sabato
23 Agosto 2025

Stupore e meraviglia: andare al Rasi adesso è un’esperienza diversa

Il ritorno nel teatro riqualificato è una sorpresa: si sperimenta un punto di vista dall’alto, la platea sembra più piena, il palco appare nella sua interezza ovunque, lo spazio tra pubblico e attori è azzerato

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Uno scatto dalla prima serata di riapertura del teatro Rasi riqualificato, prima dello spettacolo di Belpoliti

La sensazione è un po’ quella di tornare finalmente a casa da un lungo viaggio, peraltro fatto controvoglia, e scoprire che i tuoi coinquilini hanno deciso di cambiare arredi. In effetti te ne avevano parlato, ma non è che avessi capito proprio benissimo cosa avessero in mente. Sembra quasi che abbiano buttato giù qualche muro di cartongesso per ridisegnare gli spazi. Da quella casa, l’ultima volta, c’eri passata un anno fa, in una serata organizzata un po’ di corsa per salutarsi prima di quella partenza obbligata. E adesso? Stupore e meraviglia. Ma come, c’era tutto questo spazio e non ce n’eravamo mai accorti? Eppure, sì, è casa mia, riconosco quel cavallo che ora mi accoglie in una sala che non c’era e già si può immaginare cosa potrà ospitare.

Ecco, il ritorno al Rasi venerdì sera dopo i lavori di ristrutturazione e dopo il Covid per molti ravennati è stato un po’ così: meraviglia, stupore e anche un po’ di nostalgia, forse. Quella arriva quando sei seduto in attesa dell’inizio dello spettacolo e ti guardi intorno, un po’ frastornata. Sei in fila IX eppure sei in alto, la platea e la galleria ormai sono un unico grande corpo e sembra quasi di essere tutti più vicini, di potersi vedere tutti. Ti senti un po’ sospeso perché la struttura è elastica e non rigida, realizzi appieno che non vedrai mai più quello che c’era prima con quell’aria un po’ démodé, forse, ma a cui ormai eri affezionata. E intanto però pensi che ora nelle file davanti puoi avere anche una squadra di basket al completo, ma vedrai comunque benissimo.

Poi, inizia lo spettacolo. C’è Marco Belpoliti a riaprire il Rasi, un “amico di famiglia” da queste parti, che ha portato una specie di “album dei ricordi” della Pianura in una messa in scena tratta dal suo ultimo libro, per la regia di Marco Martinelli.

A sancire quanto l’evento sia speciale oltre alla platea piena (che adesso sembra quasi più piena di quanto era piena prima), ci sono assessori comunale e regionale e il sindaco che prende la parola per raccontare di quando, nemmeno troppo tempo prima,  nel suo ufficio gli uomini e le donne di Ravenna Teatro avevano prefigurato quel cambiamento così radicale. E radicale lo è davvero, più di quanto non si capisca forse all’inizio. Bisogna starci dentro e vedere un intero spettacolo per realizzare, una volta finito, che hai visto qualcosa come mai prima. Che davvero da quella posizione centrale anche se sei nel posto più laterale, il palco ti appare nella sua interezza. In fila IX, posto 1, nella vecchia casa, non avresti visto in questo modo. Ora sei tu a guardare dall’alto in basso chi è in scena. Ma non sei in un lontano loggione di un teatro all’italiana, sei lì, vicino, e anzi lo spazio tra pubblico e attori sembra azzerato in senso orizzontale, le quinte sono visibili, la mappa che vedi alle spalle di Belpoliti potrebbe essere proiettata sul palco. Mentre lui parlava della nostra misteriosa “piatta pianura” noi abbiamo sperimentato un nuovo punto di vista dall’alto. Ecco forse a cosa è dovuto quel vago senso di straniamento, di novità vera, che non ha nulla a che fare con il colore delle poltroncine. Andare al Rasi adesso sarà per forza un’esperienza diversa, e di questo forse dovranno tenere conto anche quelli che il teatro lo fanno proprio.

La sensazione un po’ ingenua è che ora non potranno più davvero nasconderci niente.  E sarà perché il viaggio che ci ha tenuto lontani da lì nessuno lo voleva intraprendere, sarà che la nuova casa ci ha stupiti e anche un po’ incantati, appena usciti non vediamo già l’ora di tornarci.

