292 – Una via secondaria per Dante

292) TOMBA DI DANTE TUCKERMAN
Custodiscono un fascino particolare le descrizioni che illustri viaggiatori hanno lasciato della città di Ravenna e dei suoi luoghi più celebri.
Tra queste, merita particolare attenzione il racconto della tomba di Dante fatto da Henry Theodore Tuckerman, scrittore e poeta statunitense, che visitò Ravenna nella prima metà del XIX secolo. Quel luogo oggi affollato di turisti allora doveva apparire molto diverso: «In un angolo di una via secondaria di Ravenna c’è un piccolo edificio che passa inosservato sia per l’architettura che per le decorazioni […]. Un forestiero potrebbe ignorare questo piccolo edificio dall’aspetto trascurato che si trova in un angolo solitario; ma appena l’occhio supera le inferriate del cancello, istintivamente si ferma su un piccolo bassorilievo segnato dal tempo, sul muro di fronte, che rappresenta quell’espressione triste, cupa ed emaciata che, sotto forma di busti, incisioni, affreschi e ritratti perseguitano il viaggiatore in ogni parte d’Italia. È un volto così fortemente segnato dal dolore di una mente nobile e ideale che non vi è alcun bisogno di alloro sulla sua testa per farci capire che stiamo guardando i lineamenti di un poeta. E chi può non sentirsi venir meno, e portare la corrente dei propri pensieri a un flusso più profondo, quando legge sulla porta di questo tempietto Sepulchrum Dantis Poeta? Non è necessario aver risolto i misteri della Divina Commedia per sentire un solenne interesse per l’angolo in cui riposano le spoglie del suo autore».

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