Nicolardi ha percorso 2.500 chilometri in due giorni per portare in salvo i parenti di una concittadina ucraina
Alfonso Nicolardi
Il sindaco di Riolo Terme, Alfonso Nicolardi, ha guidato fino all’Ungheria per consegnare aiuti ai profughi e portare in salvo due famiglie ucraine fuggite dalla guerra.
Il viaggio del Primo cittadino è raccontato sul Carlino in edicola oggi, 13 marzo. Nicolardi è partito mercoledì pomeriggio da Riolo ed è rientrato giovedì, guidando una monovolume.
Tutto è partito da una richiesta di aiuto da parte di una cittadina di Riolo, originaria dell’Ucraina, preoccupata per i suoi parenti, fuggiti dalla guerra per trovare rifugio in un piccolo villaggio dell’Ungheria, Barabàs. Dove sono stati raggiunti dal sindaco dopo 15 ore di viaggio, intrapreso insieme al presidente della Coop Trasporti, Mauro Zanotti, e alla stessa cittadina ucraina da cui è partita la segnalazione.
La delegazione riolese ha portato in Ungheria anche alcuni scatoloni con gli aiuti raccolti dalla comunità della chiesa greco-ortodossa di Faenza, consegnati direttamente a rifugiati commossi.
Giovedì verso le 21 il ritorno a Riolo con due nuclei familiari, divisi tra l’auto di Nicolardi e una vecchia Lada sulla quale ha viaggiato una coppia che è arrivata in Romagna dopo aver macinato quasi 3.000 chilometri di continuo.
Durante la due giorni di viaggio (circa 2.500 chilometri complessivi) l’auto di Nicolardi è stata anche centrata da un sasso che ne ha incrinato il parabrezza, «per evitare di mandarlo in frantumi del tutto abbiamo contenuto la rottura con del nastro adesivo», ha raccontato il sindaco al Carlino, aggiungendo: «Non vorrei che tutto questo passasse come un gesto eroico; lo abbiamo fatto volentieri di fronte alla disperazione di una nostra concittadina».
Coinvolte 15mila utenze domestiche del capoluogo. Da aprile a Cervia. Da giugno sui lidi
Proseguono le attività di Hera per l’estensione della raccolta rifiuti “porta a porta”.
Dal 28 febbraio la “rivoluzione” è partita in alcune zone residenziali di Conselice, Cotignola e Massa Lombarda; dal 14 marzo partirà nelle restanti zone di Conselice e Massa Lombarda, a Fusignano e Sant’Agata, dal 28 invece a Bagnacavallo e nelle restanti zone di Cotignola e a Lugo.
E sempre dal 14 marzo la “rivoluzione” arriverà anche a Ravenna, dove riguarderà complessivamente oltre 17 mila utenze (tra le novità: le lattine andranno raccolte insieme alla plastica, mentre il vetro separatamente).
La raccolta domiciliare sarà di tipo misto o integrale, a seconda dell’area interessata: per quasi 15 mila utenze domestiche della zona Ovest della città (Agraria, Zalamella, Nullo Baldini, Lirica e Via Missiroli) la raccolta sarà trasformata in porta a porta misto, che prevede la raccolta a domicilio di indifferenziato e organico e stradale per tutti gli altri rifiuti. Per quasi 2.200 utenze della zona Nord (San Giuseppe, Teodorico, Via Chiavica Romea e Bassette), già servite prevalentemente dalla raccolta integrale, che riguarda di tutti i tipi di materiali, è previsto invece un adeguamento dei contenitori e alcune piccole variazioni del calendario.
I cittadini non presenti al momento della consegna casa per casa dei kit di raccolta, possono ritirarli dal 28 febbraio al 3 aprile all’interno del CinemaCity o sabato 12 marzo (dalle 8.30 alle 12.30) all’info point allestito nel parcheggio della Coop Faentina.
Intanto, ci si prepara anche a Cervia (kit in distribuzione dal 14 marzo e avvio del porta a porta dal 18 aprile) e sui lidi ravennati, dove è in distribuzione la lettera con le informazioni sul nuovo sistema, che interesserà complessivamente 30.300 utenze (domestiche e non domestiche) a partire dal 6 giugno. Per quasi 20 mila utenze domestiche di Marina Romea, Porto Corsini, Marina di Ravenna, Punta Marina e Lido Adriano la raccolta stradale dei rifiuti urbani sarà trasformata in porta a porta misto. Per i cittadini di Casal Borsetti, Lido di Classe e Lido di Savio, già serviti dal porta a porta misto, e di Lido di Dante, già organizzato con il porta a porta integrale, sono previsti invece un adeguamento dei contenitori e alcune piccole variazioni del calendario di raccolta. Per le 1.650 utenze non domestiche di tutti i Lidi la raccolta domiciliare sarà di tipo integrale, che riguarda tutti i tipi di materiali (organico, carta/cartone, plastica, vetro e indifferenziato).
