I libri più venduti sono i manga

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Sfatiamo due miti: l’affidabilità delle “classifiche dei libri più venduti” e “i giovani non leggono”. Vi svelo un segreto: I libri più venuti in Italia non li trovate nelle classifiche. Oibò! Sobbalzerà qualcuno di voi sulla sedia. Come mai? È un complotto ordito dai poteri forti? No, è che sono libri acquistati da lettori molto giovani che contengono oltre alle parole dei disegni. Ebbene sì, forse lo avete capito dal titolo dell’articolo, sto parlando dei manga. Il libro più venduto in Italia nel 2023 ufficialmente è stato Spare biografia del principe William (sob!), il volume però ha in realtà venduto molto meno di Demon Slayer, che è il vero libro più venduto in Italia dell’anno. Demon Slayer è la storia di un ragazzo che nel Giappone di inizio ‘900 cerca una cura per la sorella che è stata tramutata in un demone.

Se prendiamo le prime dieci serie manga più vendute in Italia hanno tutte tirature altissime. Sto parlando di titoli come Chainsaw Man, Slam Dunk, One Piece, Dagon Ball, Spy x Family e My Hero Academia. Se poi qualcuno vuole tentare di difendere il libro tradizionale con la giustificazione qualitativa vi garantisco che manga come Slam Dunk sono di una qualità nettamente superiore a libretti scialbi come Spare.

Dietro l’etichetta manga si nascondono moltissimi generi diversi, come racconta Mara Famularo, critica d’arte e giornalista de “La Stampa” e “Fumettologica”, che analizza il fenomeno nel libro Destinazione Manga (Il Mulino). Si va dagli shonen, manga per ragazzi pieni di avventura, ai shojo albi in cui sono al centro i primi innamoramenti, pensati per lettrici adolescenti, fino ad arrivare ai grandi maestri per adulti come Jiro Taniguchi e i gekiga di Yoshihiro Tatsumi che negli anni ’60 sono stati paragonati al neorealismo per crudezza di temi e le ambientazioni. Il manga è un’arte che contiene molteplici linguaggi e che ha origine dal grande pittore Katsushika Hokusai che coniò il nome manga a inizio ‘800 per definire una serie di suoi schizzi umoristici sulla vita e il lavoro quotidiano.

In Giappone i manga vendono milioni di copie anche tra gli adulti, che trovano in quelle storie la risposta a molte delle problematiche della vita: dalle complicazioni sul lavoro, alle sventure sentimentali, al lutto, financo alla rielaborazione di un dramma collettivo come la bomba atomica (che ha creato un vero genere letterario, come per noi i romanzi legati alla shoah). Il più famoso di questi è “Gen di Hiroshima”, diario a fumetti di un sopravvissuto. Si tratta di un albo che in Giappone è letto per riflettere sulla guerra, come da noi il diario di Anna Frank.

Insomma il manga è tutt’altro che una cosa liquidabile come “roba per ragazzini”, e forse è giunto il momento di parlarne con la serietà che merita.
PS Mara Famularo presenterà Destinazione Manga al Mar per la rassegna “Pagine d’arte” in primavera.

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