Ok, ma dopo quanto lo scopriamo se una è matta?

La vicenda di Conselice assume ogni giorno aspetti più inquietanti, tanto che non si sa se sperare che si tratti di un clamoroso errore giudiziario. Nel tentativo di rassicurarci il Pd ci dice, tanto per cambiare, che questo episodio non deve comunque farci dubitare sul fatto che abbiamo i migliori servizi al mondo, grazie anche alle coop. Benissimo. Però, leggendo il Carlino di ieri, non c’è comunque troppo da star tranquilli. Nadia Simoni, assessore provinciale all’istruzione (del Pd), parlando del reclutamento delle educatrici nei vari servizi del territorio, candidamente dichiara: “se uno è matto, lo scopriamo dopo”. Ohibò. Qui mica parliamo di raptus di follia. In ogni caso, a una domanda si dovrà pur rispondere: dopo quanto tempo lo scopriamo, se un’educatrice è matta? Una settimana, un mese, un anno, dieci anni? Perché, a questo punto, è proprio quello che potrebbe fare la differenza.

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