Son previsti otto incontri di presentazione del nuovo metodo per i cittadini dei lidi (inizio ore 20.30): il 16 marzo e l’11 aprile al ristorante La Pritona di Lido Adriano; il 21 marzo e il 7 aprile alla parrocchia San Giuseppe di Marina di Ravenna; il 23 marzo e il 5 aprile alla pro loco di Porto Corsini; il 31 marzo al Bbk di Punta Marina.
L’obiettivo della riorganizzazione è aumentare la raccolta differenziata, per recuperare quantità sempre maggiori di materiali riciclabili, come organico, plastica, vetro, carta, che restano risorse preziose per l’ambiente: l’obiettivo da raggiungere è il 70%, come previsto dal Piano Regionale dei Rifiuti. Attualmente, la percentuale di raccolta differenziata a Ravenna è del 62.
Per avere maggiori informazioni sulla modifica del sistema di raccolta rifiuti, l’Amministrazione Comunale ed Hera invitano anche a partecipare a tre incontri in modalità online che si terranno il 15 e 28 marzo e il 6 aprile dalle ore 18.30 alle 20: ci si potrà collegare da casa, sul sito gruppohera.it/direttaravenna.
Per eventuali richieste specifiche o per chiarimenti sull’avvio dei nuovi servizi è possibile contattare la mail differenziataravenna2021@gruppohera.it, il numero del Servizio Clienti Hera 800.999.500 per le famiglie o 800.999700 per le attività (numeri verdi gratuito, attivo dal lunedì al venerdì dalle 8 alle 22 e il sabato dalle 8 alle 18). Per informazioni e segnalazioni sono inoltre disponibili l’apposita sezione del sito www.gruppohera.it e l’app di Hera Il Rifiutologo.
Il segretario del gruppo di auto aiuto racconta l’impegno messo in campo per continuare gli incontri dei 50 partecipanti
Per chi ha una dipendenza dall’alcol, e nelle difficoltà tende a cercare un rifugio nella bottiglia, gli ultimi due anni segnati dalla pandemia sono stati un avversario tenace. «Se un alcolista non poteva contare su conoscenze da frequentare, è stato ancora più difficile vivere da solo i periodi più duri del lockdown. Non c’è dubbio che i momenti di solitudine siano una spinta verso il bere per chi soffre di questa malattia».
Le parole sono del segretario del gruppo Alcolisti Anonimi di Ravenna. Che anche nei momenti più difficili della pandemia hanno portato avanti l’attività di incontro: «Ci siamo fermati solo qualche giorno, per il resto abbiamo fatto di tutto per continuare gli incontri che sono l’unica medicina che abbiamo – spiega Gino, che resta anonimo perché anche i coordinatori del gruppo sono persone che hanno vissuto l’abuso di alcol –. Ci troviamo e condividiamo le nostre esperienze per essere di aiuto a vicenda. Quando la situazione era troppo pericolosa abbiamo fatto incontri in videochiamata, poi abbiamo aumentato gli appuntamenti per farli con gruppi più piccoli».
Se guarda all’ultimo periodo, iniziato già prima della pandemia, Gino vede un aumento delle persone che si avvicinano al gruppo: «Oggi siamo circa 45-50. E non c’è un profilo prevalente: non ci sono distinzioni di cultura, di professione, di sesso, di età. Qualcuno teme di incontrare qualche conoscente e a tutti dico la stessa cosa: se vi incontrate da noi avete entrambi lo stesso problema».
Di solito si rivolgono al gruppo dopo i 40 anni «perché prima non percepiscono di avere un problema».
Ultimamente però sono sempre di più i giovani. Parole dettate dall’esperienza diretta: «Quando è capitato di fare momenti di sensibilizzazione in località come Marina di Ravenna non è difficile vedere che attorno ai giovani scorre solo alcol». Si comincia con le bevute confinate a qualche serata e poi si sconfina: «Molti pensano di poter limitare il consumo al venerdì e al sabato. Poi si aggiunge il giovedì e via dicendo…».
Ma come riconoscere un alcolista? Come capire che si ha un problema con l’alcol o che ce l’ha chi ci sta accanto? «Il bevitore sociale è quello che consuma alcol nella mangiata con gli amici. L’alcolista è quello che non ha la capacità di gestire l’alcol. Subentra la compulsione e dopo il primo bicchiere arriva il secondo e via di seguito senza controllo. Fino ad arrivare al momento in cui si avverte il bisogno di alcol al mattino e a quel punto è palese».
