«Ingresso alla Tomba di Dante vietato ai turisti perché non può essere pulita»

La segnalazione del presidente del Parco letterario Terre di Dante: «Deve essere aperta tutti i santi giorni dell’anno»

Troppi fiori e messaggi depositati da ragazzi e turisti all’interno della Tomba di Dante e non potendo garantire una pulizia puntuale viene impedito l’accesso al monumento. La segnalazione è di Ivan Simonini, presidente del Parco Letterario Terre di Dante, che raccoglie le testimonianze di una studentessa 20enne e di uno dei frati del Centro Dantesco contattato da un funzionario del ministero che si sono visti negare l’ingresso in occasione delle rispettive visite in città.

Con una lettera aperta indirizzata al direttore della Biblioteca Classense, Maurizio Tarantino, a cui fa riferimento la Tomba, e al sindaco Michele de Pascale, Simonini mette nero su bianco la sua visione di fruibilità del luogo: «Il Mausoleo di Dante va rigorosamente aperto tutti i santi giorni dell’anno, almeno dalle ore 9 alle ore 19 da marzo a ottobre, e almeno dalle ore 9 alle ore 18 da novembre a febbraio. Il personale di guardiania va almeno raddoppiato per garantire un servizio efficiente e se non basta raddoppiarlo, va quadruplicato, magari avvalendosi di cittadini volontari opportunamente istruiti. Ogni barriera all’ingresso della Tomba va da subito eliminata garantendo il flusso continuo dentro al sacello di piccoli gruppi di visitatori».

Simonini, in passato assessore comunale, sottolinea che la barriera sulla soglia della Tomba rendeva impossibile la lettura «dei toccanti versi latini dettati da Bernardo Canaccio a causa della luce battente riflessa sull’iscrizione dell’epitaffio».

E a proposito di quei bigliettini, lasciati in numero così eccessivo al punto da costituire un impegno per la pulizia, sorge un’altra domanda di Simonini: «Sono finora andati a finire nel rusco? Perché andrebbero semmai conservati. Il biglietto di ogni singolo visitatore della Tomba di Dante va tenuto e conservato scrupolosamente per quello che diverrebbe uno straordinario archivio dell’immaginario collettivo. Altro che trasformarlo in scusa penosa per tenere alla larga gli ammiratori del Sommo Poeta!».

Di questo stiamo da qualche mese ragionando assieme al Professor Nino Carnoli, alla Dottoressa Linda Kniffitz e a Padre Egidio Monzani in

Un gruppo di lavoro creato dal Comitato scientifico del Parco Letterario Terre di Dante è stato incaricato di redigere un progetto complessivo di riorganizzazione dell’intera zona dantesca, «anche con previsione di un percorso culturale che intorno al Mausoleo coinvolga i Chiostri Francescani, il Museo Dantesco, il Quadrarco di Braccioforte, la Basilica di San Francesco, il Palazzo della Provincia, la Biblioteca Oriani e la Biblioteca Classense». A un altro gruppo di lavoro è affidato l’incarico per ipotizzare una nuova toponomastica dantesca.

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