L’Inferno itinerante secondo i ravennati

Il grande progetto del Teatro della Albe al Ravenna Festival che porta in scena 600 cittadini dal 25 maggio

Martinelli

Marco Martinelli

«Se non riuscirete a essere presenti in questi giorni non preoccupatevi, ci saranno altri giorni di prove».

«Chiediamo alle ragazze che sono iscritte al Coro di Paolo e Francesca di portare con sé per questa prova un proprio abitino (o gonna) e, per chi ce l’ha, una felpa (preferibilmente con cappuccio). Portate quello che avete in casa».

Sono i messaggi che si possono leggere sulla bacheca di Ravenna Teatro/Teatro delle Albe in queste settimane. Messaggi rivolti a quelle centinaia di persone, circa 600 per la precisione, che hanno risposto alla “chiamata” che la storica compagnia di Ravenna ha rivolto all’intera cittadinanza senza distinzione di sesso, età, attitudine o meno alla recitazione. Tutti sono stati invitati nei mesi scorsi a partecipare a un’impresa per certi versi epica: una messa in scena collettiva, ispirata alla forma che si utilizzava nel Medievo, dell’Inferno dantesco dentro quella che è la casa del Teatro delle Albe, il teatro Rasi, in via di Roma a Ravenna.

Una produzione commissionata dal Ravenna Festival che ha messo in cartellone questo progetto pluriennale di Marco Martinelli ed Ermanna Montanari, fondatori della compagnia, che proseguirà nel 2019 con il Purgatorio fino al 2021 (settecentenario della morte del Poeta) con il Paradiso.

Virgilio sarà impersonato dagli  stessi Marco Martinelli ed Ermanna Montanari, mentre Dante sarà il pubblico stesso.

Nel concepire l’opera, i due artisti hanno tenuto conto della lettura di Ezra Pound secondo cui l’Inferno, il Pur­gatorio e il Paradiso prima ancora che paesaggi sono stati mentali in cui si trova ogni uomo in vita; riletto sotto quest’ottica, il viaggio di Dante diventa prima di tutto un viaggio dell’anima. Lo spettatore sarà itinerante proprio come l’esule Dante, si muoverà nelle tenebre infernali del teatro guidato da Marco ed Ermanna.

La rappresentazione sarà scandita dai cori, costituiti dalle centinaia di persone che hanno deciso di prender parte al “Cantiere Dante”; ogni coro avrà una o più fra le guide delle Albe, che accompagneranno i partecipanti durante tutta la creazione dello spettacolo, dal backstage alla messa in scena. Proprio perché gli “attori” coinvolti saranno moltissimi, il pubblico volta per volta conterà massimo 80 persone circa (il biglietto costa 20 euro).

Inferno sarà  uno spettacolo itinerante  che partirà dalla tomba di Dante arrivando al Teatro Rasi per una durata di circa tre ore. E agli spettatori si consiglia di indossare abiti e scarpe comode, di portare una bottiglietta d’acqua e di segnalare se si hanno problemi di claustrofobia.

Lo spettacolo sarà in scena con 34 repliche dal 25 maggio al 3 luglio.

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