Respingente e imperdibile, è arrivato il Cigno Seguici su Telegram e resta aggiornato Quando Sellerio lancia un nuovo personaggio “giallo” si fatica a resistere. E per fortuna. Con La fame del cigno di Luca Mercadante infatti la casa editrice siciliana aggiunge un altro grande nome del genere al suo già ricchissimo catalogo. Sì, perché questo romanzo è sem- plicemente meraviglioso e svetta nella pur ricca, anzi ricchissima, produzione nostrana. Innanzitutto lui, Domenico Cigno, giornalista obeso quasi cinquantenne, relegato alla pagina sportiva, che si trova a seguire una storia di nera in cui crede solo lui. È intelligente, autoironico, guidato da un’etica ben precisa, ma nulla ha del protagonista fascinoso e tenebroso (alla Schiavone, per intenderci). Con quel suo corpo enorme, difficile da muovere, da saziare, da soddisfare, sembra voler mettere una distanza, fatta di grasso, tra lui e il mondo e, a tratti, anche tra lui e noi che leggiamo. Bisogna superare una certa repulsione prima di entrare in sintonia con Cigno. Anche perché non è che ne ridiamo, non c’è una facile comicità, ma piuttosto una vena grottesca, cupa, morbosa nel racconto di quel suo corpo fuori misura, di quelle sue respingenti abbuffate in cui il cibo diventa motivo di disgusto (con buona pace dei Camilleri o delle Casser Scalia). Poi c’è l’ambientazione. Anche qui, dimenticate le cartoline tipiche del cosiddetto giallo mediterraneo: siamo sì, nel sud, ma a Castel Volturno, una “distopia”, un inferno in terra di guerra per bande armate dove non si salva nessuno. E qui emerge la grandezza del libro che esplora non il male assoluto, non la psiche di un serial killer, ma il mondo in cui viviamo e che troppo spesso preferiamo non vedere. Il romanzo diventa quindi anche un libro di denuncia vera e propria senza didascalie e moralismi, dove non ci sono buoni e cattivi, dove (alcuni) stranieri fanno più paura dei camorristi, dove la vita quotidiana è una fatica continua e dove i pranzi di Natale mettono insieme un’umanità varia che solo in superficie potrebbe sembrare un’allegra nuova Belleville di Pennac. C’è l’umore politico di un paese che si sta spostando a destra, dove piccole sacche di resistenza civile faticano a sopravvivere. Accanto a questo c’è però una vicenda che scava anche nelle vite private, una famiglia protettiva alle prese con una figlia che sfugge alle regole e una serie di personaggi di contorno che ricorderemo senza che Mercadante abbia dovuto per forza trasformarli in macchiette dai tic insopportabili. Infine, c’è una linga morbida, controllata, ricca e pulita insieme che ci aiuta ad attraversare una storia dura e a tratti insopportabile. Insomma, un grande arrivo in casa Sellerio che ne ha fatto anche il primo audiolibro della casa editrice. Su Audible è infatti disponibile nella bella lettura di Michele Albini. Total0 0 0 0 Seguici su Telegram e resta aggiornato leggi gli altri post di: NdL - Nota del Lettore