«Andrò a Ravenna in qualità di re» per «commemorare l’ottantesimo anniversario della liberazione di quella provincia insieme al presidente Mattarella».
Lo ha detto re Carlo III parlando a Roma alle Camere riunite. Carlo ha ricordato «la terribile sofferenza della popolazione civile» e «l’eroismo della Resistenza». Il sovrano, in particolare, ha ricordato anche la partigiana friulana Paola Del Din, i suoi «101 anni» e il «suo coraggio», simbolo della lotta di Liberazione e unica Medaglia d’Oro al Valor Militare della Resistenza ancora vivente, per il suo servizio come agente dello Special Operations Executive (Soe) britannico durante la Seconda guerra mondiale.
Il re ha iniziato il suo discorso in italiano («Spero di non rovinare la lingua di Dante») scherzando sulla sua pronuncia e sottolineando la felicità di trovarsi nel nostro paese nel giorno del suo ventesimo anniversario di matrimonio. In conclusione, tra gli applausi, ha citato nuovamente Dante: «Qualunque siano le sfide e le incertezze che inevitabilmente affrontiamo come nazioni ora e nel futuro possiamo superarle insieme e lo faremo, e quando lo avremo fatto potremo dire “E poi uscimmo a rivedere le stelle”».