Il mese di gennaio all’officina delle arti di Corte Zavattini

Nuova ricognizione di Cristallino Cantieri. Il programma

Heimat

Heimat – diari familiari

Un po’ galleria, un po’ laboratorio/officina delle arti, un po’ palestra umanistica neo rinascimentale e insieme contemporanea, Corte Zavattini 31, il cuore stanziale di Cal­ligraphie a Cesena, riserva per i mesi di dicembre e gennaio 2018 una serie di appuntamenti/indizi interessanti da seguire in una prospettiva di pensiero sistemico, rizomatico e liquido, in grado di misurare la temperatura di un orizzonte culturale sempre più allargato in termini di creatività, di promozione degli artisti e di quella costellazione creativa che unisce musica, arti performative, pratica estetica.

Il 13  gennaio 2018 alle 17 inizia la nuova ricognizione di Cristallino Can­tieri. I temi indagati nella nuo­va edizione sono i Simboli Po­litici, attraverso una traiettoria divergente rispetto alla consuetudine dell’attualità e destinata a far emergere la reale complessità simbolica del termine politico, privandolo di connotazioni ideologiche e reinserendolo in una declinazione insieme etica ed estetica, attraverso l’opera di alcuni artisti (uno straniero e un italiano) e una ricca serie di iniziative. La prima mostra è Heimat (diari familiari) della rumena Mária Chilf e dello scultore cesenate Maurizio Battaglia. Entrambi gli artisti, molto differenti per linguaggio, operano in direzione di decodificazione della nostra identità (esperienziale e politica) e della nostra genesi, attraverso steli, documenti connotati da distanza storica, affettiva e insieme geopolitica. Chilf espone la serie Tranzitory Objects, nata grazie al ritrovamento fatale di un prezioso abito da gala della nonna materna (che aveva lo stesso nome dell’artista) che diventa il dispositivo di innesco per una riflessione poetica profonda sulla relazione tra storia personale e collettiva. Analogamente Battaglia parte da un’abitazione di famiglia per stabilire, attraverso una serie di sculture ossidate, una sorta di geologia familiare, intreccio tra microstoria e macrostoria.

Sulla stessa linea di ritrovamento “politico” di paesaggi, questa volta fisici, si pone il workshop dell’artista romana Roberta Caldaro (20-21 gennaio) che con Cartografia sensibile, propone un’indagine sul paesaggio, una forma di classificazione di spazio e tempo che passa per l’esplorazione dei luoghi attraverso la fotografia, il disegno e la scrittura, per arrivare alla restituzione dell’esperienza in un grande tabloid finale.

Lo stesso solco è rintracciato anche dalla presentazione del volume Nuove Immagini, illese del curatore e  gallerista Rodolfo Gasparelli che, domenica 18 gennaio alle 18, racconta, insieme a Gianruggero Manzoni e Roberta Bertozzi, il suo lavoro intorno a un’idea di arte che ponga una questione politica rispetto ai propri tempi.

Corte Zavattini 31 – Cesena
(ingresso via Manara Valgimigli / via Salvatore Quasimodo),
Info: www.cristallino.org • www.cortezavattini31.com
339 2783218 • calligraphie@calligraphie.it

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