A Marina di Ravenna striscioni e bandiere contro il rigassificatore

Alcune decine di persone alla manifestazione della rete nazionale

Comunisti, Verdi, ambientalisti, a Marina di Ravenna, contro il rigassificatore in arrivo al largo della costa ravennate.

La manifestazione di protesta è andata in scena nella mattinata di oggi, 30 luglio, e ha visto la partecipazione di alcune decine di persone.

Si è trattato della prima manifestazione congiunta decisa dalla rete nazionale che si è costituita nei giorni scorsi (proteste analoghe sono andate in scena anche a Piombino, Ostuni, Porto Vesme e Augusta) in seguito all’appello del comitato Per il Clima – Fuori dal Fossile, Legambiente e Fridays for Future.

«Il Gas Naturale Liquefatto – contestano i manifestanti – non costituisce affatto, come da molte parti si vuole sostenere, uno strumento per l’indipendenza energetica o per abbassare i costi delle bollette che colpiscono la cittadinanza, e tanto meno una scelta orientata alla transizione ecologica. Il Gnl proviene in gran parte da estrazioni effettuate con le tecniche di fracking, assolutamente devastanti per l’ambiente delle zone di provenienza, richiedenti enormi quantità di energia e di acqua, viene liquefatto tramite un processo di estrema refrigerazione, con ulteriore dispendio di energia, poi trasportato in viaggi di migliaia di chilometri su grandi navi gasiere, che poi dovranno ritornare, vuote, ai porti di provenienza, quindi con ulteriori consumi di enormi quantità di carburanti fossili. Il processo di rigassificazione, dal canto suo, comporta il riscaldamento del gas liquefatto e l’aggiunta di cospicue quantità di cloro, e conseguenti danni per l’ambiente marino e per tutte le attività che da esso traggono sostentamento. Inoltre, l’aspetto che maggiormente deve preoccupare è quello della sicurezza nelle zone in cui i rigassificatori verranno posizionati. I pericoli di esplosioni, di fughe di gas, di incidenti alle navi gasiere, e la conseguente necessità di prevedere vaste zone di interdizione (per altro non sempre concretamente realizzabili) attorno alle strutture, incideranno negativamente sull’ambiente e la vita sociale ed economica di interi territori».

(Foto dal profilo Facebook dell’avvocato Andrea Maestri, tra i partecipanti)

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