290 – La pineta di Rava

290) LA PINETA DI RAVA
Il nome del ravennate Luigi Rava si lega indissolubilmente a quello della pineta di Ravenna per l’azione di tutela nei confronti di questo importante patrimonio naturale.
Già nel 1897, in un saggio intitolato La pineta di Ravenna, egli rivolgeva la sua viva preoccupazione per quel luogo così denso di storia e di memorie: «Chi ricorda o legge il nome della città antichissima, nella quale la storia tanta luce di memorie illustri riverbera e l’arte tanta ricchezza di monumenti racchiude, corre spontaneo colla mente alla pineta famosa, da cui Dante trasse l’ispirazione pel mirabile quadro del paradiso terrestre e Byron argomento ai carmi più caldi e inspirati, quando gli amori colla bella Guiccioli lo trattenevano dolcemente a Ravenna. La pulcherrima pinus di Virgilio ebbe sempre grande tributo di ammirazione dai poeti e dalle anime poetiche; e grandissimo ne ebbe la selva meravigliosa che perde nel buio delle antiche leggende il ricordo delle sue origini ed entra solennemente nella storia documentata, nell’anno 476, quando, cioè, l’Impero romano spira, si può dire, fra il verde e l’ombra degli alti suoi pini, l’anima ormai troppo avvilita. Ma nel ricordo della pineta si associa […] la memoria confusa di dispute, agitatesi di recente, e sulla conservazione o distruzione dell’antico bosco dopo gli irreparabili danni arrecati ad esso, dai rigori del verno del 1880, ed intorno all’opera di bonifica per colmata, intrapresa di poi dal Comune per rialzar il fondo di quelle dune marine».

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