Tutta la Romagna al VIE festival

La manifestazione regionale a un punto di svolta. Al Bonci l’enfant prodige Gabriel Calderòn

Da Sx Kepler 452, Simona Bertozzi, Claudio Longhi, Teatrino Giullare, Fanny & Alexander

Da sinistra: Kepler 452, Simona Bertozzi, Claudio Longhi, Teatrino Giullare, Fanny & Alexander

Sarà un festival vocato alla pluralità, come plurale è l’anima della via Emilia. Questa spina dorsale – vera “metropoli” della nostra identità regionale, secondo la dizione di Franco Farinelli – sarà attraversata dal 1° al 15 marzo dalla 14° edizione di VIE Festival, curata da Claudio Longhi. Festival teatrale diffuso (il ricco cartellone è distribuito in tutta l’Emilia orientale, e spazia da Modena a Bologna, toccando anche le limitrofe Vignola e Castelfranco Emilia) VIE è da sempre un appuntamento a-tematico, concentrato sull’approfondimento della drammaturgia contemporanea e internazionale.

Eppure, com’è emerso dall’entusiasmo degli ospiti durante la presentazione ufficiale, lo scorso 18 febbraio al teatro delle Passioni di Modena, l’edizione di quest’anno del festival patrocinato da ERT si preannuncia ad un punto di svolta. In primo luogo per la qualità degli artisti internazionali ospitati: grandi nomi latino-americani (l’uruguaiano Sergio Blanco, la messicana Isael Almanza), greci (Dimitris Kourtakis, Aglaia Pappas), est-europei (l’ungherese Kornél Mundruczó) e cinesi (Yeung Faï). Ma anche per una novità principale, che interessa da vicino il pubblico romagnolo. Per la prima volta, infatti, il cartellone di VIE include un importante appuntamento al Bonci di Cesena.

Il teatro della città romagnola, parte della rete regionale di ERT, ospiterà il 3 e il 4 marzo prossimi l’anteprima nazionale di Ex – que revienten los actores, spettacolo dell’enfant prodige uruguaiano Gabriel Calderòn, già collaboratore di Blanco. Nonostante la vistosa assenza dell’assessore alla cultura cesenate Christian Castorri durante la presentazione, questo appuntamento ha tutti i crismi dell’eccezionalità.

Il testo, che andrà in scena in lingua originale con sovratitoli, è un esempio perfetto della poetica del nuovo teatro latino-americano. C’è da una parte il gusto per il realismo magico, per lo stralunamento poetico e un certo flirt col midcult (al centro della vicenda la storia di un viaggio temporale sui generis); dall’altra la riflessione su un passato politico violento e ancora lungi dall’esser digerito (la dittatura militare degli anni ’70). Il tutto condito col consueto, amarissimo y final umorismo latino. Il 3 marzo Gabriel Calderòn sarà presente al Tamla di Cesena, durante un appuntamento organizzato in collaborazione con l’associazione We Reading. Per l’occasione saranno distribuiti biglietti gratuiti per under 35 – un bel segnale d’apertura per avvicinare il pubblico più giovane ad uno spettacolo sicuramente adatto a questo tipo di platea.

Infine, sono due le compagnie romagnole ospitate in questa prestigiosa vetrina. Il Teatro delle Albe porterà il 6 marzo al Comunale di Carpi Fedeli d’amore, monologo a una voce per Ermanna Montanari, nonché spin-off del cantiere dantesco che giungerà quest’estate al secondo capitolo col Purgatorio. Fanny & Alexander riproporranno l’ottimo Se questo è Levi, sempre a Carpi, a pochi chilometri dal tristemente famoso campo di Fossoli. In queste pagine avevo già segnalato la produzione come una delle più interessanti del panorama ravennate dello scorso anno. Una bella conferma per il giovane Andrea Argentieri che, diretto da Luigi De Angelis, s’impegnerà nell’iperrealistica mimesi del chimico di Torino. Info: viefestival.com

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