Dopo l’annuncio dell’arrivo a Ravenna della nave Humanity 1 con 125 profughi a bordo, il capolista del Partito repubblicano alle elezioni comunali del 25-26 maggio, Giannantonio Mingozzi, sottolinea come sia «quanto meno singolare che, in prossimità delle elezioni, il porto di Ravenna stia diventando, grazie alle scelte del Governo, il principale scalo di attracco, sbarco e assistenza dei migranti. Sono ormai duemila sbarcati da 20 navi destinate a Ravenna dal 31 dicembre 2022 e domani, martedì 13 maggio, attraccherà la terza nave in appena 20 giorni».
Le dichiarazioni di Mingozzi lasciano intendere, senza fornire particolari spiegazioni, che potrebbe esserci una volontà politica nelle scelte del governo per utilizzare gli sbarchi come strumento di propagando contro il centrosinitra locale. Il calendario degli arrivi dice che gli ultimi due attracchi sono avvenuti il 6 maggio e il 22 aprile, in precedenza nel 2025 un solo attracco il 2 marzo. Tra 2023 e 2024 gli arrivi erano stati in media meno di uno al mese (10 nel 2024).
«Non sono in discussione quei principi etici, umanitari e solidaristici – continua Mingozzi – che la popolazione, la prefettura, il Comune ed i corpi di emergenza e di assistenza, con grande professionalità e impegno, mettono in pratica anche volontariamente. Semmai, per confutare ogni dubbio, il Governo dovrebbe spiegare per quale motivo il porto di Ravenna, con lunghe distanze in più da percorrere e senza una giusta alternanza con altri porti italiani, magari più vicini alle coste mediterranee, sia ormai considerato il principale porto di sbarco dei migranti».
Il capolista dell’Edera, attualmente presidente della società Terminal container, assicura che Ravenna è un porto aperto, ma ricorda al Governo «che non può diventare l’unica destinazione e la più lontana per chi fugge e rischia la vita in mare quando il principio di solidarietà e di mutuo soccorso deve appartenere a tutti con l’attenzione dovuta alla stessa operatività del nostro scalo ed il rispetto per una corretta suddivisione degli impegni».