martedì
01 Luglio 2025
tradizioni

A Conselice gran finale per il centenario del Carnevale di San Grugnone

Domenica 17 marzo il "Corso mascherato" con Maria Pia Timo e i Musicanti di San Crispino

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San Grugnone Mercoledì 6 Marzo 2019 514Le celebrazioni del Centenario del Carnevale di San Grugnone giungono al termine acon il gran finale. Domenica 17 marzo alle 15 si terrà a Conselice il “Corso mascherato”, alla presenza dell’attrice comica Maria Pia Timo, dei Musicanti di San Crispino, di artisti di strada itineranti e di centinaia di bambine e bambini dell’Istituto Comprensivo F. Foresti di Conselice e della Scuola d’infanzia che da mesi stanno preparando maschere e coreografie per la sfilata.

L’Amministrazione Comunale di Conselice ha indetto i premi “Carro del Centenario” e “Gruppo del Centenario” , che consistono in 5 abbonamenti famigliari per la stagione estiva 2019 di Acquajoss che consentono l’ingresso a massimo cinque persone per nucleo famigliare al Carro più ironico, partecipato e meglio allestito e 10 abbonamenti per la stagione teatrale 2019/2020 del Teatro Comunale di Conselice, a cura della Bottega del Buonumore, al gruppo più ironico e frizzante.

Il Carnevale di San Grugnone è uno dei più antichi e originali carnevali della Romagna che ormai da anni gode di uno straordinario successo di presenze.
Le origini di questo carnevale nascono dalla penna e dalla fantasia beffarda di alcuni conselicesi che negli anni venti s’inventarono un reame immaginario, Boystend’ land, con una sua stirpe di reali, i Pangiagleba, che ogni anno governano per dieci giorni con la satira ed i divertimenti carnevaleschi sulla città e le sue “colonie”.
Il circuito tradizionale si estende per una decina di chilometri, attraversando le frazioni di San Patrizio, Borgo Serraglio e Chiesanuova. Durante il tragitto il “Re”, la “Corte” e tutti i dignitari fanno visita alle case dei sudditi contadini, cogliendo l’occasione per far trebbo e pasteggiare con tante prelibatezze.
Il “grugno” nel primo giorno di Quaresima si trasforma in Santo, per sconfiggere simbolicamente la miseria e la desolazione di una vita fatta di sacrifici.

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