La sfortuna del grillino ravennate sembra non placarsi. Già alle scorse amministrative, per una vicenda piuttosto curiosa, non trovò il simbolo sulla scheda, visto che nessuna delle due liste che l’avevano richiesto l’ha mai ottenuto. Non contiamo se poi il povero elettore ha cercato di seguire le vicende interne, le divisioni, i distinguo tra rappresentanti locali. Una pazienza infinita. Tanto che alle scorse politiche il Movimento 5 Stelle nel comune di Ravenna compì il miracolo e lo storico superamento del Pd nonostante, badate bene, nel collegio uninominale ravennate fosse candidato un avvocato ferrarese che fu disconosciuto dallo stesso Movimento prima del voto. Per fortuna, avranno forse pensato, c’era comunque la riminese Giulia Sarti, simbolo del movimento dal primo momento, garanzia di onestà e fedeltà. Ecco. E poi succede che, un anno dopo quel voto, si scopre che anche la giovane Giulia Sarti, intanto diventata presidente di commissione parlamentare, è coinvolta in una vicenda diciamo poco limpida ed edificante e in odore di espulsione. Mentre, a parte ad Alfonsine, tutti aspettano di capire dove e se e chi i 5 stelle si candideranno nei comuni chiamati al voto a maggio… Chissà esattamente cos’avranno fatto di male gli elettori 5 Stelle di queste parti, per meritarsi tutto ciò.
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