Il nuovo piano urbanistico preoccupa Legambiente: «Rischiamo danni irreversibili»

Per l’associazione ci sono «volumi edilizi molto densi e non compatibili con uno sviluppo sostenibile della costa»

Magazzini del Sale a Cervia (foto Zani)I nuovi strumenti urbanistici del Comune di Cervia non piacciono a Legambiente Cervia.  L’associazione fa notare che «la fascia costiera è un’area d’importanza strategica poiché ospita uno dei più grandi sistemi turistici del paese. L’elevata pressione cui è sottoposto questo sistema fisico ha aggravato fenomeni naturali quali la subsidenza, l’ingressione marina, l’erosione delle spiagge e gli allagamenti durante le mareggiate, mettendo in pericolo sia gli abitati sia le attività esistenti». L’associazione ricorda il rischio allagamento legato alla vicinanza dei fiumi. Tutte questioni – fanno notare – che non vengono sottolineate solo dagli ambientalisti ma «contenute nella relazione comunale dello stesso Psc».

Le scelte dell’amministrazione, però, «non sembrano  compatibili con uno sviluppo ambientalmente sostenibile della costa».  Molto critiche le osservazioni riguardo agli alberghi «di trenta metri di altezza» in porzioni di territorio dove i volumi edilizi sono già molto densi, oltretutto « confinanti con l’arenile e con le pinete».  Legambiente contesta la possibilità di realizzare locali interrati,  data la « falda freatica già colpita dalla criticità dell’intrusione salina». Anche gli interventi ammessi al confine «con la pineta di Cervia in prossimità della via Jelenia Gora sembrano aggravare decisamente la pressione antropica già presente». La struttura urbanistica della città giardini con le villette immerse nel verde «risulta a forte rischio» per i nuovi indici edificatori.

La possibilità di edificare alla Prima Traversa fino a trenta metri di altezza «toglierà l’ultimo varco visuale in prossimità del Canalino di Milano Marittima». Eccessivo – dice Legambiente –  «il nuovo cemento previsto nelle parti di territorio , prevalentemente nella zona di Pinarella e Tagliata , che saranno oggetto di trasformazione intensiva per l’espansione del tessuto urbano». L’associazione esprime quindi « forte delusione e preoccupazione per i risultati prodotti dall’amministrazione comunale in un percorso iniziato nel lontano 2011 e che dura ormai da otto anni. Per capire quanto tempo è trascorso basti pensare che nel frattempo è cambiata addirittura la legge urbanistica regionale. Tale ritardo non è proprio un dettaglio considerato che la nuova pianificazione comunale avrebbe dovuto dettare rapidamente le regole per la salvaguardia delle zone ad alto valore ambientale, biologico, paesaggistico e storico». Nel complesso «il quadro conoscitivo proposto dall’amministrazione comunale di Cervia rappresenta una situazione con criticità ambientali importantissime, che se mal gestite comporteranno dei danni irreversibili al territorio con particolare riferimento al sistema della costa».

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