Concorso per 4 posti a tempo indeterminato, è richiesto il diploma di maturità

Bando di gara dell’Unione dei Comuni della Bassa Romagna: le posizioni sono a Russi, Fusignano e Conselice. Domande da presentare online entro il 14 marzo

È aperto un bando di gara per quattro posti di lavoro a tempo indeterminato nella pubblica amministrazione in provincia di Ravenna. Il concorso, bandito dall’Unione dei Comuni della Bassa Romagna, è valido per la copertura a tempo indeterminato di quattro profili professionali: due al Comune di Russi, uno al Comune di Conselice e uno al Comune di Fusignano.

Il titolo di studi richiesto è un diploma di maturità di qualsiasi istituto scolastico superiore o un titolo estero equipollente. Per partecipare al concorso è necessario presentare domanda esclusivamente online entro le 9.30 di lunedì 14 marzo 2022; la tassa di iscrizione è di 10 euro. Tutte le informazioni per partecipare al bando, i requisiti necessari, nonché l’elenco delle materie di studio e il modulo per compilare la domanda sono disponibili sul sito www.labassaromagna.it, nella sezione Unione dei Comuni – Bandi di concorso – Concorsi Pubblici nella Bassa Romagna. Per ulteriori informazioni, contattare il Servizio Personale ai numeri 0545 38327/38328.

Si tratta del primo di una serie di selezioni pubbliche finalizzate a integrare l’organico dell’Unione e dei Comuni. L’Unione dei Comuni della Bassa Romagna è formata da nove Comuni (oltre al Comune di Russi, ente convenzionato) e gestisce 29 funzioni conferite dai Comuni aderenti, rendendola uno degli enti di questo tipo più strutturati a livello nazionale.

Lo scorso aprile l’esperienza dell’Unione è stata presa come modello virtuoso nell’ambito di una conferenza della Camera dei deputati dal titolo «Il fattore umano: fare concorsi pubblici velocemente e bene», per presentare un rapporto sul tema delle selezioni pubbliche elaborato sulla base dell’analisi delle migliori procedure di assunzione nella Pubblica amministrazione a livello nazionale.

Trovati 5 fucili e 4 pistole, con munizioni, in una zona di campagna di Piangipane

Grazie alla segnalazione di un cittadino. Le armi sono risultate rubate

Fucili Generica
Foto di repertorio

Cinque fucili e quattro pistole, con relative munizioni, sono state ritrovate ieri (17 febbraio) dai carabinieri in una zona di campagna, nei pressi di Piangipane, in seguito alla segnalazione di un cittadino.

Le armi sono risultate oggetto di furti commessi tra il 2017 e il 2019 nei comuni di Forlì, Argenta e Russi.

Insieme alle armi è stata ritrovata anche una busta contenente marijuana.

Le indagini sono in corso, coordinate dalla procura della Repubblica di Ravenna.

L’operaio è morto in un appalto del Comune. Il sindaco: «Chiedo chiarezza sui fatti»

L’incidente in via Capua durante le potature di alberi per la manutenzione del verde pubblico. Il 44enne lavorava per la coop Deltambiente. Per la ditta si è rotta la gru

Infortunio Mortale Cervia PotaturaL’operaio di 44 anni morto a Cervia, in un incidente mentre dal cestello di una gru potava pini in via Capua, stava lavorando per l’appalto pubblico del Comune di Cervia per la manutenzione del verde. L’uomo, originario di Comacchio, era un dipendente della cooperativa Deltambiente di Ravenna.

Il sindaco di Cervia, Massimo Medri, ha parlato di tragedia immane in una sintetica dichiarazione inviata ai media: «Mi stringo attorno alla famiglia che sta vivendo un immenso dolore, immaginando che ore terribili possano essere queste. Come sindaco chiedo chiarezza su quanto avvenuto. Il tema della sicurezza nei luoghi di lavoro deve diventare prioritario per tutti».

Dagli uffici della ditta fanno sapere che la causa della morte è stata l’improvvisa rottura del braccio della gru: l’operaio era nel cestello ed è precipitato al suolo senza avere scampo. Le potature di via Capua andavano avanti da alcuni giorni, sul posto anche altri operai che non sono rimasti coinvolti.

