Il medico: «Riina resti nel carcere di Parma, è attrezzato per una morte dignitosa»

Il dottor Franco Bencivelli, ex primario di Ematologia a Ravenna, conosce la prigione che ospita il boss per alcune consulenze fatte in passato: «La gran parte dei detenuti gravi che si trovano lì non avrebbero assistenza altrettanto efficace a casa loro»

Il carcere di Parma è attrezzato per garantire una morte dignitosa ai detenuti malati quindi l’ex boss di Cosa Nostra Totò Riina, condannato a diversi ergastoli, resti in cella anche se ormai 86enne e afflitto da diverse patologie. È la posizione espressa dal dottor Franco Bencivelli, ex primario di Ematologia all’ospedale di Ravenna. In un post su Facebook il medico afferma di conoscere la struttura detentiva emiliana perché «in veste di consulente medico d’ufficio sono stato inviato due volte al carcere di Parma per valutare la compatibilità con lo stato di carcerazione di altrettanti detenuti malati». E sull’ipotesi di arresti domiciliari, su cui dovrà pronunciarsi il tribunale di Bologna, Bencivelli è contrario: «Riina resti dove sta. Morirà lì con dignità, più di quanto meriti, come è giusto che sia». La dignità del trapasso sarebbe garantita dalla particolare conformazione della struttura: «Quel carcere è strutturato di proposito come una sorta di via di mezzo fra prigione e ospedale. Dispone di una guardia medica H24, di strumentazioni diagnostiche di base, lo stato clinico dei detenuti viene quotidianamente seguito da personale qualificato. In caso di necessità si ricorre a un ospedale di alta specializzazione. Di solito, i detenuti più gravi vengono anche sorvegliati da un altro detenuto per attivare assistenza medica rapidamente. La gran parte dei detenuti gravi che si trovano lì non avrebbero assistenza altrettanto efficace a casa loro».

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