Il cinema italiano e il regime, una mostra alla casa natale di Benito Mussolini

Fino al 6 gennaio “Dalla canzone dell’amore a Salò”

Cinema Fascismo

Alla casa natale di Benito Mussolini di Predappio è stato inaugurato il nuovo percorso espositivo che quest’anno ha come titolo “Il cinema italiano e il regime. Dalla canzone dell’amore a Salò”.

La mostra (che resterà visibile fino al 6 gennaio 2025) propone un duplice itinerario: il percorso allestito al piano inferiore si concentra sulla storia della città, con un particolare approfondimento dell’aspetto architettonico. Questa prima sezione si presenta al pubblico rinnovata e arricchita a seguito del riposizionamento di parte dei materiali in mostra nell’esposizione precedente, quelli maggiormente legati al territorio di Predappio.

Il secondo filone del percorso espositivo, allestito al piano superiore analizza le correlazioni tra cinema italiano e fascismo, a partire dall’assunto di Benito Mussolini che “la cinematografia è l’arma più forte”. Per perseguire il proprio fine propagandistico, il regime trasformò il Sindacato Istruzione Cinematografica chiamandolo Luce (L’Unione Cinematografica Educativa) e istituì, nel 1934, la Direzione Generale per la Cinematografia, oltre ad un circuito di sale controllate dallo Stato. Lo stesso anno vide i natali di Cinecittà, un complesso produttivo voluto per offrire prodotti cinematografici competitivi a livello internazionale. In quegli studi, tra il 1937 e il 1943, furono realizzati 279 film.

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