Le sentenze si rispettano. A parte quando si parla di stupro…

Sono sicuro che «potenti e striscianti stereotipi di genere nella comunicazione» siano andati «a rafforzare la cultura patriarcale, il sessismo e l’oggettivazione della donna» (cit. Donne Democratiche, che sarebbero le donne del Partito democratico di cui ignoravo l’esistenza – mea culpa – fino all’altro giorno).

Sarà poi anche vero, senza dubbio, che «le azioni degli uomini che commettono violenza vengono giustificate per un retaggio patriarcale radicato nella nostra società che responsabilizza le donne per le violenze che hanno subito» (cit. Casa delle Donne di Ravenna).

Magari ho qualche dubbio in più solo sul fatto che debba essere «decisivo il protagonismo delle donne proletarie e delle giovani ribelli come alternativa ad un certo femminismo istituzionale borghese conciliante con lo Stato e le sue istituzioni per cui la battaglia è solo “culturale” e non va invece alla radice che origina la violenza maschilista, perché “andare alla radice” significa mettere in discussione proprio questo sistema responsabile di una certa “cultura” patriarcale e maschilista che opprime le donne due volte, come donne e come lavoratrici, perché la realtà concreta che viviamo è fatta di dominio, oppressione, rapporti di proprietà e, quindi, non rimane altro da fare che rovesciare questo sistema sociale che opprime le donne di cui la violenza sessuale ne è il prodotto» (cit. Proletari Comunisti di Ravenna).

Mi sono perso un po’ nel discorso dei Proletari Comunisti, ma di certo una cosa l’ho capita: se un processo su un caso di presunto stupro non termina con una o più condanne, non va bene. La colpa è del patriarcato.

In pratica quindi i tribunali e il nostro sistema giuridico, quando ci sono casi di stupro, dovrebbero cessare di esistere.

In questo caso specifico (su cui credo sia giusto in questo contesto comunque non entrare nel merito), quello di cui si dibatte qui sopra, oltretutto, non sono ancora state rese pubbliche le motivazioni della sentenza di assoluzione. Ma tranquilli, femministe e proletari sono in ogni caso sicuri che si tratta di un’ingiustizia, che era uno stupro e che i due ragazzi coinvolti dovevano essere condannati. La storia delle “sentenze che vanno rispettate” di berlusconiana memoria, in questi casi, non va più di moda. Le sentenze si rispettano fino a che non assolvono uomini accusati di stupro.

In quel caso no, si fa un corteo fino a sotto il tribunale. Perché l’uomo accusato di stupro è colpevole in ogni caso. L’avete capito o siete solo dei maschilisti del cazzo?

EROSANTEROS POLIS BILLBOARD 15 04 – 12 05 24
NATURASI BILLB SEMI CECI FAGIOLI 19 – 28 04 24
CONAD INSTAGRAM BILLB 01 01 – 31 12 24