Quei racconti dalla Casa del Popolo

40 Autori Nella Casa Del PopoloIl racconto: gli scrittori dovrebbero coccolare questa forma letteraria con amore. Anche solo per rispetto delle proprie radici che, più o meno, si trovano nel Decamerone di Boccaccio.
Eppure le cose non funzionano così e la responsabilità della scarsa fortuna del racconto viene quasi sempre scaricata sugli editori.
Oppure si dice: «Non esistono riviste che offrano la possibilità di pubblicare».
Se ci si guarda attorno con attenzione si scopre che non è proprio così: il problema è che, forse, si dà maggior valore alle storie ipertrofiche, con saghe infinite e cicli interminabili. In modo che “scrivere poco” sembra sintomo di pigrizia, scarsa creatività e via così degradando.
Intanto ci si dimentica di Edgar A. Poe, Hoffman, Landolfi, Manganelli, Carver o Alice Munro (Nobel nel 2013). Vabbè.
Qualcuno che rischia per fortuna c’è e va quindi accolta con curiosità e soddisfazione ogni nuova antologia, sia di un unico autore, sia “a soggetto”, con opere di numerosi scrittori.
Ecco, dunque, 40 autori nella Casa del popolo, iniziativa editoriale dell’associazione “I libri di Mompracem” e di Betti Editrice, curata dallo scrittore Paolo Ciampi, che propone quaranta fra racconti e testimonianze, dedicati appunto all’esperienza culturale e d’aggregazione straordinaria che è stata la Casa del Popolo.
Ci si trova di fronte a lampi di creatività e memoria, microstorie vere e immaginarie, se pure agganciate alla realtà; pandemia compresa.
Stili diversi ma, per tutti, il medesimo slancio d’affetto. Storie che si incrociano con l’esperienza delle Società di Mutuo Soccorso e che parlano di operai, di assistenza, balli e dibattiti politici.
Il libro, d’altra parte, nasce con la stessa finalità: dare una mano a chi si trova in difficoltà.
«Come si difende una struttura votata alla socialità quando la socialità non è possibile? Forse con un libro», si legge infatti in quarta di copertina. E la struttura da salvare è la Casa del Popolo di Peretola, il sobborgo di Firenze, cui andrà il ricavato della vendita del libro.
All’impresa, nel gruppo dei Quaranta, ci sono anche tre ravennati; Paolo Casadio con il racconto Arialda, una vecchia e indomita partigiana; Stefania Valbonesi (giornalista che vive a Firenze) con L’ultima notte prima della peste, che rende omaggio anche a Fabrizio De André; e… io, con L’inaugurazione, racconto dedicato alla Casa del Popolo “Celso Strocchi”.

 

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