Se i vigili urbani preferiscono punire invece di “educare”

Una nostra associata lamenta che le Istituzioni addette a controllare il rispetto delle norme stradali nella nostra città, in particolare nel centro storico, dove è installato il controllo elettronico di “Sirio”, non sempre favoriscono il rispetto delle norme stesse e preferiscono un atteggiamento di repressione a suon di contravvenzioni, a quello più complesso, ma efficace, dell’educazione del cittadino, specie di quello giovane e neopatentato.

Non siamo ancora arrivati ai controlli di una città del Nord, dove un ragazzo che andava al lavoro non si è accorto di un controllo che gli ha causato sessanta contravvenzioni in sessanta giorni successivi, senza che nessuno lo avvisasse almeno dopo una settimana, ma nel caso della nostra associata ci stiamo avviando su quella strada. Il figlio, per accompagnare un’amica nel centro storico, ha imboccato distrattamente un senso proibito controllato da “Sirio”. L’errore si è ripetuto altre quattro volte nell’arco di poco tempo, per cui le contravvenzioni sono pervenute nei tempi stabiliti dalla legge, ma in blocco. All’Ufficio contravvenzioni il ragazzo ha pagato solo la prima, in quanto è stato consigliato di fare ricorso al Giudice di pace data la singolarità del caso. Purtroppo il foglio d’istruzione non indicava con precisione che dovesse essere l’intestatario della contravvenzione a fare il ricorso, ma lasciava intravedere varie opzioni. Così il ricorso è stato respinto perché non promosso dall’avente causa. Un’eventuale ripetizione dello stesso ricorso comporta il pericolo che, se respinto, la spesa per le infrazioni venga raddoppiata. Il fatto dimostra che il cittadino, se commette un’infrazione, debba essere avvisato in tempo in modo da evitare ripetizione della stessa. Inoltre in ogni ufficio pubblico le istruzioni orali o scritte devono essere di una chiarezza estrema, per non dare adito ad alcun errore di interpretazione. Lo stesso discorso può essere riferito alla situazione di altri uffici aperti al pubblico servizio come le Poste, che si sono trasformate in Banca, in piccoli supermercati di oggetti che con la corrispondenza non hanno molta attinenza, in librerie, ma sono piuttosto carenti nelle informazioni di traffico postale.

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