I sindacati Cgil, Cisl e Uil non si esprimono sulle dinamiche dell’incidente: «Se dovessero essere confermate le prime indiscrezioni, bisognerà appurare se le attrezzature utilizzate durante la lavorazione fossero perfettamente funzionanti, oggetto di costante manutenzione e fossero pienamente rispettate le norme di legge e contrattuali nell’ambito dell’appalto. Sarà la magistratura a fare chiarezza e a individuare eventuali responsabilità».

Sul posto, dopo il 118 che ha potuto solo constatare il decesso del lavoratore, sono intervenuti i carabinieri della compagnia locale, i tecnici della Medicina del lavoro e alcuni esponenti dell’amministrazione comunale.

Covid: in calo malati, ricoveri e indice Rt regionale. Altri tre morti in provincia

Covid Terapia IntensivaSono 350 i nuovi casi di positività al coronavirus registrati in un giorno in provincia di Ravenna (dati aggiornati alle 12 del 18 febbraio), dove salgono a 10 (2 in più di ieri) i ricoverati in terapia intensiva. Si registrano anche altri tre anziani morti in provincia di Ravenna.

IL BOLLETTINO REGIONALE DEL 18 FEBBRAIO

Dall’inizio dell’epidemia da Coronavirus, in Emilia-Romagna si sono registrati 1.161.043 casi di positività, 3.448 in più rispetto a ieri, su un totale di 26.947 tamponi eseguiti nelle ultime 24 ore, di cui 11.802 molecolari e 15.145 test antigenici rapidi.

Il calo della curva epidemica è di nuovo testimoniato anche dai dati settimanali validati dal ministero della Salute: l’incidenza settimanale dei nuovi casi ogni 100mila abitanti scende a 613,5 da 1.116 di sette giorni fa; l’Rt regionale a 0.64 (da 0.85); il tasso di occupazione dei posti letto in terapia intensiva al 12% (rispetto al 16%) e quello di occupazione dei posti letto ordinari nei reparti Covid al 22% (rispetto al 25%).

I pazienti attualmente ricoverati nelle terapie intensive dell’Emilia-Romagna sono 96 (-6 rispetto a ieri, pari al -5,9%), l’età media è di 63,6 anni. Sul totale, 50 non sono vaccinati (zero dosi di vaccino ricevute, età media 63 anni), il 53%; 46 sono vaccinati con ciclo completo (età media 63,8 anni). Un dato che va rapportato al fatto che le persone over 12 vaccinate con ciclo completo in Emilia-Romagna sono oltre 3,7 milioni, circa 300mila quelle vaccinabili che ancora non lo hanno fatto.

Per quanto riguarda i pazienti ricoverati negli altri reparti Covid, sono 1.769 (-68 rispetto a ieri, -3,7%), età media 75 anni.

I casi attivi, cioè i malati effettivi, sono 62.486 (-3.864). Di questi, le persone in isolamento a casa, ovvero quelle con sintomi lievi che non richiedono cure ospedaliere o risultano prive di sintomi, sono complessivamente 60.621 (-3.790), il 97% del totale dei casi attivi.

Le persone complessivamente guarite sono 7.284 in più rispetto a ieri e raggiungono quota 1.082.852.

Purtroppo, si registrano 28 decessi: 3 in provincia di Piacenza (due donne di 98 e 89 anni e un uomo di 85 anni); 3 in provincia di Parma (una donna di 80 e due uomini di 74 e 89 anni); 2 in provincia di Reggio Emilia (due uomini di 53 e 91 anni); 2 in provincia di Modena (due uomini di 87 e 88 anni); 6 in provincia di Bologna (quattro donne di 64, 71, 80 e 94 e due uomini di 61 71 anni); 3 in provincia di Ferrara (due donne di 68 e 88 e un uomo di 66 anni); 3 in provincia di Ravenna (tre donne di 85, 91 e 99 anni); 3 in provincia di Forlì-Cesena (tre donne 84, 85 e 90 anni); 2 in provincia di Rimini (due uomini di 86 e 93 anni). Un decesso di una persona non residente in Emilia-Romagna: un uomo di 80 anni il cui decesso è stato registrato dall’Ausl di Modena.

