Rose calpestava nel suo delirio

In occasione dell’Otello verdiano, che sarà rappresentato al Teatro Alighieri venerdì 23 e domenica 25 febbraio e che chiuderà la Stagione d’Opera 2006-2007, a proposito di passioni tempestose abbiamo scelto questi versi di Sibilla Aleramo, scritti durante il suo difficile eppur straordinario amore con Dino Campana:

Rose calpestava nel suo delirio
di Sibilla Aleramo

Rose calpestava nel suo delirio
e il corpo bianco che amava.
Ad ogni lividura più mi prostravo,
oh singhiozzo, invano, oh creatura!

Rose calpestava, s’abbatteva il pugno,
e folle lo sputo su la fronte che adorava.
Feroce il suo male più di tutto il mio martirio.
Ma, or che son fuggita, ch’io muoia del suo male!

(in Sibilla Aleramo, Dino Campana. Un viaggio chiamato amore. Lettere 1916-1918, Milano, Feltrinelli, 2000)

Sibilla Aleramo, pseudonimo di Rina Faccio, è nata ad Alessandria nel 1876 e morta a Roma nel 1960.

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