Interviste verso il voto: il grillino di Legambiente che non ha mai fatto politica

L’avvocato Zanforlini da Ferrara è il candidato nel collegio di Ravenna dei 5 Stelle. «Massoneria? No a caccia alle streghe. Ma non sono associato»

Zanforlini

David Zanforlini

Avvocato, 58 anni, da 25 in Legambiente di cui gli ultimi sei nel direttivo, con l’hobby della lettura: David Zanforlini da Ferrara è il candidato alla Camera per il Movimento 5 stelle nel collegio uninominale di Ravenna. Dalla sua ha il fatto di essere un volto nuovo, lontano quindi dalle polemiche che stanno scuotendo il Movimento.

I ravennati non la conoscono. Ci dice intanto se ha mai fatto politica prima? E per cosa votava prima dell’arrivo del Movimento 5 Stelle?
«Non ho mai fatto politica se si vuole escludere il fatto di aver assistito Legambiente e aver partecipato a diversi processi importanti. A un certo punto però mi sono accorto che così non potevo cambiare ulteriormente le cose in favore di quelli che chiamo gli indifesi, cioè ambiente e animali, e così ho accettato di candidarmi. Per quanto riguarda ciò che votavo, mi trovo in linea con Grasso, ritengo che sia una questione privata che non c’entri. Posso solo dire che sono sempre stato un democratico e non ho mai guardato a destra».
Si sente un paracadutato? Come pensa di farsi conoscere e, se fosse eletto, come pensa di render conto del suo lavoro ai cittadini che l’hanno scelta?
«Paracadutato fino a un certo punto. Forse voi non conoscete me, ma io conosco Ravenna e ho partecipato anche all’ultimo processo sull’amianto che ha coinvolto il Petrolchimico. E poi Ravenna non solo è un territorio limitrofo a quello di Ferrara ma anche molto simile soprattutto dal punto di vista ambientale, tra zone umide e costa. E se fossi eletto, do per implicito che il mandato lo riceverei dai ravennati (Zanforlini non è candidato altrove, ndr.) e, come faccio con i miei clienti sul lavoro, mi sentirei tenuto a rispondere loro».
Cosa pensa dei meetup del capoluogo in conflitto tra loro? Tra i suoi obiettivi c’è anche quello di radicare il movimento nel territorio ripartendo da zero?
«Sto conoscendo tutti gli attivisti storici e mi sto facendo un’idea. Le incomprensioni locali sono frequenti, credo che in una situazione così tesa la cosa migliore sia fermarsi un attimo e meditare e per questo può servire un outsider, come sono io. Bisogna ricreare armonia sul territorio, perché tutti possono avere le loro ragioni, ma divisi non si ottiene nulla».
Il Movimento 5 Stelle rifiuta collocazioni a destra e sinistra però esistono temi su cui puntualmente la politica si divide. Per esempio, secondo lei, il fascismo ha fatto anche cose buone in Italia?
«Non mi sentirei di dare una risposta perché non ero presente e mi sembra sbagliato porre la questione in questo modo. Il punto è che credo che questo sarà l’ultimo round dei partiti sia di centrodestra che di centrosinistra perché si rifanno a ideologie del Novecento, che erano costruzioni filosofiche ed economiche che sono diventate anacronistiche, perché la soluzione attuale politica è solo il movimento, che è liquido e rispetta le esigenze dei cittadini, che sono mutevoli. Per questo il Movimento non potrà mai contraddirsi, perché coordina la volontà e il mandato della gente».
È a questo che dobbiamo l’atteggiamento ondivago sull’immigrazione, penso all’ultimo non voto sullo ius soli?
«Sì, è il risultato della democrazia. Non bisogna ingessare le idee in schemi precostituiti, questa è la ragione per cui tante promesse non vengono mantenute. I partiti non hanno capito che l’arrivo del web cambia tutto».
Quindi le questioni importanti le decidono i simpatizzanti sulla rete?
«Sì, le si sottopone ai cittadini e si dà risposta alle loro necessità. La buona politica del resto è ottenere il miglior risultato possibile nel momento storico contingente. Prendiamo l’immigrazione: dobbiamo aspettare l’evento eclatante per accorgerci del problema dei nigeriani? Bastava ascoltare la gente. Oggi se il cittadino vuole una cosa, glieli devi dare».
Uno dei temi da sottoporre sarà quello di un’eventuale alleanza dopo le elezioni se non esce la maggioranza? Lega? Leu?
«Io non ho sentito neanche una parola in questo senso. Di certo credo che vada cambiata la legge, perché oggi con i cento simboli un cittadino rischia di votare coacervi inaffrontabili».
Se dalla base venisse l’indicazione di votare contro una sua convinzione morale?
«Rispetterò il mandato dei cittadini anche votando contro la mia convinzione personale a meno che non confligga con le mie regole etiche o con la legge costituzionale. L’unica legge che non avrei mai rispettato è quella razziale, nel 1938, perché in contrasto con la mia etica, che è cosa diversa dalla morale».
Cosa pensa dei parlamentari che cambiano gruppo nel corso della legislatura? Lei ha firmato accordi precisi in questo senso?
«L’unico modo per me per cambiare è dimettersi. Certo, ho firmato il patto etico che condivido e non è appunto in contrasto con la costituzione».
Di Maio ha detto di aver epurato le liste dalla massoneria, una realtà che qui ha una storia importante. Cosa ne pensa ?
«La distinzione che va fatta è sempre tra cosa è lecito e illecito, bisogna evitare di fare una caccia alle streghe sulla base di pregiudizi. Non voglio criticare Di Maio che avrà le sue ragioni, ma credo che ormai con il termine “massone” si identifichi in senso deteriore realtà come quella della P2 che ovviamente non andava bene, ma essere affiliati a un’associazione massonica è come essere membri delle Acli, il diritto a costituirsi in associazione è tutelato dalla Costituzione».
Lei per caso è affiliato?
«No, non sono associato».
Un indagato deve dimettersi da un incarico pubblico?
«Da avvocato non posso esigere da nessuno indagato che dia le dimissioni prima di una sentenza definitiva, ma capisco che in Italia prima della sentenza definitiva passa molto tempo. Se mi capitasse di essere indagato per un reato rilevante come corruzione, darei le dimissioni. Diverso sarebbe per esempio se fossi indagato per un reato che nulla a che fare con il ruolo politico».
Tre priorità del territorio ravennate trascurate in questi anni a cui mettere mano.
«Sono le questioni ambientali quelle su cui sento di poter dare un contributo fattivo, da Punte Alberete, alla valutazione dell’impatto del Petrochilmico fino agli stoaccaggi di gas nella Bassa lughese».

Qui sotto il calendario degli incontri del Movimento 5 Stelle a Ravenna nei prossimi giorni

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