Presentazione pubblica del nuovo Pug alla presenza di Stefano Bonaccini

L’evento il 19 febbraio a sala D’Attorre sarà trasmesso via streaming anche sui canali dell’Amministrazione di Ravenna

Ravenna Foto Satellitare
Foto satellitare di Ravenna

Sabato 19 febbraio alle 10 alla sala D’Attorre, in via Ponte Marino 2, è in programma un evento pubblico di presentazione del nuovo Piano Urbanistico Generale (Pug) del Comune di Ravenna. La proposta completa di Piano, per la libera consultazione, è scaricabile dal sito internet del Comune di Ravenna al link https://bit.ly/assunzione-pug-ra e fino al 4 aprile è possibile da parte di chiunque presentare osservazioni, seguendo le procedure descritte al link https://bit.ly/osservazioni-pug-ra.

L’evento del 19 febbraio sarà l’occasione sia per illustrare nel dettaglio la proposta. La mattinata si aprirà con i saluti istituzionali del sindaco Michele de Pascale, del presidente della Regione Emilia-Romagna Stefano Bonaccini e dell’assessora all’Urbanistica Federica Del Conte.
L’urbanista Raffaele Gerometta, della società Mate, capogruppo del raggruppamento di professionisti e società che ha redatto la proposta del Piano Urbanistico Generale, presenterà il gruppo di progettazione, mentre il professor Carlo Gasparrini, dell’Università Federico II di Napoli, coordinatore tecnico scientifico del gruppo, presenterà il Piano e gli esiti del percorso di partecipazione “Ravenna partecipa all’urbanistica generale”. Valentino Natali, capo area Pianificazione territoriale del Comune di Ravenna, illustrerà le prossime tappe dell’iter di approvazione del Piano, tempi e modalità di redazione e presentazione delle osservazioni.

La partecipazione è libera fino a esaurimento posti. L’evento sarà anche trasmesso in diretta streaming sui canali youtube e facebook del Comune di Ravenna.

Si rompe il braccio meccanico della gru, muore 44enne. Stava potando gli alberi

A Cervia, in via Capua. La vittima lavorava per la Delatambiente

Infortunio Mortale Cervia PotaturaInfortunio sul lavoro a Cervia, dove un operaio è morto durante l’attività di potatura dei pini in via Capua, nel primo pomeriggio di oggi (18 febbraio).

Stando alle prime informazioni, a causare la tragedia è stata la rottura del braccio meccanico della gru dell’autocarro utilizzata per la potatura.

La vittima aveva 44 anni e lavorava per la Deltambiente.

Portalettere ravennate “inidonea” trasferita a Bologna: condannate le Poste

Imposta la riassegnazione all’ufficio della sua città. Durissima la Cgil: «Prassi aziendale contro lavoratori con fragilità»

Postino Campanello 2 2Il tribunale di Bologna ha dato ragione alla Slc Cgil di Ravenna, accogliendo il ricorso di una portalettere che, dichiarata permanentemente inidonea al servizio, era stata trasferita al “nodo di rete” del capoluogo regionale, a circa 80 chilometri da casa.

A nulla sono valsi i rilievi eccepiti da Poste Italiane, l’azienda è stata condannata anche al pagamento delle spese di giudizio.

«Siamo molto soddisfatti – commenta Saverio Monno, segretario generale della Slc Cgil di Ravenna – . É una sentenza che rende giustizia alla lavoratrice, imponendo la riassegnazione della stessa all’ufficio di Ravenna. É una sentenza che censura l’illiceità di una prassi aziendale già sanzionata da precedenti ordinanze e irrobustisce le ragioni dello sciopero delle prestazioni straordinarie, proclamato in tutto il territorio regionale da Slc Cgil e Uilposte dallo scorso 7 febbraio e sino al prossimo 1 marzo».

Monno parla di «pratica odiosa di Poste Italiane che, pur non rispondendo ad alcuna preventiva valutazione o esigenza organizzativa dell’azienda, interessando, il trasferimento illecito, lavoratrici e lavoratori con patologie e fragilità, sortisce l’effetto di aggravarne il disagio. Per inquadrare meglio la questione occorre però guardare al contesto più generale in cui versa l’azienda del Tesoro e CDP. Poste, infatti, sta provvedendo, ormai da alcuni anni, a un progressiva e sistematica riduzione del personale in organico attraverso il blocco del turn over, e questo, per ammissione dell’azienda stessa, sta avvenendo ‘in vista di una riorganizzazione che deve essere ancora definita ed implementata’. Tutto ciò, aggiungiamo noi, con le inevitabili, e tristemente note, ripercussioni sulla qualità dei servizi agli sportelli oltre che nel recapito, un insostenibile aggravio dei carichi di lavoro e un notevole e generalizzato peggioramento delle condizioni della vita lavorativa».

