Una marcia in strada a lume di torce per chiedere di riaccendere i lampioni di notte

Iniziativa in programma a Ravenna per il 2 dicembre, promossa dai partiti di opposizione in consiglio comunale

Pexels Wendelin Jacober 1444860I partiti di opposizione in consiglio comunale a Ravenna organizzano la “marcia per la luce” per protestare contro la decisione della giunta De Pascale di ridurre le ore di accensione dei lampioni stradali per contenere l’aumento delle bollette. Venerdì 2 dicembre una camminata per strada facendosi luce con le torce che ognuno è invitato a portare (in alternativa con i telefonini).

Sono previsti due cortei che partiranno alle 19 da due punti diversi (piazzale Farini e Porta Sisi) per confluire in piazza XX Settembre dove alle 20 è previsto lo spegnimento di tutte le torce come gesto simbolico.

I promotori promettono un evento privo di simboli di partito, bandiere o altri vessilli: «Sarà aperto a tutti quelli che vorranno chiedere la revisione di questa decisione, o quanto meno una negoziazione della stessa, perché gravemente colpiti in modo più o meno diretto: l’invito vale pertanto per comuni cittadini, ma anche per imprese ed imprenditori, associazioni di ogni tipo, gruppi politici e movimenti che abbiano a cuore la sicurezza della nostra Ravenna».

Le forze politiche di minoranza lamentano che la misura sia stata emanata «in maniera completamente unilaterale dalla maggioranza dall’amministrazione comunale, senza alcun contraddittorio e senza il confronto con l’opposizione o le associazioni di categoria».

Pexels Marek Piwnicki 6262906La riduzione dell’illuminazione stradale avrebbe effetti sulla sicurezza dei cittadini: «In primis coloro che hanno turni di lavoro che li costringono a tornare a casa in piena notte, oppure le giovani donne, che sovente raccontano di rimanere costantemente collegate in videochiamata quando devono rincasare da sole». C’è poi il riferimento all’episodio di Ponte Nuovo con diverse auto razziate nella prima notte di buio.

Gli organizzatori prevengono già una delle possibili repliche della maggioranza: «Non si provi a far ricadere tutte le colpe sul governo centrale, altrimenti come si spiegherebbe il fatto che numerosi comuni vicini abbiano deciso di non mettere in atto questo provvedimento?».

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