Riascoltando dischi che compiono 50, 40, 30, 20 e 10 anni

Miles Davis

Miles Davis

2020, anno come al solito di celebrazioni, occasioni per rispolverare capolavori della musica.

A partire dai 50 anni di un disco che ha riscritto un genere, registrato in soli tre, leggendari, giorni: Bitches Brew di Miles Davis.

Così come compiono 50 anni il seminale Paranoid dei Black Sabbath o quello che magari non sarà il più bel disco del 1970 – c’è naturalmente l’imbarazzo della scelta – ma che purtroppo rischia ogni anno che passa di finire sempre più schiacciato dalla popolarità dei Beatles e di essere ricordato solo come un album solista del Beatles meno famoso, George Harrison. Che è invece forse l’unico che da solo è riuscito a produrre un capolavoro, come All things must pass, molto bello da riascoltare anche cinquant’anni dopo: il wall of sound di Phil Spector suona ancora bene e le influenze orientaleggianti (fu lui a inserire per la prima volta un sitar nel rock, nella clamorosa “Norwegian Wood” dei Fab Four) non lo hanno fatto invecchiare per nulla male.

Compie 50 anni anche uno dei miei Neil Young preferiti (ognuno ne avrà uno diverso, visto che sono più di 40 i dischi in studio…), After the gold rush, quello più acustico, folk, con quella voce che sembra sempre sempre sul punto di spezzarsi.

Nel 2020 compiono poi 40 anni dischi che fino a poco tempo fa erano definiti “nuovi”, per le loro sonorità, come Remain in light dei Talking Heads o Closer dei Joy Division, e altri che restano oggetti di culto per i fan, come lo strepitoso Crazy Rhythms dei The Feelies, che ancora oggi fa battere il piedino a ogni ascolto con il suo suono nervoso, trascinante.

Post-punk, come, anche se in maniera diversa, il minimale Colossal Youth, trentenne anch’esso, unico album in studio degli Young Marble Giants.

Altri dischi di culto compiono invece 30 anni: dalla chicca di brit pop ante litteram dell’omonimo dei The La’s al manifesto ambient, restando in Inghilterra, di The KLF di Chill Out.

Procedendo rapidamente, per evitare di sentirmi troppo anziano, compie vent’anni, incredibile, Kid A, l’album con cui sono nati i nuovi Radiohead, così come dischi all’apparenza minori ma su cui in tanti hanno lasciato un pezzo di cuore, dalla svolta pop dei Blonde Redhaed fino al capolavoro indie dei Modest Mouse.

Fino ad arrivare ai 10 anni che compirà in novembre My Beautiful Dark Twisted Fantasy di Kanye West, semplicemente uno dei dischi più belli del nuovo secolo, rap o non rap. Ma senza troppe distinzioni, prendete, e riascoltateli tutti.

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