Intelligenza e “cuore” per un altro serial killer

L'appartamento Dell'ultimo PianoIl dubbio che viene leggendo L’appartamento dell’ultimo piano, secondo romanzo della criminologa e giornalista Cristina Brondoni (Clown Bianco Edizioni), è che vivere voglia dire soffrire.
E sì, esiste una salvezza, si può trovare un pizzico di felicità, ma dopo la parola “fine”, ai margini della storia narrata.
Un passo indietro per accennare alla trama. La squadra della polizia composta da Enea Cristofori, Sara Sisti e Gabrio Corso (protagonisti del primo libro di Brondoni, Voglio vederti soffrire, Clown Bianco, 2019) torna in scena e scopre come, in una Milano bagnata da una pioggia sporca che sembra non voler finire mai, si muova un serial killer che va a caccia di donne.
Quando ne sparisce una terza e, non bastasse, si perdono le tracce anche dell’unico, possibile testimone, un ragazzino dall’intelligenza precoce e da problemi comportamentali altrettanto sviluppati (madre anaffettiva compresa), Enea, Sara e Gabrio si sentono feriti e impotenti. Eppure è quel dolore che li rende più lucidi ed efficienti. Insieme alla rabbia che esplode, ancora, dentro Enea.
Già questa traccia narrativa sarebbe sufficiente a confermare l’assunto iniziale. Ma l’autrice tocca altri nervi scoperti; così innesta la drammatica caduta di una Norma Desmond/Gloria Swanson in sedicesimi: attrice già bella, ma che sta appassendo e pare abbia imboccato il proprio Viale del tramonto.
A lei Cristina Brodoni riserva forse il ruolo più doloroso: la “crocifissione” pubblica, in diretta tv; per mano di una giornalista senza scrupoli e di una criminologa ancor più perfida.
Così alla caccia in stile Criminal Minds, si incrocia un’analisi attenta e impietosa sul sottobosco dello spettacolo televisivo e sugli ex protagonisti della Milano da bere, ormai imbolsiti e grigi.
L’appartamento dell’ultimo piano dimostra come si possa ancora lavorare con intelligenza e “cuore” sulla figura del serial killer, ormai consumata da infinite annate televisive e romanzi sempre più ripetitivi.
Le oltre 400 pagine filano senza intoppi, confermando quello che il lettore pensa dei “cattivi” e proponendo gli antagonisti non come eroi buoni, “…sempre giovani e belli”, ma come persone tormentate, con zone d’ombra ingombranti, quasi ingestibili.
Azione, angoli d’orrore, sentimenti, veleni e menzogne; sfuriate e riappacificazioni: nel romanzo di Brondoni c’è tutto questo, e altro ancora (in alcuni passaggi anche… troppo). Compresi dialoghi già pronti per una trasposizione sullo schermo. E un incipit folgorante: «La tristezza diventata rabbia, sedimentata e resistente, impossibile da scacciare, incrostata nell’anima, lo fece urlare. Forte».

EROSANTEROS POLIS BILLBOARD 15 04 – 12 05 24
MAR MOSTRA SALGADO BILLB 15 – 21 04 24
NATURASI BILLB SEMI CECI FAGIOLI 19 – 28 04 24
CONAD INSTAGRAM BILLB 01 01 – 31 12 24