Quello scandalo di E45 di cui non importa più nulla a nessuno

 

“Entra di qua, esci di là, evita il buco, attento alla fila che si farà”. Si potrebbero creare filastrocche sempre nuove, su misura, da cantare insieme in auto durante il tragitto, se non fossimo tutti troppo impegnati a bestemmiare.

Anche se davvero sono ormai finite le imprecazioni per l’E45.

Di certo non c’è da annoiarsi: ogni volta che la si imbocca non si sa mai cosa aspettarsi. Nonostante l’Anas ci tenga aggiornati sui cantieri onnipresenti. La stessa Anas che ricorda nei comunicati inviati alla stampa «che quando guidi, Guida e Basta! No distrazioni, no alcol, no droga». Ma come si fa senza alcol e droga sull’E45?

La mitica E45, la strada attraverso la quale la maggior parte degli italiani in pratica raggiunge Ravenna, finendo inevitabilmente per odiarla.

Il problema è che ormai ci siamo abituati. Ormai tutti sappiamo che prendere l’E45 vorrà dire avere qualche rottura di cazzo e ce ne siamo fatti una ragione. Non ci sembra più uno scandalo avere una strada perennemente rotta.

E così, immagino, Anas, lo Stato, la Mafia o chi per essi, se ne sbatte i coglioni, continuando a mettere toppe che nel giro di pochi mesi se ne vanno, aprendo e chiudendo cantieri che non risolvono una mazza, costringendoci a deviazioni fantozziane.

Al momento l’itinerario per chi prende da Ravenna l’E45 è più o meno questo: quattro corsie, due per ogni senso di marcia, senza intoppi, per quasi 2 minuti e mezzo. Sospiro di sollievo. Poi si passa all’unica corsia per senso di marcia divisa con birilli dall’altra, sulla destra in direzione Cesena; poi si passa sull’unica corsia per senso di marcia a sinistra, poi di nuovo a destra, poi a sinistra e poi ancora a destra, sgommando tra i sassi ogni cambio di direzione.

Tanto che a forza di farla poi si guida a zigzag anche nelle strade normali, rischiando l’arresto.

E la regola non scritta vuole che l’uscita che vorrai prendere, quel giorno sarà chiusa. E sarai costretto a prendere quindi quella dopo e a perderti inevitabilmente nelle campagne.

E lo scandalo, ripeto, è che nessuno ne parla più, se non per dirci che ne vogliono fare una nuova fino a Mestre. No, vi prego, pietà: un’altra no.

Piuttosto prendetevi l’impegno di sistemare DAVVERO questa, per dio. Parlatene in campagna elettorale e avrete il mio voto. Occhio però che poi vi maledirò per tutti gli anni a venire…

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