Obbligo vaccini a scuola: tutte le informazioni per chi va a nidi e materne

Incontro a Casa Melandri l’11 settembre per fugare ogni dubbio con sindaco, assessore, responsabili di Ausl e Ufficio scolastico

L’appuntamento per fugare ogni dubbio sulle novità rispetto all’obbligatorietà dei vaccini per essere ammessi nei servizi 0-6 anni è fissato per l’11 settembre quando l’amministrazione comunale ha organizzato alle 9 alla Sala D’Attorre di Casa Melandri un incontro aperto per illustrare nel dettaglio le caratteristiche della legge nazionale. Saranno presenti il sindaco, l’assessora all’istruzione, i responsabili Ausl e i rappresenti dell’Ufficio scolastico territoriale.

Intanto, sul sito del Comune compaiono molte informazioni preziose. La legge sulle vaccinazioni approvata dal Parlamento ha infatto confermato e rafforzato quella che la Regione Emilia-Romagna si era data nel 2016 sugli obblighi vaccinali. La legge nazionale ha esteso da 4 a 10 le vaccinazioni obbligatorie previste per i bambini/ragazzi da 0 a 16 anni ed ha introdotto l’effettuazione delle vaccinazioni obbligatorie quale requisito di accesso per frequentare i servizi educativi pubblici e privati (età 0-3 anni) e le scuole dell’infanzia (età 3-6 anni) comprese le materne private non paritarie. Il nuovo quadro normativo nazionale impone ai gestori dei servizi educativi e delle scuole dell’infanzia di acquisire dai genitori idonea documentazione comprovante l’effettuazione delle vaccinazioni previste dalla legge, introducendo anche la possibilità di autocertificare l’avvenuta vaccinazione e di presentare successivamente la relativa documentazione.

I genitori dei bambini iscritti ai servizi educativi 0-3 anni non dovranno presentare nessuna documentazione. Essendo già in possesso degli elenchi dei bambini iscritti, l’ Ausl provvederà a incrociare i dati in base ai nuovi criteri previsti dalla legge nazionale e comunicherà lo stato vaccinale direttamente ai gestori dei servizi educativi. Nei casi in cui lo stato vaccinale del bambino non sia completato in relazione all’età, la stessa Ausl provvederà ad inviare alla famiglia entro il 10 settembre una lettera di convocazione con la data dell’appuntamento. Questa procedura è però valida solo per quelle famiglie che avevano autorizzato lo scambio di dati tra Ausl e Comune/gestori di servizi educativi. Per le famiglie che non avevano rilasciato tale autorizzazione, il Comune, per i propri servizi, ha già provveduto ad inviare comunicazione contenente tutte le informazioni utili. Si invitano le famiglie i cui bambini frequentano servizi privati a riferirsi direttamente ai propri gestori.

Per quanto riguarda invece l’accesso alle scuole dell’infanzia (3-6 anni) le famiglie dei minori nati negli anni 2012-2013-2014 riceveranno direttamente dall’Ausl l’attestazione che riporti il rispetto degli obblighi vaccinali previsti dalla normativa, in caso di minore in regola con tali obblighi in base all’anno di nascita; appuntamento per completare il ciclo vaccinale in caso di minore che non abbia effettuato tutte le vaccinazioni obbligatorie.

Le famiglie i cui bambini frequentano le scuole dell’infanzia comunali dovranno consegnare tale documentazione tassativamente entro il 10 settembre all’ufficio gestione servizi 0-6 e iscrizioni del Comune, via D’Azeglio 2, Ravenna (oppure tramite fax al numero 0544/546090, oppure tramite e-mail a ufficioiscrizioni@comune.ra.it, allegando in entrambi i casi un documento di identità).
Qualora entro il 2 settembre le famiglie non abbiano ancora ricevuto la documentazione dall’Ausl, dovranno compilare e consegnare entro il 10 settembre il modulo di autocertificazione, scaricabile dal sito www.istruzioneinfanzia.ra.it. Si invitano le famiglie i cui bambini frequentano scuole statali di tenere monitorati i siti delle singole scuole e i siti istituzionali dell’ufficio scolastico regionale; e le famiglie i cui bambini frequentano scuole paritarie private di fare riferimento alla Fism provinciale.
La presentazione della documentazione richiesta costituisce requisito per l’accesso/frequenza e la sua mancata consegna entro i termini previsti determina che i minori non potranno frequentare la scuola dell’infanzia. Successivamente, se i genitori non si presenteranno all’appuntamento/colloquio con l’Ausl o non faranno somministrare il vaccino al minore che abbia iniziato a frequentare il servizio educativo/scuola dell’infanzia, l’Ausl contesterà loro l’inadempimento dell’obbligo vaccinale e ciò comporterà la dimissione dalla scuola dell’infanzia o dal servizio educativo.

Per gli altri gradi di istruzione (scuola primaria, secondaria di primo grado, secondaria di secondo grado) e i centri di formazione professionale il termine per la presentazione di tale documentazione è il 31/10/2017 e non preclude l’ammissione/frequenza.

Su questo tema così complesso e divisivo sono intervenuti con una dichiarazione congiunta il sindaco Michele de Pascale e l’assessore all’istruzione Ouidad Bakkali: “Ci sono due piani, uno collegato ai valori e uno all’applicazione della legge. Nel primo sta ciò in cui crediamo: i vaccini non rappresentano una scelta, soprattutto quando parliamo di minori non abbiamo il diritto di prendere decisioni potenzialmente contrarie al loro interesse. Un altro valore in cui crediamo è la scienza. Noi affermiamo una politica che si mette in sintonia con l’evidenza, la ricerca e la dottrina prevalente della comunità scientifica. Se le decisioni scientifiche evolvono, anche le decisioni politiche devono seguire tale evoluzione. Questo non significa vietare opinioni diverse o vietare filoni di ricerca minoritari.
L’auto-medicina e l’auto-scienza sono un’offesa e un disvalore rispetto al messaggio che dobbiamo mandare ai più giovani, in merito al fatto che invece, per assumere competenze, servono numerosi anni di studio e sacrifici. Il secondo piano è quello in cui si applica la legge. Se sull’ambito del dibattito la libertà di opinione è massima, lo stesso non vale per l’ambito di applicazione delle norme, le leggi non si discutono, si rispettano. Per fare parte delle comunità educative è necessario rispettarne le regole, soprattutto a tutela dei soggetti più vulnerabili. In questo caso esistono disposizioni di carattere regionale e nazionale che applicheremo scrupolosamente, e lo faremmo anche se questo non fosse in linea con la nostra opinione”.

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