323 – «Gladiatori ed atleti» per il battistero Neoniano Seguici su Telegram e resta aggiornato Angelo Rossi in un saggio dal titolo «I musaici ravennati nel variare delle forme artistiche alla fine dell’impero romano», edito nel 1955 per la rivista il “Cenobio”, offriva una singolare lettura delle iconografie musive dei monumenti ravennati tra V e VI secolo. Soffermandosi sul battistero Neoniano commentava con particolare attenzione i mosaici della cupola: «La parte più importante è rappresentata dalla cupola il cui schema compositivo si presenta come una gran ruota raggiata che vortica attorno ad un nucleo centrale fisso. Nel complesso quindi il musaico tende a definirsi come motivo di articolante decorazione che deforma e dinamizza la volta la quale viene come abbassata e allargata dalla forza centrifuga del moto rotante. Entro questo tutto però si dispongono felicissimi brani di potente realismo sia nei significati iconografici sia nella figurazione dei personaggi […] Il centro della cupola accoglie la figurazione del Battesimo di Gesù, complesso assai rifatto, che presenta una iconografia ellenistica con il fiume personificato […]. Nella prima fascia dei rigidi fusti di acanto scandiscono nella loro raggiera la corona degli apostoli stefanofori, altissimi, incedenti solennemente. Il passo deciso smuove e ariosamente atteggia i gran paludamenti. Il saldissimo collo regge il volto potente, energico, plastico, dai tratti sanguigni, di forte impianto realistico, psicologico per cui la critica richiama per il raffronto certe figurazioni romane di gladiatori e atleti». Total0 0 0 0 Seguici su Telegram e resta aggiornato leggi gli altri post di: Cartoline da Ravenna