«Capelli come la criniera di un leone» Ecco l’identikit del killer della spiaggia

Dopo due mesi manca il movente per l’omicidio a colpi di pistola di un 46enne venditore ambulante: si cerca un uomo sui 40-50 anni

Capelli lunghi, folti e brizzolati che qualcuno dei testimoni oculari, tra le oltre settanta persone ascoltate dagli investigatori, ha descritto «come la criniera di un leone». È questo il principale tratto somatico su cui convergono le diverse descrizioni di chi ha visto il presunto assassino del 46enne senegalese Mor Seye, ammazzato nel primo pomeriggio del 12 settembre scorso con cinque colpi di pistola alla schiena sulla spiaggia di Casalborsetti tra i bagni Adriatico e Oasi. A distanza di quasi due mesi dall’omicidio gli inquirenti scelgono di diffondere un identikit, elaborato con l’ausilio degli esperti dei carabinieri dei Ris di Parma e Roma, alla ricerca di nuove testimonianze utili alle indagini che per ora hanno potuto solo escludere un paio di piste ma hanno di fronte ancora un ampio spettro di possibilità. Troppe per individuare un movente e dare un nome al killer. Per sfoltire il campo ora carabinieri e magistratura si aggrappano alla possibilità di nuovi testimoni che possano ricordare dettagli di un evento accaduto due mesi fa. Ci si può rivolgere al 112 o al comando provinciale di Ravenna al 0544/2601.

La descrizione sommaria dell’uomo ricercato si completa con un’età tra 40 e 50 anni, un’altezza tra 170 e 180 cm, carnagione chiara, barba corta o pizzetto, si sarebbe allontanato a piedi. In un primo momento erano stati realizzati cinque diversi identikit poi confluiti in quello oggi diramato. I volti realizzati con le descrizioni dei testimoni sono stati anche confrontati con le foto negli archivi fotografici delle forze dell’ordine senza dare riscontri. Circostanza questa che sarebbe anche all’origine dei due mesi di tempo attesi prima di diffondere l’immagine.

Il procuratore capo Alessandro Mancini è convinto di una cosa: «Qualcuno sa ma non parla». Con la mossa della diffusione del profilo si spera di ottenere la collaborazione che finora sarebbe mancata: «Ci auguriamo che qualcuno si faccia avanti, per fornire ulteriori elementi utili». Le indagini partite nell’immediatezza e condotte dal nucleo investigativo dell’Arma hanno presto dovuto fare a meno di supporti tecnologici: la località costiera ha pochissime telecamere di videosorveglianza e le immagini di quelle in funzione non hanno restituito elementi utili.

Seye è stato freddato con una calibro 22 attorno alle 14.30 mentre mangiava un frutto seduto su un pattino tirato in secca. L’omicida, secondo i rilievi balistici, ha fatto fuoco sei volte da quattro metri di distanza, da dietro al muretto basso che separa la spiaggia dal parcheggio: cinque colpi hanno raggiunto il corpo dell’africano caduto a terra fino a quando qualcuno ha lanciato l’allarme. La posizione dell’omicidio rende il punto poco visibile dai dintorni. Il 46enne lascia due mogli e otto figli: ufficialmente risulta residente a Mestrino, in provincia di Padova, dove faceva il venditore ambulante dopo il fallimento dell’azienda per cui lavorava come operaio. Nel periodo estivo si spostava sulla riviera ravennate, ospite di un connazionale a Lido Adriano, per continuare il lavoro. «In linea teorica ci sentiamo di poter escludere un omicidio legato a insolvenze commerciali», ha concluso Mancini senza fornire ulteriori precisazioni per non compromettere le indagini ancora in corso.

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