Gino, sobrio circa trent’anni, non ci gira attorno: «Chi beve è convinto che nessuno attorno se ne accorga e invece lo capiscono tutti».
Il gestore: «Ci preoccupiamo più dei nostri clienti che dei conti. Ma siamo solidali con Lugo e Ravenna»
«Restiamo aperti, anche se ogni logica economica come gestione era di chiudere. Restiamo aperti dopo averne parlato tra noi, come sempre, con le associazioni sportive nostre socie, i nostri soci lavoratori, ma anche allenatori e anche clienti».
Lo dichiara Roberto Carboni, presidente della Nuova Co.G.I.Sport, società che gestisce la piscina comunale di Faenza, all’indomani dell’annuncio della chiusura di quelle di Lugo e Ravenna.
«Personalmente – continua Carboni – avevo proposto una chiusura di una settimana, anche per sostenere la giusta azione dei gestori di Lugo e Ravenna, ma c’è stata una contrarietà da parte delle società sportive che lunedì iniziano i nuovi corsi. Perplessità anche da parte di soci-lavoratori che hanno visto numeri di frequenza del pubblico incoraggianti (ancora un -20% sul 2019 comunque) nelle ultime settimane e non vogliono mandare un messaggio comunque negativo verso l’attività fisica che è stata traumatizzata in questi ultimi due anni (specialmente al chiuso) per i cittadini. Perplessità da parte dell’Associazione Sportiva Disabili che svolge un’attività importante e sociale verso i più fragili e che nella nostra piscina ha numeri alti».
I costi energetici di marzo rappresentano fra il triplo e il quadruplo del settembre scorso.
«Noi, bene o male, non siamo un gestore puro. Siamo nati dalle associazioni sportive come strumento economico più idoneo alla gestione. Una nostra peculiarità e forza in tanti periodi che abbiamo affrontato, una debolezza forse in momenti come questi dove ci preoccupiamo più dei nostri corsisti, agonisti, clienti che frequentano la piscina che dei conti dell’azienda. Dove la mission prevale sulla logica economica. Per chi non capisse parliamo per la piscina di Faenza di un consumo medio annuo tra i 250 e i 270.000 mc di gas annui. Un mese invernale portava fatture dai 15 ai 20.000 euro a livello di gas (oltre al costo di funzionamento cogeneratori circa 5.000). Da ottobre fare il conto è facile: la moltiplicazione è x2,2 nei mesi migliori o x4 come sembra nel mese di marzo, probabilmente con una media del 2,5-2,7 nei sei mesi invernali. Il costo di una villetta bifamiliare carina.
L’impianto è del Comune di Faenza e nel 2019 annotava 220.000 presenze (114.000 nel 2021 in pandemia).
«Io non credo – conclude il gestore – che una città come Faenza possa fare a meno di un luogo dove sport, sociale, divertimento, aspetti sanitari sono alla base di tutto. Questo però è un altro discorso su cui tornerò e che comprende i vari livelli istituzionali. In conclusione rimaniamo aperti, ma voglio esprimere la mia totale solidarietà ai gestori di Lugo e Ravenna per la loro azione e vorrà dire che dopo l’estate (se ci arriviamo), stante le attuali condizioni, e da questo non si scappa, chiuderemo gli impianti un mese prima di loro».
Sono 235 i nuovi casi di positività al coronavirus registrati in un giorno in provincia di Ravenna, dove restano 2 (numero invariato rispetto a ieri) i ricoverati in terapia intensiva. In provincia si registrano anche altri due morti, due uomini di 72 e 85 anni.
IL BOLLETTINO REGIONALE DEL 12 MARZO
Dall’inizio dell’epidemia da Coronavirus, in Emilia-Romagna si sono registrati 1.212.925 casi di positività, 2.730 in più rispetto a ieri, su un totale di 18.509 tamponi eseguiti nelle ultime 24 ore, di cui 9.506 molecolari e 9.003 test antigenici rapidi.
I pazienti attualmente ricoverati nelle terapie intensive dell’Emilia-Romagna sono 58 (numero invariato rispetto a ieri), l’età media è di 64,6 anni. Per quanto riguarda i pazienti ricoverati negli altri reparti Covid, sono 1.041 (-7 rispetto a ieri, -0,7%), età media 74 anni.
I casi attivi, cioè i malati effettivi, sono 29.376 (+459). Di questi, le persone in isolamento a casa, ovvero quelle con sintomi lievi che non richiedono cure ospedaliere o risultano prive di sintomi, sono complessivamente 28.277 (+466), il 96,2% del totale dei casi attivi.
Le persone complessivamente guarite sono 2.266 in più rispetto a ieri e raggiungono quota 1.167.486.
