Locali pubblici e private maleducazioni Seguici su Telegram e resta aggiornato Ormai sempre più ristoratori e albergatori si sono accorti che sbandierare ai quattro venti il divieto di accesso ai minori di 14 anni nel loro locale è un ottimo escamotage per finire sui giornali nazionali e ricevere un’attenzione social che Chiara Ferragni scansate. È notizia recente l’apertura anche a Milano Marittima di un hotel di lusso che accoglie solo clienti dai sedici anni (ammesso che a qualsiasi genitore di buon senso possa venire in mente di portare dei bambini in un posto che vanta “stanze daily use per coppie in cerca di comfort e riservatezza”). Insomma, le migliaia di commenti festanti sotto ogni notizia di tal portata mi hanno fatto ben intendere che gli italiani, avvezzi a feroci divisioni su politica, calcio, gastronomia, economia, religione, diritti umani, sono invece pressoché concordi su una cosa: i bambini rompono ed è meglio non averli intorno. Trovandomi, tuttavia, a frequentare sia posti family friendly che non (ebbene sì: a volte i genitori escono senza bambini e cercano anche loro posti tranquilli/trendy/d’atmosfera, e di solito li riconoscono benissimo senza bisogno di espliciti divieti), trovo corretto far presente che anche le persone sopra i 16 anni sono perfettamente in grado di infastidire il prossimo. Anzi, lo fanno di frequente e con discreto successo. Ecco, quindi, la mia personale lista di categorie sociali da bandire dai pubblici esercizi: Quelli che parlano al cellulare mentre pagano il conto o ordinano al bar: il personale non è un accessorio al vostro servizio. Quando parlate con loro, guardateli e dite “grazie, scusi, per favore.” Quelli che non sanno stare in fila o (quasi peggio) urlano la loro richiesta dalla fila “tanto ci metto un attimo”. Quelli che controllano ostentatamente piatti e stoviglie in cerca di pulviscolo visibile solo con l’ausilio di microscopi per osservazioni su scala atomica. Quelli che non ritengono di dover evitare che chi entra dopo di loro alla toilette trovi tracce delle loro deiezioni di varia natura. Quelli che sproloquiano a voce altissima discorsi intrisi di razzismo/misoginia/omofobia/qualunquismo mandandoti di traverso la cena. La mia lista potrebbe allungarsi di parecchio, e, scommetto, anche la vostra. Forse sarebbe più utile rispolverare la nozione di spazio pubblico, spazio privato e spazio privato aperto al pubblico. E anche partecipare a qualcuno di quei progetti su rispetto e tolleranza che di solito si fanno nelle scuole. Insieme ai minori di 16 anni. Total0 0 0 0 Seguici su Telegram e resta aggiornato leggi gli altri post di: Mamma mia!