Dalla Mostra di Venezia, il remake eccentrico di Herzog e il nuovo, grande film di Todd Solondz

Il cattivo tenente di Werner Herzog
I grandi registi, superata la soglia dei 65 anni, si dividono in tre categorie: coloro che decidono che è ora di divertirsi, chi purtroppo impazzisce e la monocategoria Stanley Kubrick. Werner Herzog appartiene al primo gruppo: dopo almeno vent’anni di grande cinema, si è dato con notevole profitto ai documentari e alla realizzazione di progetti eccentrici, come quest’ultimo Il cattivo tenente – Ultima chiamata New Orleans, una sorta di remake dell’omonimo (grande) film di Abel Ferrara del 1992.

Dell’originale, il nuovo film mantiene soprattutto la figura del protagonista, affidato a un Nicholas Cage in splendida forma. Presentato in concorso alla 66esima Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia, il film ha letteralmente diviso la critica in detrattori e sostenitori. Tra i primi, un diplomatico Abel Ferrara («Spero che quella gente muoia all’inferno»), tra i secondi, il sottoscritto. Sullo sfondo di una New Orleans messa in ginocchio dall’uragano, le vicende di un poliziotto corrotto, sessuomane ed eroinomane, che vive la vita e la carriera sempre sull’orlo del baratro. Scritto, diretto e recitato con i toni della commedia nera, il Tenente di Herzog è un film amaramente ironico e visionario, racconta una vicenda così vicina ai toni della tragedia pur strappando qualche risata allo spettatore. Un equilibrio cinematografico qui mantenuto per tutte le 2 ore del film. 8

Filmografia consigliata di Werner Herzog: Aguirre, furore di Dio (1972), L’enigma di Kaspar Hauser (1974), Nosferatu, il principe della notte (1978), Fitzcarraldo (1982), Dove sognano le formiche verdi (1984), Grizzly Man (2005 - doc), L’ignoto spazio profondo (2005 - doc).

Life during wartime di Todd Solondz
Sempre dalla Mostra di Venezia, un grande film che ci auguriamo di poter vedere nei cinema italiani, ma che al momento non ha ancora distribuzione. L’eccentrico e bravo Todd Solondz è “noto” da noi per la commedia (nera) d’esordio, Fuga dalla scuola media, e per uno dei più grandi film sulla famiglia americana degli ultimi anni: Happiness, una versione dura e non patinata di American Beauty. Poi 2 film molto belli (Storytelling - capolavoro - e Palindromes) che non hanno visto la luce da noi, se non per merito di qualche fan che ha creato i sottotitoli per il magico mondo della rete. Life During Wartime, che di Happiness è il seguito (con variazioni, a parti), racconta di tre sorelle e delle rispettive famiglie, dei loro problemi e del loro tentativo di stare a galla o addirittura di ricominciare. Solondz parla del dolore e del dualismo tra dimenticare e perdonare le persone che in svariati modi ti hanno tradito, affrontando temi pesanti come pedofilia e solitudine. La magia di Solondz sta nel far partecipare lo spettatore alle storie, nel farlo ridere, nel farlo sobbalzare dalla sedia senza bisogno di inscenare inseguimenti o sparatorie. Ma solo parole. «Non c’è più chiamata alle armi: i soldati sono o ferventi patrioti o provengono dalle aree più disagiate degli States» (Todd Solondz). Premiato alla Mostra per la migliore sceneggiatura. 9

Filmografia completa di Todd Solondz: Fuga dalla scuola media (1996), Happiness (1998), Storytelling (2001), Palindromes (2004), Life During Wartime (2009).

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