Monno si sofferma sul caso oggetto della sentenza: «Nel caso di specie, mentre si rappresentava alla lavoratrice, già trasferita a Bologna, che non c’era altra soluzione, perché ‘a Ravenna non c’è posto’, nella provincia romagnola si registrava ben altra realtà: a fronte, infatti, di una originaria applicazione nei 5 Centri di distribuzione del territorio provinciale di Ravenna di 46 addetti alle lavorazioni interne, da dicembre 2020 si sono registrati circa una decina di pensionamenti (di cui 4 proprio nel centro di distribuzione di Ravenna). A queste cessazioni si sono aggiunte ulteriori 14 uscite, sempre per pensionamento, sempre senza turn over. Un quadro disastroso. In tanti avrebbero salutato l’inserimento della collega con entusiasmo. Invece per la gestione delle quotidiane criticità organizzative si è preferito impiegare, persone adibite ad altre mansioni e si è fatto ricorso allo straordinario. Una fotografia che non poteva non suggerire al giudice di sanzionare la condotta aziendale».

Monno riflette sull’attuale situazione di Poste Italiane: «Per preparare la strada a una non meglio precisata velleità organizzativa si è ritenuto di gettare le basi per un sistematico depauperamento degli organici. Negli Uffici postali gli addetti sono chiamati continuamente a smaltire file interminabili restando ben oltre l’orario di lavoro, trovandosi anche in situazioni spiacevoli dove purtroppo solo l’intervento delle forze dell’ordine, riesce a calmare gli animi di una clientela inferocita. Nei Centri di recapito e di smistamento, neanche il massiccio ricorso a personale precario consente il rispetto dei tempi di consegna previsti per la clientela, con conseguente giacenza di prodotto e l’aumento dei disservizi».

Una mostra fotografica «sulle orme della comunità rom di Ravenna»

Dal 25 febbraio allo spazio Pr2. «Sembrano non esserci, eppure ci sono. Hanno paura del pregiudizio»

Corelli RomIl programma di eventi “Territori Comuni”, promosso dall’assessorato all’Immigrazione del Comune di Ravenna, prevede la realizzazione dal 25 febbraio all’ 8 aprile di iniziative e attività sui temi dell’identità, della convivenza, del lavoro e dell’abitare, in luoghi diversi del territorio, e si apre con la mostra fotografica “Sulle orme di una comunità invisibile: i rom di oggi e di ieri”, che sarà inaugurata venerdì 25 febbraio alle 17,30 nello spazio espositivo PR2 (via Massimo d’Azeglio, 2 Ravenna).

Il progetto del fotografo Giampiero Corelli e della giornalista Barbara Gnisci, con la collaborazione di Francesco Bucci per la parte audio e musica, nasce dal desiderio di indagare una comunità con l’intento di raccogliere immagini, storie, frammenti di vite.

Dal lavoro svolto a partire dall’estate del 2021 si delinea un mondo apparentemente invisibile. «Le persone Rom sembrano non esserci nella nostra città – scrivono i promotori -. Eppure ci sono: possiedono negozi, bar, case, hanno dei lavori; i loro figli vanno a scuola; rispondono al telefono, danno appuntamenti, per un attimo si mostrano, per poi scomparire nuovamente, spinti dalla paura del pregiudizio, per mancanza di voglia o per abitudine».

In pochi hanno scelto di mostrarsi, ma chi lo ha fatto, «lo ha fatto – si legge ancora nella nota inviata alla stampa – con forza, intensità e fierezza», come Simona che vive a Ravenna da più di 20 anni con la sua famiglia e che racconta: «Abbiamo messo la nostra bandiera in balcone. Chi ci conosce sa chi siamo e quali sono i nostri valori».