Purtroppo, si registrano 5 decessi: 1 in provincia di Parma (un uomo di 69 anni); 1 in provincia di Reggio Emilia (un uomo di 94 anni); 1 in provincia di Modena (un uomo di 76 anni); 2 in provincia di Ravenna (entrambi uomini, rispettivamente di 72 e 85 anni). Non si registrano decessi nelle province di Piacenza, Bologna, Ferrara, Forlì-Cesena, Rimini e nel Circondario imolese.
In totale, dall’inizio dell’epidemia i decessi in regione sono stati 16.063.
In previsione dei consistenti arrivi e per la sistemazione dei 430 cittadini arrivati finora, alloggiati da parenti o amici
Il prefetto Castrese De Rosa
Il Prefetto di Ravenna Castrese De Rosa, ha annunciato nella Cabina di regia per i profughi ucraini un nuovo avviso pubblico per la ricerca di ulteriori 300 posti, in previsione dei consistenti arrivi e per la sistemazione dei 430 cittadini ucraini arrivati nella provincia di Ravenna, al momento alloggiati presso famiglie o conoscenti residenti in zona.
La rete di accoglienza dei Cas, specificatamente per i posti destinati ai cittadini ucraini, è stata già implementata di 316 posti nei giorni scorsi, anche tenuto conto della specificità dei flussi in ingresso, in larga parte donne e bambini.
I Centri di Accoglienza Straordinaria della Prefettura sono costituiti da unità abitative, che vengono assegnate anche in condivisione a seconda della loro grandezza, e centri collettivi (per esempio strutture ex alberghiere), la cui gestione esecutiva viene affidata tramite bandi pubblici a soggetti – cooperative sociali o associazioni – che devono avere tra i propri fini istituzionali quello di operare nei servizi di assistenza e di avere acquisito una comprovata esperienza in tale settore.
Per ogni persona accolta viene assegnato un corrispettivo al gestore, che dovrà fornire forme di supporto diversificate, quelle di base, quali vitto e alloggio, ma anche vestiario, schede telefoniche, accompagnamento ai servizi sanitari, prestazioni psicologiche e sociali, corsi di lingua italiana e inserimento scolastico e una somma su base giornaliera per le spese personali di ciascun nucleo familiare o dei singoli.
Il prefetto De Rosa ha rivolto un appello ai sindaci per riuscire ad attivare strutture su tutto il territorio della provincia e consentire alle persone che verranno accolte di poter mantenere un contatto costante con i parenti o i conoscenti ai quali si sono appoggiati fino ad ora.
Taylor Fricano dopo la rescissione del contratto: «Avevo una commozione cerebrale»
Dura accusa della pallavolista americana Taylor Fricano, che poche settimane fa ha rescisso il suo contratto con l’Olimpia Teodora dopo un’esperienza di pochi mesi.
«Molti di voi – ha scritto sul suo profilo Instagram – sanno quanto sia stato un sogno per me giocare in Italia e quanto ero entusiasta di giocarci quest’anno. Sfortunatamente il sogno è diventato un incubo perché non sono stata trattata bene e mi è stato detto di giocare da infortunata, con una commozione cerebrale. Al mio rifiuto, mi è stato detto dalla società che volevano rescindere il contratto. Da quanto mi aveva rattristito la vicenda, ho accettato volentieri».
Dichiarazioni che secondo la Teodora, che ha replicato con una nota ufficiale, sarebbero «non veritiere e di una gravità inaudita».
«Utilizzando il potente strumento del web – si legge nella nota – l’atleta ha letteralmente calpestato principi e valori che da sempre contraddistinguono la nostra società, molto attenta alla salute delle proprie tesserate e che, contrariamente a quanto diffuso dalla giocatrice, non ha mai messo in atto alcuna forzatura e/o costringimento nei suoi confronti. Ci troviamo così costretti, nostro malgrado, a valutare ogni opportuna azione volta a veder condannato il suo grave gesto e, al contempo, a tutelare la nostra immagine, riservandoci di adire le competenti sedi».
«Il rischio di sospensione dell’attività in alcuni settori è reale»
La sede di Deco
Aumenti della bolletta energetica fino al 400%, alcuni tipi di materie prime totalmente scomparse dal mercato, costi del trasporto alle stelle, rischio di interruzione delle attività produttive: sono alcuni delle segnalazioni che Legacoop Romagna ha raccolto in questi giorni durante un primo monitoraggio degli effetti della guerra e delle sanzioni sulle cooperative associate.
Legacoop Romagna rappresenta circa 380 imprese associate nelle province di Forlì-Cesena, Ravenna e Rimini, con un valore della produzione di oltre 6 miliardi di euro, 80 mila soci e oltre 23mila lavoratori.
