Prima mi innamoro, e subito mi annoio. Perché? Seguici su Telegram e resta aggiornato Caro dottore, continuo a inanellare fallimenti sentimentali, credo di non riuscire a vivere la routine. Ogni volta che con un uomo supero la prima fase e inizio una convivenza, dopo qualche mese o al più un anno sento la noia assalirmi… di che problema soffro? Sofia. Cara Sofia, prima di parlare di innamoramento, di breve convivenza, vorrei concentrarmi sulla noia. Non so esattamente cosa lei intenda con questa parola, e ne approfitto per precisare che le risposte che propongo in questa rubrica non saranno mai esaustive, consapevole delle sue tante sfumature che, come è ovvio, non conosco. Legga quindi la mia risposta come uno spunto di riflessione. La noia è un concetto molto importante, può avere varie intensità, ma per essere davvero intesa come tale, deve assomigliare ad una nebbia profonda, silenziosa, provocando una strana indifferenza. È un sentimento primario, come lo sono il piacere ed il dolore, caratterizzato da assenza di interessi, immobilità, apatia. Dove ha radici questa emozione? È molto probabile che la persona annoiata in realtà vorrebbe divertirsi molto, vivere a colori, fare tante cose, ma ne abbia paura. Quindi si mette fuori gioco da sola per non confrontarsi con queste opportunità. Il tutto ad un livello molto profondo. Poi ci si prova. Ci si confronta con la vita, e si conoscono persone. Qualcuna ci piace, e si avvia una relazione. Spesso nei rapporti amorosi, all’inizio, avviene una grande idealizzazione dell’altro. Con l’idealizzazione tendiamo ad esaltare il valore del nostro partner, perché soprattutto in una fase iniziale facciamo fatica a tollerarne l’ambivalenza, a vederlo sia con caratteristiche che ci piacciono ma anche con altre che ci infastidiscono, o che addirittura disprezziamo. Così lo guardiamo come vorremmo che fosse, non com’è in realtà. Nella fase dell’innamoramento sacrifichiamo noi stessi a favore dell’amato. Siamo di fronte ad un grandissimo investimento. Questa persona è la destinataria della nostra energia emotiva. Ma cosa accade poi conoscendolo davvero? Succede che l’idealizzazione tende a scemare, e quella incapacità di tollerare il bello ed il brutto, in questa seconda fase ci fa propendere per una visione prevalentemente negativa. L’investimento si trasforma in controinvestimento. Se poi ci aggiungiamo che alla base ci sono le paure celate dalla noia, questa evoluzione dagli esiti fallimentari è ancora più probabile. Quello che posso consigliarle è di interrogarsi sul perché di questa profonda noia. Total0 0 0 0 Seguici su Telegram e resta aggiornato leggi gli altri post di: Lo sguardo dello psicologo