19 marzo a Lugo. A seguire appuntamenti anche a Faenza e Bagnacavallo

Paesaggi De Pietri“Immagini dalle campagne dell’Emilia-Romagna” rappresenta, attraverso la fotografia, una riflessione sul paesaggio rurale regionale, mettendo a confronto diversi punti di vista per stimolare approfondimenti sui territori coinvolti.
Il progetto è stato promosso dal Servizio Patrimonio Culturale della Regione Emilia-Romagna in collaborazione con i Comuni di Lugo, Faenza e Bagnacavallo, in provincia di Ravenna.

Una prima fase, avviata nel 2019, è stata la ricerca fotografica “Da inverno a inverno”, dedicata al paesaggio agrario dell’Emilia-Romagna e affidata a Paola De Pietri, fotografa di fama internazionale. Racconta i paesaggi nel mutare delle stagioni seguendo i ritmi dei mesi, i cicli della natura e soprattutto l’opera dell’uomo per mezzo dell’agricoltura.
Si tratta di una selezione di una sessantina di fotografie, che saranno esposte alle Pescherie della Rocca Estense di Lugo, dal 19 marzo al 17 aprile. L’esposizione è curata da Silvia Ferrari ed è in collaborazione con il Comune di Lugo e Lugo Land. Le immagini sono pubblicate anche nel volume dal titolo “Da inverno a inverno”, edito da Marsilio nel 2021 a cura di Silvia Ferrari.
Durante il periodo dell’esposizione sarnno organizzati diversi eventi correlati: laboratori fotografici e conversazioni con esperti e docenti, che approfondiranno alcuni aspetti sul tema.
Si parte con la prima conversazione il 2 aprile alle 18, alla Sala Estense della Rocca di Lugo, dal titolo “Sul confine”, un incontro con l’urbanista Stefano Munarin e il fotografo Michele Buda, intorno al progetto che ha dato vita alla campagna fotografica sul territorio di Cotignola, promosso e sostenuto dalla Direzione Generale Creatività Contemporanea nell’ambito di Strategia Fotografia 2020. Sarà anche organizzato un laboratorio fotografico in collaborazione con Lugo Land, dal titolo “Una campagna” e a cura di Francesco Neri e Luca Nostri.

Paesaggi Nonni Nei PressiFaenza propone la mostra “Tre archivi, una campagna. Il paesaggio rurale romagnolo visto attraverso gli archivi Guerra, Nonni e Visani”, presso la Galleria Comunale d’Arte dal 9 aprile all’8 maggio, curata da Gian Marco Magnani e Luca Nostri e in collaborazione con Fototeca Manfrediana e Lugo Land.

L’esposizione intende valorizzare il patrimonio fotografico storico locale dedicato al paesaggio faentino a partire da tre importanti fondi storici: il Fondo fotografico Francesco Nonni, con scatti dell’artista relativi ai primi due decenni del ‘900 che documentano il paesaggio faentino; l’Archivio fotografico Paolo Guerra (Lugo), fotografo attivo tra il 1946 e il 1959, le cui immagini si concentrano sul paesaggio e sul mondo agricolo nel racconto della vita quotidiana di Lugo dopo la Liberazione; il Fondo fotografico Visani (Lugo), con le fotografie di Carlo Paolo Visani, che illustrano il paesaggio, le attività e i commerci legati al mondo rurale coprendo un arco temporale che va dalla fine dell’Ottocento sino agli anni ’70 del Novecento.

Paesaggi BagnacavalloBagnacavallo, dal 2 giugno al 3 luglio (con un’anteprima il 27 maggio), presso l’antico convento di San Francesco, verrà infine allestita la mostra “Case sparse-dimore sparute. Una campagna tra immagine e poesia”, in collaborazione con il Comune e curata dalla Fototeca Comunale. L’esposizione proporrà una serie di immagini provenienti dal fondo “Case sparse”, che testimonia la varietà di edifici rurali presenti in quel territorio e il relativo contesto. La mostra sarà affiancata dal laboratorio poetico “Case e versi”, in cui le immagini esposte saranno utilizzate quali suggestioni per fare poesia.

Calendario eventi in aggiornamento su: https://patrimonioculturale.regione.emilia-romagna.it/

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