La vera corsa dello Strega: più della scrittura conta il mercato

Premio Strega 2018

Helena Janeczek, Premio Strega 2018 (foto Musacchio, Ianniello, Pasqualini)

Lo Strega è il più prestigioso riconoscimento per un autore italiano. Negli anni lo hanno vinto molti grandi della letteratura. A renderlo tanto ambito è però soprattutto il fatto che abbia un grosso impatto sulle copie vendute. E così il premio è diventata una vera e propria lotta di potere tra marchi editoriali.

Quest’anno la gara è molto accesa. Da un lato è un’ottima annata, in cui sono usciti diversi titoli belli. I favoriti sono Marco Missiroli con Fedeltà (Einaudi), Antonio Scurati con M – Il figlio del secolo (Bompiani) e Nadia Terranova con Addio fantasmi (Einaudi Stile Libero). Altri bei romanzi in finale sono Il rumore del mondo di Benedetta Cibrario (Mondadori), La straniera di Claudia Durastanti (La Nave di Teseo) e Di chi è questo cuore di Mauro Covacich (La Nave di Teseo).

Come già sottolineato sono tutti romanzi belli. Detto questo occorre però fare una seconda valutazione, ovvero nella vittoria del Premio Strega il libro non conta. Da anni ormai ciò che vale davvero sono le ingerenze che le case editrici possono fare sui votanti. Mentre il Premio Pulitzer è assegnato da una commissione segreta, i votanti dello Strega, detti “amici della domenica”, sono stranoti e i loro telefoni squillano giorno e notte da pretendenti che reclamano il voto.

Quindi, stando ai bookmaker, questa è la situazione: Marco Missiroli era il super favorito, casa editrice Einaudi (che solitamente vince perché fa parte del gruppo Mondadori, il quale da quando ha comprato Rizzoli riesce a gestire la maggior parte dei voti e ha vinto 7 volte negli ultimi 10 anni).
Poi però è arrivata, inaspettata, la candidatura di Nadia Terranova, anche lei Einaudi, ma della “corrente” romana Stile Libero. Così il pacchetto voti Mondadori ha iniziato a sgretolarsi. Ha allora deciso di scendere in campo Scurati con Bompiani (gruppo Giunti). Scurati peraltro vanta lo strano primato di essere l’unico autore arrivato due volte secondo allo Strega.

Detto questo il consiglio è: leggeteli tutti. Il romanzo di Missiroli è un piano sequenza che esplora le contraddizioni dell’animo umano, scritto magnificamente, M è un romanzo sul primo fascismo visto dallo sguardo dei fascisti, Addio fantasmi è il racconto struggente di come rialzarsi dopo un lutto.

Sulla competizione, la risposta migliore è quella che diede Woody Allen per spiegare perché partecipasse a Cannes “fuori concorso”: «Che senso ha dire che un film vince sugli altri? Ognuno ha i suoi gusti, non si può fare una gara. Se vi piacciono le competizioni iscrivetevi a una gara podistica. Lì se vai più veloce vinci. Anche io da giovane ho vinto delle gare correndo, quelli erano premi che mi piacevano, perché sono gli unici che so di aver davvero meritato».

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