Caro bollette, la piscina comunale di Lugo chiude per due settimane

Un anno fa i gestori spendevano circa 600 euro di gas al giorno, quest’anno 2.500

Piscina Comunale LugoA fronte dell’insostenibile aumento del prezzo del gas, il Comune di Lugo e la società Sport Ravennate hanno deciso di sospendere il funzionamento della piscina comunale per due settimane, a partire da lunedì 14 marzo.

Una decisione che il gestore ha proposto all’Amministrazione partendo da dati precisi: ogni giorno vengono utilizzati 1.000 metri cubi di gas metano che in questo momento costa al gestore 2.500 euro al giorno (l’anno scorso ne spendeva circa 600), cifra suscettibile di aumenti viste le oscillazioni del costo dell’energia.

A questo si aggiungono anche le spese dell’energia elettrica e delle altre materie prime tutte soggette a notevolissimi aumenti.

Saranno sospese solo le attività della piscina mentre il resto degli impianti sportivi saranno aperti. La società di gestione, e le società che organizzano le attività si sono impegnate a garantire agli abbonati il mantenimento dei servizi acquistati prolungando la durata dell’abbonamento oppure rimborsando o scontando la differenza in casi di impossibilità.

«È una scelta drastica ma riteniamo che in questo momento sia l’unica possibile – spiega il vicesindaco Pasquale Montalti – . È una situazione particolarmente complessa anche per gli enti locali. Per chiarire meglio la situazione, il nostro Comune ha speso nei primi cinquanta giorni dell’anno un terzo delle risorse destinate alle spese energetiche. In questo scenario, nel quale vanno garantiti i servizi essenziali a partire dalle scuole e dagli asili, sospendere per due settimane l’attività della piscina diventa il male minore».

«Vogliamo rassicurare i cittadini e gli utenti – afferma Davide Gilli, presidente di Sport Ravennate -: questo è un gesto che riteniamo indispensabile ma che non vorremmo fare. In questo momento è davvero impossibile resistere a queste condizioni, tant’è che le stesse società di vendita del gas stanno scrivendo ai clienti avvisando della insostenibilità per il nostro tessuto economico della situazione attuale intendiamo riprendere al più presto e con maggiore voglia».

Sia l’Amministrazione Comunale che Sport Ravennate intendono, con questa scelta, inviare un messaggio forte al Governo ed alle istituzioni deputate al controllo dei costi energetici: «Gli impianti sportivi energivori – si legge nella nota inviata alla stampa – hanno necessità di attenzione specifica, serve un piano preciso per un comparto che rischia seriamente la chiusura e non bastano gli interventi spot inseriti negli ultimi decreti, rivolti per altro solo ad una categoria di gestori e non a tutti gli impianti pubblici che invece soffrono questa situazione».

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