249 – Raccolte d’arte per Ravenna

Cattedrale Arcivescovado

Nel 1905 l’Istituto Italiano d’Arti Grafiche di Bergamo dava alle stampe, all’interno della Collezione di monografie illustrate, un volume di Corrado Ricci intitolato Raccolte Artistiche di Ravenna, corredato da un ricchissimo apparato iconografico costituito da 174 illustrazioni.
Dopo una breve introduzione sugli artisti ravennati dei secoli XIII-XVIII, Ricci offriva una descrizione delle principali raccolte museali ravennati: l’Accademia di Belle Arti che ancora era nella sua sede di via Baccarini, disegnata da Ignazio Sarti, il Museo Nazionale che ancora per alcuni anni sarebbe stato ospitato negli ambienti dell’ex Monastero camaldolese, la Biblioteca Classense, il Tesoro del Duomo. A proposito di quest’ultimo veniva annunciato il «progetto di riunire in un solo museo» i beni presenti nella Cattedrale, nella sua Sacrestia e nell’Arcivescovado: ne sarebbe scaturita una raccolta interessante che seppur meno numerosa di quella conservata al Museo Nazionale, non sarebbe stata «da meno per l’importanza degli oggetti».
A questa prima parte più descrittiva ne veniva fatta seguire una seconda costituita da fotografie corredate da didascalie e suddivise per diciassette temi: pittori ravennati, pittori romagnoli, pittori bolognesi, pittori di scuole varie, disegni, miniature, stampe, scolture greche e romane, scolture bizantine e romaniche, scolture della Rinascenza, scolture barocche, terrecotte e stucchi, avori, legni intagliati, oreficeria, bronzi, armi e ferri battuti, le stoffe.

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