Cast, regia, trama, tecniche visive: “The Bad Guy” è perfetta

E5db0f18bf810b050c829120a2bd2b74acbb26d602c1c2f829a0aa6a0ed3e2aeThe Bad Guy (Serie Tv – 2 stagioni)
Nino Scotellaro è un magistrato antimafia in prima linea, che sta dedicando tutta la sua vita per estirpare il male dalla Sicilia e mettere le mani sul boss dei boss Mariano Suro. L’organizzatissima rete malavitosa di Suro, in collaborazione (guarda caso) con lo stato, fa però in modo che sia il magistrato a essere accusato e condannato per collusione con la mafia stessa; Scotellaro, sopravvissuto miracolosamente a un gravissimo incidente sul ponte sullo Stretto (ebbene sì…), inizia un lungo e determinatissimo percorso di vendetta. La serie è frutto dell’opera dei registi Giancarlo Fontana e Giuseppe G. Stasi, (Metti la nonna in freezer) che partendo dal classico film di mafia, creano un meraviglioso minestrone arlecchino di generi, toni e situazioni, mescolati tanto abilmente da far risultare una commedia nera a cui non manca, fondamentalmente, nessuno dei crismi dei principali generi cinematografici.

Il film è distopico, drammatico, realistico e politico, caricaturale, nero, comico, violento e quanto altro di esplosivo ed entusiasmante, pur partendo da un soggetto non originale, strizzando l’occhio a filoni classici della letteratura internazionale (come Il conte di Montecristo). The Bad Guy si apre agli occhi come una novità assoluta, una cavalcata trionfale ed appassionante per una vicenda che inizia con un piccolo flash forward per poi raccontare l’assurda vicenda capitata al protagonista, un magnifico Luigi Lo Cascio affiancato da un cast davvero speciale composto da “vecchie glorie” e giovani speranze. Oltre a Claudia Pandolfi, Antonio Catania, Stefano Accorsi (dalla seconda stagione), e una breve e divertente comparsata di Aldo Baglio, vanno citate due giovani palermitane doc come Selene Camarazza e Giulia Maenza, presenze imprescindibili della scena; si rivede con piacere anche un’icona anni novanta come Enrico Lo Verso.

Contribuiscono al successo di questa serie strepitosa una colonna sonora che veste perfettamente la situazione, la regia non convenzionale di Fontana e Stasi e una sceneggiatura solida che si pone perfettamente come bilancia tra dramma, comedy e la tensione che solo i grandi gangster movie sanno creare. Le due stagioni sono da vedere tutte d’un fiato, e l’idea è che il progetto possa trovare una sua conclusione con una terza e ultima serie, sarebbe una chiosa perfetta di un discorso cinematografico che già sta in piedi da se. Non è la prima volta che si parla di malavita con scrittura e regia sopra le righe in una serie italiana (si pensi a Bang Bang Baby, da recuperare se non la conoscete), ma la magia di The Bad Guy, anzi una delle tante magie della serie, è trasmettere allo spettatore un senso di freschezza e di entusiasmo, facendoci sentire come dei bambini… in questo caso cresciuti, vista l’adrenalina a mille. Da non perdere.

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