Atti osceni, ma non provocatori

Lanciato verso il successo da nomi come Roberto Saviano ed Emmanuel Carrère, il romagnolo Marco Missiroli è un po’ il caso letterario del momento con il suo Atti osceni in luogo privato (Feltrinelli). In copertina la “Holy Cross (in hoc signo vince)” di Erwin Blumenfeld a dire già molto del libro. Il romanzo parla infatti di sesso e di corpi, ma anche di letteratura, di vita raccontata e rappresentata di rapporto tra letture e vissuto. La storia è quella di Libero Marsell, raccontata in prima persona, e della sua formazione sentimentale e sessuale dai dodici anni fino all’età adulta. Il libro è scandito in parti che suddividono le varie fasi della sua vita dall’infanzia, l’adolescenza, la giovinezza, la maturità, l’adultità. Missiroli scrive in bilico, rischiando a volte un effetto di finzione letteraria, scegliendo frasi di sicuro effetto per affrontare temi come la crescita, il rapporto con i genitori, con il sesso. Di sesso ce n’è in effetti, ma la volgarità viene evitata con una cura a tratti quasi forzata. Non c’è, e di questo non si può che essergliene grati, alcuna intenzione di turbare o stupire o scandalizzare le signore lettrici o eccitare i signori lettori. Anche se ogni donna che compare nel libro viene più o meno valutata anche come possibile oggetto del desiderio. Accanto alle vicende sentimentali e sessuali (non sempre connesse) c’è la vita di un personaggio consapevole di essere un po’ snob, che legge per conoscersi e conoscere il mondo, che passa l’adolescenza e la giovinezza ai Deux Magots, là dove sedeva Sartre (il quale muore all’inizio del libro dopo una fugace apparizione), che comincia a leggere da Camus (molto più pop, anzi per meglio dire mainstream la colonna sonora e filmografica, quasi stridente con quella letteraria decisamente più intrigante). È una storia anche famigliare, di ricomposizione, di affetti. Tra i personaggi che emergono con più forza e che più sfuggono qualsiasi rischio di cliché, pur nell’apparente banalità della loro vicenda sentimentale, sono quelli della madre e del padre, sia nel rapporto tra loro, sia in quello con il figlio, che fa da filtro rispetto al lettore lasciandogli lo spazio per riempire i vuoti sapientemente disseminati da un punto di vista tanto coinvolto. Infine, ci sono due città che danno forma alla vita dei personaggi che ne modificano percezioni e sensazioni, Parigi e Milano, a volte con immagini un po’ cartolinesche, forse, a tratti invece coinvolgenti come veri e propri luoghi dell’anima del protagonista.

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