63 – «Ne scriverei più a lungo, ma sono troppo stanco»

San Vitale MomsenDurante il suo primo viaggio in Italia (1844-1845) Theodor Mommsen – grande storico ed epigrafista – fece tappa a Ravenna per visitarne gli antichi monumenti.
Scriveva nel suo diario l’11 luglio 1845 quando, lasciata Bologna e dopo aver fatto tappa a Imola e a Faenza, giunse a Ravenna: «Su un piccolo Calessino a due ruote [abbiamo percorso] le 21 miglia per Ravenna, attraverso la pianura completamente piatta. Per via siamo stati ribaltati non noi, ma la nostra carrozza, perché il cavallo si è adombrato; il vetturino si è fatto male alle braccia per rialzarlo. Alle quattro e mezzo sceso alla bella Emilia di Ravenna – certo un cattivo ricovero, proprio come la nostra wiedemanniana bettola a Oldesloe. Ma la città è meravigliosa, una reliquia essa stessa, che il mare qui ha lasciato sulla spiaggia. Vie straordinariamente intricate, ma spesso larghe, con piccole piazzette in mezzo e un ponte. Passeggiata lungo le mura della città; brutte case appena intonacate o in rovina; gli abitanti, segnatamente i ragazzi, dalla fisionomia affatto nordica: capelli rossi, visi indifferenti, flemmatici. Ero troppo stanco per andare ancora molto in giro, così ho visto solo S. Vitale e la [Tomba di] Galla Placidia – quello meraviglioso, grandioso, ma [una] rovina, perché la cupola è indecorosamente ridipinta, il pavimento rialzato e l’ingresso principale rovinato – questa splendida nel suo genere, dall’impressione imponentissima e non mutilata. Ne scriverei più a lungo, ma sono troppo stanco».

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