Le librerie “indie” e il principale editore italiano

Mirko De Carli del Pdl ravennate ieri ha posto un problema serio: la “salvaguardia” delle librerie indipendenti di fronte alle grandi catene o agli ipermercati attraverso il blocco dei prezzi di copertina per evitare “svendite”. Un modo anche per aiutare gi editori minori. I libri, aggiunge, non sono mica fustini di detersivo. Sacrosanto. Però, più che una legge, basterebbe forse una diversa politica “etica” dei principali editori. E chi è il maggiore editore in Italia? Quello che da una quindicina d’anni ha cambiato il modo di distribuire i libri con un’aggressiva strategia di “occupazione degli spazi”? Ed è peraltro proprietario di una o due catene di librerie? E di una serie di riviste con cui escono i libri in allegato? Indovinato? Un altro aiuto: è lo stesso che ha il potere di fare leggi che, in caso di guai con il fisco, danno una mano alla propria casa editrice, alla faccia delle regole uguali per tutti e delle libera concorrenza. Sì, certo, è lui, è sempre lui. Ed è anche il capo del partito di De Carli. Come sarebbe bello ogni tanto vivere in un paese normale.

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