Un 2013 di attese e poche speranze

Cosa ci lascia questo 2013? Cosa è successo in città che lascerà un segno? Sul piano politico, le elezioni di marzo che hanno travolto il sistema nazionale ovviamente non hanno risparmiato la bersaniana Ravenna. Anche qui l’affermazione del Movimento 5 Stelle è stata sopra ogni aspettativa per quanto i segnali fossero arrivati prima che altrove, alle precedenti amministrative. Ma per il Pd locale, che sognava ruoli da protagonista a livello nazionale, è stata una batosta durissima. Alla fine al governo Letta è andata comunque Josefa Idem, costretta però poco dopo alle dimissioni per le irregolarità della casa-palestra di Santerno. I dolori in casa Pd non si sono placati con il congresso locale, che ha visto dopo 40 anni due contendenti al posto di segreterio provinciale. E tanto meno con il congresso nazionale dove la mozione Cuperlo, sostenuta da tutti i big del partito, non è andata oltre un misero 14 percento con un boom di Renzi sopra la media nazionale. Insomma, in casa Pd il 2013 segna sicuramente uno spartiacque.  Ora c’è comunque un nuovo segretario, anche se in Direzione ci sono molte conferme mentre il quadro nazionale è profondamente mutato. La prova dal nove potrebbe arrivare a primavera, con le amministrative in 14 comuni della provincia.
Sul piano economico, è continuata la fase discendente, con nuove perdite di posti di lavoro, con la chiusura definitiva dell’ex Vinyls, con il salvataggio in extremis della Nuova Pansac grazie a una cooperativa che però riassorbe solo parte dei lavoratori. È stata messa in liquidazione la società pubblica Stepra. La crisi di Marinara è diventata ineludibile. Sono stati trovati i fondi per scavare i fondali al porto, ma non ancora le aree dove mettere i fanghi. È nata l’Ausl unica, ma ancora nessuno sa bene cosa sarà. Il tutto in mezzo a una crisi profondissima di risorse pubbliche e private che di certo un’Amministrazione comunale da sola non può contrastare. Soprattutto quando la sua azione appare disperatamente lenta. Arriviamo a fine anno e con grave ritardo a inaugurare Piazzetta dell Poste, ancora nulla sappiamo del bando per lo scavalco della Darsena, mentre il Poc finalmente votato in consiglio comunale sta aspettando osservazioni che riguardano questioni sostanziali come la sostenibilità economica.   Tra i risultati tangibili e i motivi di soddisfazione ce n’è però uno che infonde ottimismo e a cui tutti sembrano guardare come un faro: Ravenna è nella sestina per la Capitale europea della cultura. Il 2014 sarà l’anno del verdetto definitivo e, speriamo, non solo di quello.

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