«C’è una preoccupazione estesa a tutti i settori — dice il presidente Mario Mazzotti —, dalle cooperative ci segnalano problematiche molto varie, ma il tema sentito da tutti è l’incremento dei costi energetici. Ad esempio Fruttagel è passata da un costo dell’energia nel 2020 di 6 milioni di euro a una stima delle quotazioni di 24 milioni di euro per il 2022. Nelle situazioni migliori i costi per elettricità e gas raddoppiano. Fanno eccezione quei pochi che, negli anni scorsi, sono riusciti ad avere dei contratti a medio periodo, con costi fissi più bassi».
Materie prime. «Già non si trova l’olio di girasole, particolarmente utilizzato dall’industria alimentare – spiega Mazzotti -. Questo ha portato importanti cooperative come Deco Industrie a riattivare la fornitura di olio di palma, il cui prezzo è più che triplicato, con tutto quello che comporta dal punto di vista del riadeguamento degli impianti. Un ulteriore tema riguarda i fertilizzanti e produzioni indispensabili per molti settori come l’ammoniaca e l’urea, anch’essi aumentati del 300% e comunque poco reperibili».
Le sanzioni alla Russia. «Per quanto riguarda il vino, la cooperativa Cevico ci segnala l’interruzione di contratti importanti in Russia. Ma ci sono anche altri effetti meno noti — chiarisce Mazzotti —. Apofruit Italia ad esempio ci segnala che la Polonia ha reimmesso sul mercato europeo quote consistenti di mele destinate ai mercati orientali, con un conseguente crollo dei prezzi per le nostre produzioni».
Rischio sospensioni di attività. «L’energia non è l’unico problema. Le cooperative segnalano un forte incremento di costi relativo al packaging — in particolare carta e plastica — così come per altri prodotti come i metalli. Anche i cereali, grano e mais in primis, proseguono nella loro corsa al rialzo, iniziata già prima della guerra, per non parlare della logistica. La situazione dell’autotrasporto sta mettendo a rischio tutte le filiere. Con dinamiche di questo tipo il rischio di sospensione dell’attività è reale in diversi settori, perché i costi non possono essere scaricati per intero al consumatore e tanto meno all’interno delle filiere. Il comparto della pesca è già di fronte a questo tipo di scelte. Il combinato disposto di aumento dell’inflazione e calo dei consumi — che già la grande distribuzione organizzata segnala — rischia di pesare ulteriormente sui redditi più bassi e su un potere d’acquisto di salari e stipendi già in difficoltà».
Le proposte di Legacoop. «Prima di tutto è necessario utilizzare al meglio le risorse pubbliche per sterilizzare il più possibile l’incremento dei costi energetici sulle produzioni, in particolare per tutto il settore dell’autotrasporto e della pesca. Serve la creazione di una regia unica dell’emergenza energetica, che non può che essere in capo al governo nazionale, modificando il piano energetico nazionale e realizzandone uno europeo. Ed è indispensabile intervenire con un piano economico e finanziario europeo sull’energia, possibilmente sull’esempio del Next Generation EU. Nel breve periodo occorre fare compiere un ulteriore salto agli investimenti per le rinnovabili, riattivare la produzione dai giacimenti nazionali di gas, pur sapendo che non sarà risolutiva, e definire una politica adeguata di stoccaggio delle riserve strategiche».
Si parte con l’anteprima di Einaudi. La dedica a Pasolini, e poi la grande classica, Carmen Consoli, Vasco Brondi, la Pfm, Diana Krall, l’omagggio a Franco Battiato, il ritorno dei “100 Cellos”…
Pier Paolo Pasolini ritratto a Ravenna davanti alla Tomba di Dante nel 1961, dall’archivio del Centro Relazioni Culturali di Walter Della Monica
È stato presentata al teatro Alighieri la XXXIII edizione di Ravenna Festival – in programma dall’1 giugno al 21 luglio, anche quest’anno per diversi eventi visibile in streaming in 150 Paesi del mondo – che omaggia Pier Paolo Pasolini a cent’anni dalla nascita, con il sottotitolo “Tra la carne e il cielo”, le parole con cui lo stesso Pasolini descrisse il folgorante incontro con le Sonate per violino di Bach.
Anche quest’anno sono coinvolti nell’ospitare gli spettacoli del festival, oltre a Ravenna, anche i Comuni di Russi, Cervia e Lugo.
Qui sotto una sintesi del corposo programma, già pubblicato nel dettaglio, spettacolo per spettacolo, a questo link.
