Magica e selvaggia Alaska

978880626368HIG

Se vi piace perdervi in ambienti incontaminati, se siete disposti a fare un patto con chi scrive e lasciarvi raccontare una storia che si muove tra realismo e incanto, forse Una storia selvaggia di Eowyn Ivey, appena pubblicato da Einaudi per la traduzione di Eva Kampmann, è il libro che fa per voi. Il romanzo è infatti un viaggio di 400 pagine che rimanda alla grande tradizione della letteratura della wilderness americana, rielaborandola in modi del tutto originali e approdando a una sorta di “realismo magico” del nord.

Siamo in Alaska, ovvero ai confini del mondo occidentale, con tre personaggi protagonisti: la giovane Eileen, madre della piccola Birdie, e il misterioso Arthur, che sembra vivere ai margini della civiltà, isolato da tutti, in una capanna senza alcuna comodità. E qui Eileen deciderà di raggiungerlo con la figlia per unirsi a lui in una vita quotidiana priva di tentazioni, frivolezze, consumi e comunicazioni con il resto dell’umanità. La vita è dura, ma Birdie è finalmente felice e impara a vivere secondo quelle nuove rigide leggi: accende il fuoco, cucina sulla stufa, pesca per procurarsi il cibo, spara con il fucile. Poi però (e questo non è uno spoiler perché lo trovate nella quarta di copertina), Arthur inizia a sparire per giorni nei boschi. Perché lo fa? La natura appare allora non più incantevole, ma profondamente oscura, in grado di consolare ma anche di spaventare.

Si tratta di un romanzo coinvolgente, che induce a molte riflessioni e si presta a più interpretazioni metaforiche ma anche al piacere di lunghe descrizioni di paesaggi mozzafiato ed estremi. E mentre lo sguardo si perde oltre il fiume Wolverine, mentre osserviamo i caribù, lontano da qualsiasi presenza umana, in compagnia solo del punto di vista di Eileen e Birdie, durante la lettura ci si trova spesso a chiedersi cosa ci stia in realtà dicendo l’autrice. Sta parlando del rapporto tra cultura e natura, forse inconciliabili? Del bisogno di essere se stessi che muove Birdie? Del rapporto tra madre e figlia? Tra libertà e costrizione?

Raccontata come una storia plausibile, calata in uno scenario altrettanto realistico, dove è bene girare armati di fucile per difendersi dagli orsi, abitato da pochi essere umani (Eileen all’inizio del libro vive in un lodge con la figlia vicino a un villaggio di cui conosciamo i pochi abitanti, le dinamiche e le relazioni interpersonali) e da una moltitudine di animali, insetti, fiori e piante, la vicenda si dipana lentamente costringendoci a cambiare prospettiva in una sorta di fiaba nera e dolorosa dove ogni personaggio appare ambivalente e dove rischiamo lo stordimento noi stessi.

NATURASI BILLB ARTICOLO PRIMI PIATTI 15 – 25 05 25
TOP RENT BILLBOARD TOP EDIL 08 04 – 31 05 25
RFM 2025 BILLB PUNTI DIFFUSIONE 12 05 – 13 07 25
CONAD INSTAGRAM BILLB 01 01 – 31 12 25