343 – Ravenna “stazione turistica” Seguici su Telegram e resta aggiornato Nel marzo del 1927 Santi Muratori dedicava alcune pagine a Ravenna “stazione turistica” in cui indicava la città degli esarchi come una meta importante. Analizzando il pubblico dei turisti ne metteva in luce l’estrema varietà: «Sono italiani di tutte le regioni e stranieri di tutti i paesi; sono studiosi, artisti, scrittori, dilettanti, semplici turisti in cerca d’impressioni; sono pellegrini devoti che vengono, come ad un santuario, al sepolcro di Dante; sono rappresentanze ufficiali, gruppi di professori e studenti, brigate di soci d’università popolari, comitive di operai organizzati nei «Dopolavoro»; sono congressi scientifici, tecnici, professionali, che, adunati qua o là, includono nel loro programma una giornata per Ravenna. Perfino le scuole elementari […] scelgono Ravenna come mèta del loro primo viaggio d’istruzione; e durante i mesi d’estate da tutte le stazioni climatiche vicine è un continuo affluire di forestieri che non lasciano passare il tempo delle bagnature senza fare una visita alla città che apre alla coltura e alla fantasia i più larghi orizzonti. E Ravenna ha note, ha voci, ha ispirazioni per tutti: ha le architetture e i musaici, le regge e le tombe, le chiese e i palazzi; ha l’antichità e il risorgimento, la storia e la poesia, Dante e Byron, Guidarello e Garibaldi; ha i monumenti e il paesaggio, la campagna e la selva, le bonifiche e il mare, il passato soffuso di nebbie e di nostalgie, il presente operoso e fecondo, l’avvenire promettente e infallibile». Total0 0 0 0 Seguici su Telegram e resta aggiornato leggi gli altri post di: Cartoline da Ravenna