Omaggio a Pasolini
Vasco Brondi
Dopo l’anteprima del 25 maggio affidata a Ludovico Einaudi e il suo nuovo album Underwater, la XXXIII edizione si apre nel doppio segno di Pasolini e della musica con il concerto inaugurale con Daniel Harding e la Mahler Chamber Orchestra. Di Bach saranno proposte le Sonate e Partite predilette da Pasolini eseguite da Giuseppe Gibboni, l’Offerta musicale con Accademia Bizantina e Ottavio Dantone, l’integrale dei Concerti brandeburghesi con l’Ensemble Zefiro, le Variazioni Goldberg affidate al pianoforte di David Fray. Il tributo a Pasolini si compie anche nei linguaggi del cinema con una rassegna di film alla Rocca Brancaleone, della danza (con l’omaggio incluso nel programma del Béjart Ballet) e del teatro. Mentre con TeatroNove Eugenio Sideri è alla regia di Calēre, i sentieri di campagna metafora dello smarrimento delle nuove generazioni in un mondo dove “sviluppo non significa sempre progresso”, per Bimba ‘22Elena Bucci (Le belle bandiere) è l’attrice Laura Betti, figura centrale nella vicenda umana e artistica di Pasolini. All’interno della rassegna “Il Trebbo in musica”, Cervia ospita due appuntamenti dedicati a Pasolini, l’uno affidato a Elio Germano e Teho Teardo, l’altro al cantautore Vasco Brondi.
Tra la carne e il cielo
Marco Martinelli ed Ermanna Montanari
Sono pervase di intensa spiritualità The Canticles di Benjamin Britten: a eseguirle a S. Apollinare in Classe è Ian Bostridge, tenore inglese vincitore di tre Grammy. Sul confine fra sacro e profano ha danzato anche un derviscio della canzone d’autore quale Battiato, che il Festival ricorda con l’esecuzione della sua Messa Arcaica e delle canzoni mistiche; Simone Cristicchi, Juri Camisasca, Alice, Cristina Baggio affiancano l’Orchestra Maderna e il Coro della Cattedrale di Siena “Guido Chigi Saracini”. Alle tastiere e programmazione Angelo Privitera, anche a Cervia con il Nuovo Quartetto Italiano e Fabio Cinti, vincitore del Premio Tenco 2018 come interprete delle canzoni di Battiato. Nella Basilica di S. Vitale debuttano due nuove sacre rappresentazioni: a Cristian Carrara è stata commissionata un’opera dedicata al poverello di Assisi dal titolo Transitus, mentre il giovanissimo ravennate Filippo Bittasi ha composto Storia di un figlio cattivo – in scena c’è Monica, la madre di Sant’Agostino. Quest’anno il Festival raggiunge inoltre il Paradiso, ultima anta del trittico Chiamata pubblica per la Divina Commedia con cui Marco Martinelli ed Ermanna Montanari del Teatro delle Albe hanno affrontato la sfida di trasformare il capolavoro dantesco in teatro. È sempre Martinelli a firmare un’altra nuova produzione che guarda al cielo: Gli uccelli di Aristofane è stata riscritta per il furore comico di settanta adolescenti del territorio campano nell’ambito del dialogo con il Parco Archeologico di Pompei, dove debutterà.
Il suono del Festival
La sezione sinfonica include la prima visita a Ravenna di Christoph Eschenbach, sul podio dell’Orchestra Giovanile Luigi Cherubini e affiancato dal violino di Gidon Kremer per il concerto di Mieczyslaw Weinberg (la serata si completa con la Sinfonia n. 5 di Čajkovskij). Gli archi della Budapest Festival Orchestra e della Cherubini si cimentano invece in un programma cameristico di Bach, Čajkovskij e J. M. Haydn diretto da Janos Pilz, mentre la BFO è in scena anche il giorno seguente diretta da Ivan Fischer nella Sinfonia n. 3 di Brahms e la Sheherazade di Rimskij-Korsakov. Il concerto che conclude quest’edizione vede Riccardo Muti e i Cherubini di nuovo insieme, dopo i concerti dell’Amicizia, per la Sinfonia Roma di Bizet, Il lago incantato di Anatolij Ljadov e Les préludes di Liszt.
La musica antica è rappresentata dal ritorno di Jordi Savall con il suo ensemble Hespèrion XXI per Folías & Canarios del Antiguo y del Nuevo Mundo e quello dell’Orlando Consort con The Birth of the Renaissance.
