Obblighi vaccinali per le scuole, la Regione fa chiarezza sulle autocertificazioni

La giunta spiega come comportarsi con le prenotazioni delle somministrazioni in vista dell’apertura di nidi e materne

Un documento approvato dalla giunta regionale dell’Emilia-Romagna affronta il tema delle autodichiarazioni che attestano le avvenute vaccinazioni o la richiesta di prenotazione delle vaccinazioni stesse per l’iscrizioni ai nidi e alle scuole d’infanzia.

Se la prenotazione è stata fatta prima dell’inizio della frequenza, nessun problema per l’iscrizione a condizione che venga consegnato l’attestato di avvenuta vaccinazione una volta fatta e sempre prima che il bambino cominci a frequentare. Lo stesso avviene per coloro che hanno la prenotazione per una data successiva a quella di inizio della scuola, purché – alla data stabilita per fare la vaccinazione – alla scuola venga consegnata la certificazione.

La giunta regionale, poi, chiarisce che nei casi in cui la frequenza venga sospesa, per esempio di fronte alla mancata vaccinazione in caso di prenotazione fissata successivamente all’inizio della scuola, i bambini possono mantenere l’iscrizione, mentre per quanto riguarda il pagamento delle rette ogni decisione in merito è affidata ai singoli gestori delle strutture.

Nei casi ritenuti dubbi, dirigenti scolastici o altre autorità possono chiedere alla Regione di effettuare le verifiche: nel caso in cui si presentassero autodichiarazioni false, la denuncia diventerà un atto dovuto.

Le indicazioni della Regione fanno ovviamente riferimento alla situazione così come definita attualmente: «Nel decreto Milleproroghe approvato al Senato – ricorda l’assessore regionale alla Salute, Sergio Venturi – è previsto il rinvio di un anno dell’obbligo di vaccinazione, misura che ci vede ovviamente contrari. Ma se venisse confermato con il via libera della Camera allo stesso testo, il quadro cambierebbe. In quel caso, in Emilia-Romagna varrebbe comunque la legge regionale e ai nidi potranno avere accesso solo i bambini vaccinati. Non possiamo infatti permetterci di vanificare gli straordinari risultati raggiunti dopo aver approvato una legge che, lo ribadisco, garantisce la salute dei più piccoli, soprattutto di quelli più indifesi». L’Emilia-Romagna è stata la prima Regione in Italia ad aver introdotto l’obbligo vaccinale per l’iscrizione ai nidi approvando una legge ormai due anni fa: «I dati ci danno ragione. La copertura vaccinale complessiva contro le quattro malattie per le quali introducemmo l’obbligo – difterite, tetano, poliomieliteedepatite B – ha superato il 97 percento tra i nati nel 2016, ben oltre la soglia di sicurezza del 95 percento indicata dall’Organizzazione mondiale della sanità, superata anche dai bimbi nati nel 2014 e 2015».

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