Al Museo Nazionale nasce una una sala dove poter allattare e accudire i bambini

Il primo “Baby Pit-Stop” di Ravenna inaugura martedì 22 febbraio

Baby Pit Stop Museo Nazionale Ravenna
L’allestimento della sala del Museo Nazionale, in collaborazione con l’Accademia di Belle Arti

Martedì 22 febbraio alle ore 12 sarà inaugurato al Museo Nazionale di Ravenna il primo “Baby Pit-Stop” della città nell’ambito dell’iniziativa avviata da Soroptimist International club e Unicef, nel più ampio programma Insieme per l’allattamento volto a sensibilizzare le persone sull’importanza di questo gesto.

Il Baby Pit-Stop consiste in uno spazio gratuito dedicato alle donne e a tutti i cittadini in viaggio con bambini al seguito, dove è possibile accudirli, allattarli e dedicare loro tutte le cure necessarie.

Sarà allestito negli spazi al piano terreno del museo, adiacenti alla Sala del Refettorio. Il Soroptimist ha provveduto all’allestimento, anche in collaborazione con l’Accademia di Belle Arti per la decorazione, mentre Unicef provvederà a rifornire lo spazio con i materiali informativi per la promozione e la sensibilizzazione sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza.

Nuovo bando per quattro posti di lavoro nei Comuni di Russi, Conselice e Fusignano

Offerti contratti a tempo indeterminato. Candidature entro il 14 marzo

CS 29 Russi, Conferimento Della Cittadinanza Onoraria Alla Senatrice Liliana Segre
Il municipio di Russi

È online un nuovo bando per quattro posti di lavoro nella pubblica amministrazione. Il concorso, bandito dall’Unione dei Comuni della Bassa Romagna, è valido per la copertura a tempo indeterminato di quattro profili professionali: due nel Comune di Russi, uno nel Comune di Conselice e uno nel Comune di Fusignano.

Si tratta del primo di una serie di selezioni pubbliche finalizzate a integrare l’organico dell’Unione e dei Comuni con inserimento a tempo indeterminato.

L’Unione dei Comuni della Bassa Romagna è formata da nove Comuni (oltre al Comune di Russi, ente convenzionato) e gestisce 29 funzioni conferite dai Comuni aderenti, rendendola uno degli enti di questo tipo più strutturati a livello nazionale.

Le stesse procedure di assunzione sono considerate all’avanguardia nell’ambito del pubblico impiego: lo scorso aprile l’esperienza dell’Unione è stata presa come modello virtuoso nell’ambito di una conferenza della Camera dei deputati dal titolo «Il fattore umano: fare concorsi pubblici velocemente e bene», per presentare un rapporto sul tema delle selezioni pubbliche elaborato sulla base dell’analisi delle migliori procedure di assunzione nella Pubblica amministrazione a livello nazionale.

Per quanto riguarda il bando attualmente disponibile, il titolo di studi richiesto per accedere è un diploma di maturità di qualsiasi istituto scolastico superiore o un titolo estero equipollenti.

Per partecipare al concorso è necessario presentare domanda esclusivamente online entro le 9.30 di lunedì 14 marzo 2022; la tassa di iscrizione è di 10 euro.

Tutte le informazioni per partecipare al bando, i requisiti necessari, nonché l’elenco delle materie di studio e il modulo per compilare la domanda sono disponibili a questo link.

Per ulteriori informazioni, contattare il Servizio Personale ai numeri 0545 38327/38328.

Ravenna protagonista nel programma di Licia Colò in prima serata su La7

Nella puntata di sabato di “Eden, un pianeta da salvare”

Licia Colo
Licia Colò a Ravenna

Domani, sabato 19 febbraio, alle 21.15, la Romagna torna protagonista su La7, del programma “Eden, un pianeta da salvare”, condotto da Licia Colò, che dopo la puntata di metà gennaio dedicata a Comacchio e alle sue valli racconterà Ravenna, a cui sarà dedicata la seconda parte della trasmissione, realizzata con il supporto di Apt Servizi Emilia-Romagna.

Colò porterà i telespettatori alla scoperta degli 8 monumenti Unesco ravennati, della Pineta di Classe, del Villaggio delle Cicogne a Fosso Ghiaia e del Cestha, il  Centro di recupero e riabilitazione di tartarughe a Marina di Ravenna.

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