La Rappresentante di Lista all’ultimo Sanremo
Il 2022 è anche l’anno in cui Ravenna si trasforma nuovamente nella città del violoncello: i 100 Cellos guidati da Giovanni Sollima ed Enrico Melozzi (vedi VIDEO in fondo all’articolo) promettono quattro intense giornate di eventi, coronate da una festa del progressive rock con la partecipazione di PFM Premiata Forneria Marconi. Dalla Sicilia, terra d’origine di Sollima, arrivano anche la cantantessa Carmen Consoli con il tour di Volevo fare la rockstar e La Rappresentante di Lista per la prima volta con un’orchestra sinfonica – la Corelli diretta da Carmelo Emanuele Patti, anche arrangiatore dei brani. Quest’ultimo è il terzo dei tre appuntamenti previsti a Lugo. Il Pavaglione accoglie inoltre la virtuosa del jazz “confidenziale”, Diana Krall, e un omaggio a Buena Vista Social Club con il Roberto Fonseca Trio e Eliades Ochoa. Dal ritmo di Cuba a quello dell’isola di smeraldo: a Palazzo San Giacomo è protagonista per una notte la musica irlandese, con Martin Hayes e i Birkin Tree; la prima delle due serate a Russi è invece dedicata al rap con Claver Gold e l’Orchestra Corelli.
Zerocalcare
“Il Trebbo in musica 2.2” a Cervia-Milano Marittima si apre il 18 giugno con Corrado Augias e include, oltre ai già citati omaggi a Pasolini e la serata dedicata a Battiato, la prima dello spettacolo di Zerocalcare, spalleggiato dal musicista Giancane, Aldo Cazzullo e Moni Ovadia per Il duce delinquente, il cantautore Eduardo De Crescenzo alla riscoperta della canzone classica napoletana.
Un festival che danza… e il teatro del mondo
Bejart Ballet
Con Les Italiens de l’Opéra de Paris, un gala ideato dal primo ballerino Alessio Carbone, sono protagonisti i ballerini italiani parte di quella mitica formazione che ammette solo un numero limitato di stranieri. Attesissimo ritorno quello del Béjart Ballet Lausanne: il successore di Béjart alla direzione artistica, Gil Roman, firma t ‘M et variations, mentre Béjart fête Maurice include, oltre all’omaggio a Pasolini, una dedica a Micha van Hoecke, al fianco di Béjart per tanti anni. A proposito di van Hoecke, coreografo di riferimento del Festival scomparso nel 2021, la manifestazione lo ricorda anche con Canto per un poeta innamorato curato da Miki Matsuse, inseparabile collaboratrice e compagna di vita. La Hofesh Shechter II, compagnia di otto giovani talenti, presenta Contemporary Dance 2.0, il più recente dei lavori del coreografo israeliano, mentre con Virtual Dance for Real People, un progetto della Fondazione Nazionale della Danza / Aterballetto, il pubblico può apprezzare la coreografia in presenza ma anche farne esperienza con visori VR. Completano il percorso danza due proposte dantesche: il Paradiso di gruppo nanou, creato con l’artista Alfredo Pirri e il musicista Bruno Dorella, e Inferno – Terra del fuoco di Compagnia Artemis Danza / Monica Casadei.
Il programma del Festival abbraccia le ultime produzioni teatrali delle compagnie del territorio, quella Felix Romagna che è fra i più fertili terreni teatrali italiani. Oltre ai lavori firmati da Eugenio Sideri, Elena Bucci, Marco Martinelli ed Ermanna Montanari, nei trent’anni di Fanny & Alexander, il Festival ne ospita il polittico video-concerto The Garden e Addio fantasmi, basato sul romanzo di Nadia Terranova (Einaudi, finalista Premio Strega 2019).
Trilogia d’Autunno con i capolavori di Mozart/da Ponte
La Trilogia d’Autunno festeggia dieci anni riproponendo, dal 31 ottobre al 6 novembre, la formula che l’ha resa uno degli appuntamenti più attesi e amati del Festival: il succedersi, sera dopo sera, di tre titoli d’opera sul palcoscenico del Teatro Alighieri. Quest’anno sono protagonisti i capolavori di Mozart e Da Ponte: Le nozze di Figaro,Don GiovannieCosì fan tuttediretti rispettivamente da Giovanni Conti, Erina Yashima e Vladimir Ovodok. Il progetto vede il Festival intrecciare le forze – le compagini “di casa” intitolate a Luigi Cherubini e i giovani direttori che sono stati allievi dell’Accademia di Riccardo Muti – a due dei teatri più antichi d’Europa, lo svedese Drottningholms Slottsteater e l’Opéra Royal de Versailles, nelle produzioni dirette alla regia da Ivan Alexandre.
Nel video sotto l’esibizione a sorpresa sul palco dell’Alighieri di Giovanni Sollima ed Enrico Melozzi per presentare il ritorno al festival dei “100 Cellos” che animarono la città nell’edizione del 2016. I due violencellisti hanno reinterpretato il brano “Che cosa sono le nuvole?” di Domenico Modugno e Pier Paolo Pasolini.
