Un presidio in piazza a Ravenna per il popolo palestinese Seguici su Telegram e resta aggiornato La rete “La via maestra” manifesta «in difesa del diritto internazionale» Venerdì 21 febbraio, dalle 17.30 alle 18.30, in piazza del Popolo a Ravenna è in programma un presidio di solidarietà per il popolo palestinese. Organizza la rete “La via maestra” che in una nota inviata alla stampa dice di seguire «con preoccupazione la fragile tregua in corso a Gaza, dopo quindici mesi di massacri e distruzione. Molto critica è la condizione dei 600.000 sfollati tornati al nord di Gaza che vivono tra le macerie delle loro case, un luogo invivibile, senza accesso ai beni essenziali, dove il genocidio continua a causa delle bombe inesplose, stimate in circa 7.500 tonnellate». «Dall’inizio della tregua a Gaza poi – continua la nota -, abbiamo visto un’escalation di violenza e repressione senza precedenti nella Cisgiordania occupata da parte dell’esercito israeliano con l’operazione denominata “Muro di ferro”. Isolamento di città e villaggi palestinesi mediante 900 check point, sfollamento forzato su larga scala nel nord, con lo svuotamento dei campi profughi, arresti di massa, uccisioni, distruzione delle strade e delle infrastrutture, incendi di case. Jenin e Tulkarem le città più colpite. Un’offensiva militare delle forze israeliane che ha portato ad almeno 44 mila palestinesi sfollati dal 21 gennaio. Al sud attacchi quotidiani dei coloni armati ai danni dei villaggi palestinesi, attacchi che accelerano il piano di pulizia etnica, sostenuto da Trump favorevole all’annessione di gran parte della Cisgiordania e alla deportazione dei palestinesi di Gaza». Tutto questo – secondo la rete – «avviene in totale violazione del diritto internazionale, ignorate le ordinanze delle Corti dell’Aja. Grande è la responsabilità dell’Europa e dell’Italia che non ha nemmeno firmato la dichiarazione congiunta di 79 paesi membri dell’Onu di dissenso nei confronti delle sanzioni Usa contro la Corte penale internazionale (Cpi)». «Continuiamo a manifestare in difesa del diritto internazionale perché non ci può essere pace e giustizia fuori della legalità internazionale. Manifestiamo per la fine dell’occupazione coloniale della Palestina, per il diritto del popolo palestinese a poter decidere finalmente del proprio futuro. Ci uniamo alla campagna globale di Ong e organizzazioni della società civile per fermare l’invio di armi a Israele. Tra i maggiori fornitori di armi a Israele c’è anche l’Italia, al terzo posto in Europa, dopo Stati Uniti e Germania. Manifestiamo perché non vogliamo essere complici di crimini di guerra e delle violazioni continue del diritto internazionale». Total0 0 0 0 Forse può interessarti... Presidio davanti al tribunale prima di discutere il ricorso per salvare i pini Lido Adriano ha una nuova piazza: da parcheggio a spazio per eventi e relax - FOTO Cordoglio per la morte di Giuseppe Verucchi, vescovo di Ravenna per quasi 13 anni Seguici su Telegram e resta aggiornato