Sanremo e le sue reazioni

Gabbani SanremoMa da dove salta fuori? Chi è questo Gabbani? Sarebbe pure superdotato? Un genio, addirittura? O un pagliaccio, come dice qualcun altro? Una gag vivente. No, dice chi lo difende, fa anche citazioni colte. Nah, sono solo assonanze buttate là a caso. Però dietro c’è qualcosa di Battiato, di Silvestri. Battiato!? Chi ha detto Battiato?! E chi l’ha detto invece che non può vincere Sanremo una canzone allegra? Premiare una canzone non sanremese a Sanremo è un controsenso, tanto valeva chiamare I Cani e Calcutta. E poi è uno scandalo che non abbia vinto la Mannoia, con una canzone così toccante, lei che poteva coronare una carriera. Ma la Mannoia, però, aveva sempre la stessa canzone. Al plagio, al plagio! Al Bano senza voce è meglio di Al Bano con la voce. Ha avuto pure una gran dignità e la sua canzone era pure bella, lui e Gigi D’Alessio sono stati usati dal Festival per poi essere cacciati a pedate. Al Bano ancora al Festival di Sanremo? Con Gigi D’Alessio? Il trash del trash? Ma Gigi è un mito, riesce a rendere neomelodica anche sua mamma. Chi è Lodovica Comello? E quanto è insulsa la canzone di Chiara? Che gran lavoro ha fatto Mauro Pagani orchestrando la canzone di Chiara? Clementino canta il disagio giovanile. Clementino canta? Questa cosa del rap a Sanremo ci è sfuggita di mano. Ma Clementino è rap? Paola Turci, ecco, Paola Turci è la migliore, che dignità, che grande donna. Bravino  Samuel, peccato che quello che doveva dire lo ha già detto con i Subsonica, Ma quand’è che Marco Masini ci è diventao hipster? Giusy Ferreri? Basta, basta!

Sono ricordi ormai sfocati, Sanremo sembra lontano, eppure per una settimana tutti a parlare e straparlare del Festival, come qui sopra, alternativi o finti alternativi, appassionati o finti appassionati, amanti di gossip o semplici telespettatori Rai. L’ho visto pure io, naturalmente. Ma tutto quello che ho da dire è riferito a due ascolti recenti apparentemente slegati a Sanremo. Perché c’è Sanremo tra le influenze, inutile negarlo, con tutto il suo classicismo, nel deludente disco nuovo di Brunori Sas, di cui mi sembra si stia parlando fin troppo, e dall’altra parte c’è una reazione (inconsapevole) a Sanremo in un’opera che è la cosa più distante che io possa immaginare dal Festival, il nuovo album di Cesare Basile, un capolavoro di cui si sta parlando troppo poco. Come sempre. Fine delle trasmissioni.

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