Il noto economista alla Camera di Commercio sarà interpellato anche su temi “ravennati”, dalle estrazioni alle concessioni balneari
Carlo cottarelli
Il noto economista Carlo Cottarelli – ex direttore del dipartimento Affari Fiscali del Fondo Monetario Internazionale ed ex commissario per la revisione della spesa pubblica del Governo italiano – sarà lunedì 14 marzo a Ravenna.
L’appuntamento – organizzato da Assoraro – è in programma dalle 17.30 alle 19 alla Sala Cavalcoli della Camera di Commercio.
Cottarelli presenterà il suo ultimo libro “All’inferno e ritorno, per la nostra rinascita sociale ed economica”, parlando così allo stesso tempo della gestione di questi due anni di pandemia e delle scelte fatte dai politici (ampiamente criticate dall’autore…).
Gli organizzatori (a coordinare l’iniziativa saranno i soci di Assoraro Marco Della Ratta, Elisa Petroni e Paolo Guerra) anticipano che saranno posti a Cottarelli anche alcuni quesiti di grande interesse per il territorio ravennate sui temi dell’Oil&Gas, delle estrazioni, della direttiva Bolkestein e delle concessioni balneari.
Polemica in consiglio comunale per la presenza di Idio Baldrati (Pd) – dirigente di Pieve e Solco – durante la votazione del bilancio previsionale
Via libera al bilancio previsionale 2022-2024 e al Dup (Documento Unico di Programmazione) del Comune di Ravenna, ma non senza polemiche.
L’opposizione compatta (fatta eccezione per il capogruppo di Lista per Ravenna, Alvaro Ancisi, che ha votato contro, l’unico a fronte di 23 voti favorevoli) ha infatti lasciato l’aula del consiglio comunale per protesta, contro quella che è stata considerata «una palese inottemperanza del regolamento».
Nello specifico, è stata contestata la presenza del consigliere comunale del Pd Idio Baldrati per un presunto conflitto di interessi essendo presidente della cooperativa La Pieve e membro del Cda del consorzio Il Solco, soggetti sovvenzionati dal Comune.
«In virtù di questo non avrebbe potuto partecipare alla discussione e alla conseguente votazione», si legge in una nota dell’opposizione, che interpreta in questo senso l’articolo 71 del Regolamento sul funzionamento del Consiglio comunale «ma anche sulla base del Tuel che non cita espressamente il Dup fra gli atti generali (in quanto tali esclusi da quelli in cui prevista l’incompatibilità)».
«Il consigliere Baldrati – continua la nota dell’opposizione -, non solo era presente in aula ma si è anche prodigato in un intervento che pareva più una ramanzina a carico dei gruppi di minoranza».
Consiglieri di minoranza che dopo essersi visti bocciare la mozione di invalidazione della seduta, hanno deciso di abbandonare l’aula in segno di protesta.
La maggioranza, Pd in testa, interpreta i regolamenti invece in maniera opposta, sottolineando come non vi fosse una correlazione diretta fra il contenuto della delibera e gli interessi specifici del singolo, in quanto Bilancio e Dup documenti di carattere generale.
Doppio appuntamento con il giornalista e scrittore che sarà a Ravenna per due incontri pubblici il 13 e il 16 marzo
Doppio appuntamento ravennate per il giornalista (e non solo) Pablo Trincia, con una ormai lunga carriera di collaborazioni tra quotidiani italiani e stranieri, oltre che in programmi televisivi di approfondimento, noto in particolare per essere co-autore di Veleno (podcast, libro e docu-serie).
Domenica 13 marzo dalle 17.30 sarà al Cisim di Lido Adriano per una chiacchierata nell’ambito della rassegna “Istantanee” (prenotazioni a cisim.lidoadriano@gmail.com e 389 6697082).
Mercoledì 16 marzo Trincia sarà invece dalle 18 alla biblioteca Classense di Ravenna per la rassegna “Il tempo ritrovato” di Matteo Cavezzali, dove presenterà il suo ultimo libro, Romanzo di un naufragio. Costa Concordia: una storia vera, frutto anche del podcast documentario sulla tragedia del naufragio della ‘’Costa Concordia’’ a 10 anni di distanza. Da grande narratore, Trincia racconta lo splendore del divertimento a bordo e il trauma dell’impatto, lo smarrimento e la lotta per la sopravvivenza. Conflitti e alleanze generati da una tragedia ricostruita attraverso testimonianze uniche, come quella dei sommozzatori che si sono addentrati nei vani spettrali della nave, trovando un universo sommerso di valigie, scarpe, lenzuola, corpi. Come quella degli abitanti del Giglio, che hanno visto una folla di disperati riversarsi sul loro piccolo molo e, per accoglierla, hanno aperto senza esitazione le porte delle proprie case.