Cementificazione o riqualificazione? Lo scontro sull’arena Borghesi

Gli ambientalisti: «così si snatura l’identità del luogo». L’assessore:  «Occasione per
riqualificare il cinema»

Arena BorghesiLegambiente ha lanciato una petizione per «salvare l’arena Borghesi» in centro a Faenza, un’iniziativa che il vicesindaco Massimo Isola bolla come «manipolazione dell’opinione pubblica».

Lo scontro nella città manfreda si è riacceso in vista del 18 maggio, giorno in cui scadrà il bando con cui l’Ausl ha messo in vendita dell’area in cui sorge lo storico cinema all’aperto nel cuore della città. Proprietaria di quell’area è infatti l’azienda sanitaria. Il Comune conta di entrarne tuttavia in possesso a breve, avendo inserito in tutti i documenti necessari, spiega Massimo Isola, la clausola per cui chiunque acquisterà l’area dovrà comunque cedere l’arena al Comune, mentre potrà tenersi e intervenire su una porzione di terreno di circa 300 mq (pari a circa un quinto dell’intera arena) ed entrerà in possesso dell’ex officina ormai vuota con il vincolo però di farci un’attività commerciale ma anche culturale votata alla cinematografia (per esempio un ristorantino con il cinema). Secondo Legambiente e Italia Nostra questo spazio verrebbe invece «cementificato, alterando l’identità dell’Arena».

Una battaglia che dura da tempo (già nel 2011 ci fu una petizione firmata da un migliaio di persone), Italia Nostra a Legambiente anche all’inizio dell’anno hanno fatto un’osservazione al Rue per chiedere l’annullamento dell’accordo di programma che riguarda l’area.

«Si tratta di un’occasione – ribatte invece Isola – e non certo di un caso di cementificazione. Anche perché il Comune si impegna a utilizzare gli oneri di urbanizzazione che deriverebbero dagli investimenti dei privati per ammodernare e mettere in sicurezza l’arena. È vero che si perdono 300 mq ed è vero che saranno abbattuti alcuni alberi del dopoguerra, ma ne saranno piantati altri. Parlano di identità, ma l’identità si costruisce nel tempo, le tradizioni cambiano. Una volta quegli alberi non c’erano, in futuro ce ne saranno altri. E crediamo che sia comunque un prezzo ragionevole non solo per avere un’arena estiva rinnovata, ma anche uno spazio dedicato al cinema per l’inverno. Legambiente finge di non sapere che il vincolo di cessione al Comune c’è eccome».

Tra gli argomenti di Legambiente c’è la mancanza di certezza rispetto agli acquirenti da cui conseguirebbe l’incertezza che il Comune entri effettivamente in possesso dell’area. Tra le ipotesi più plausibili sul tappeto resta quella di un acquisto da parte dell’adiacente Conad che ha già in passato esposto un progetto di ampliamento del punto vendita per aggiungere il bancone della pescheria e il magazzino. Per le sorti dell’ex officina invece si pensa al coinvolgimento di imprenditori che possano appunto garantire anche la parte cinematografica (e il pensiero corre naturalmente a una  realtà, già molto attiva in città, come Cinemaincentro). E Il Raggio Verde? L’associazione di volontariato che oggi cura la rassegna estiva e che dice di non aver avuto alcun incontro con Conad? «Per quanto ci riguarda, come Comune, siamo convinti che Il Raggio Verde debba continuare ad avere un ruolo importante, si vedrà con quali modi, se si potrà procedere per assegnazione diretta o se invece bisognerà valutare la possibilità di un bando. Ciò che adesso è fondamentale che si capisca è che sarà  un’operazione a costo zero per il Comune che ci farà entrare in possesso dell’arena oggi dell’Ausl e che permetterà la riqualificazione di un’area centrale per la città. Il tutto in un momento in cui il Comune non dispone di risorse proprie da investire per acquistare nulla. Questa è un’opzione fattibile e in tempi non infiniti». In realtà per capire meglio il vero e proprio timing bisognerà aspettare il 18 maggio e capire se l’acquirente sarà effettivamente Conad e che cosa quindi intenderà fare di quei famosi 300mq su cui sorgono gli alberi a rischio.

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