Ipercorpi e Nudi del Cuculo, stive per l’immaginazione prima dell’autunno

Più volte in questa rubrica abbiamo parlato di festival. Logorato dall’eccessivo uso, il concetto stesso di festival poco si distingue dal festante spirito dei tempi odierni, in cui l’atteggiamento di chi fruisce assomiglia molto a quello di una “vasca” all’Ipercoop.

Negli ultimi anni, e forse non a caso, sono nati parecchi festival di teatro e danza settembrini, anche in cerca di aria dopo il sovraffollamento di rassegne estive. Chiariamo subito un fatto: la maggioranza dei teatri “di prosa” della nostra penisola ignora il teatro “di ricerca”; il teatro di ricerca, oltre a ignorare suo malgrado gli stabili, trova il suo habitat nei festival, che rappresentano un vero e proprio circuito, una seconda stagione percorsa da spettatori che “non si abbonano” e che raramente entrano nei teatri comunali. Poco o nulla si fa per scalfire questa situazione, soprattutto perché le risorse non stanno dalla parte di chi organizza i festival, ma vengono invece catapultate altrove, nelle mani di chi non ha la minima intenzione di sperimentare. Ad aggravare il quadro è una legge sul teatro che in Italia non è mai stata fatta: si naviga con decreti annuali, che impongono asfissianti obblighi ai pochi che vorrebbero spaesarsi, anche dentro ai teatri stabili (e prima di parlare, Cari Baricco/Brunetta, ripassate la storia dei finanziamenti statali al teatro almeno degli ultimi 50 anni!). Eppure la questione è semplice, quasi banale: continuando a sostenere solo i “musei”, e praticamente etichettandoli come tali in partenza, non corriamo il rischio di perdere ossigeno? Ogni teatro vive nel suo tempo, e sopravvive al suo tempo criticandolo e facendoci immaginare un futuro. Non sono molti a farlo, e ancora meno sono quelli che facendolo trovano spazio nelle stagioni dei nostri comunali. Spesso siamo di fronte a opere scomode, che c’impongono di pensare, che ci costringono a fare i conti con questioni profonde, legate al profondo. Torniamo allora ai festival di settembre, e proviamo a immaginarli come un serbatoio di mondi possibili, una stiva in cui custodire desideri e amori, e immaginazioni che altrove sono scacciate. Da qualche anno Forlì ospita Ipercorpo, una rassegna di teatro, musica e filosofia. Dalla Sala Rovere della compagnia Città di Ebla sono transitati alcuni gruppi “emergenti” che ruotano attorno a un’area performativa riconoscibile, con qualche ospitalità inattesa e per questo gradita. Il prossimo week end vedremo pathosformel e Zachés Teatro, oltre a un incontro col filosofo Rocco Ronchi e con il regista di Masque Lorenzo Bazzocchi. Alla prima edizione è invece Nudi Del Cuculo, tre giorni di teatro e musica a Fratta Terme dal 25 al 27. Per chi l’ha perso ad “Otium Ludens” c’è il gruppo ravennate Fuochi, ma da seguire è anche Angolo T di Simone Rossi, fra i curatori del festival. Un luogo sicuramente “off”, in cui cercare quel fremito dell’inaspettato che spesso ci manca, in attesa che diventi “adulto” per contare nel mondo dei grandi, ma perché sarà rimasto bambino.

leggi gli altri Bomboloni
EROSANTEROS POLIS BILLBOARD 15 04 – 12 05 24
NATURASI BILLB SEMI CECI FAGIOLI 19 – 28 04 24
CENTRALE LATTE CESENA BILLB LATTE 25 04 – 01 05 24
CONAD INSTAGRAM BILLB 01 01 – 31 12 24